Due morti ogni tre giorni nella lunga lotta tra la gang di Cutolo e la «Nuova famiglia»

Due morti ogni tre giorni nella lunga lotta tra la gang di Cutolo e la «Nuova famiglia» Sfida nella camorra per aggiudicarsi lo sfruttamento della ricostruzione dal terremoto Due morti ogni tre giorni nella lunga lotta tra la gang di Cutolo e la «Nuova famiglia» NAPOLI — Il record è stato j ampiamente battuto.Lo scor-j so anno il conto dei morti ammazzati a Napoli ed in provin-' eia si fermò a 236. Quest'anno, quando mancano ancora 24 ore alla notte di San Silvestro, si è già raggiunta quota 265. Ciò significa che a Napoli ed in provincia sono state uccise più di due persone ogni tre giorni e se ad esse si aggiungono le altre 108 morte nel resto della Campania, si ottiene un dato eccezionale, unico in Italia e forse nel mondo: nell'intera regione, in ogni giorno dell'anno, è avvenuto un omicidio. La parte del leone, in questa statistica di lutti, la fa certamente la camorra che, grazie agli insanaDili contrasti fra i «clan» rivali e. spesso, attraverso le lotte intestine tra gli stessi gruppi che la compongono, lia contribuito in maniera determinante ad incremenlare questo elenco di morti. Marginale, in senso quantitativo, il ruolo svolto dal terrorismo che pure a Napoli ha colpito pesantemente nel 1982 con gli omicidi dell'assessore regionale Defogliano e del suo autista. Jermano, e del capo della squadra mobile Ammaturo e dell'agente Paola. Per raggiungere la cifra linale occorre aggiungere le vittime di episodi di criminalità «comune» (tre rapinatori uccisi in banca da una guardia giurata a Caivano. due «scippatori» da un agente in borghese al Vomero. un sottufficiale di polizia da un rapinatore alla ferrovia), nonché qualche sporadico caso di omicidio per vendetta familiare o per motivi di gelosia e di rancore. E non sono mancati i «cadaveri eccellenti». Valga per tutti un nome, quello del criminologo Aldo Semerari. rapito e poi trovato decapitalo in un'auto, nell'aprile scorso, ad Ottaviano, il Raffaele Cutolo. La lotta selvaggia fra i gruppi avversi della camorra — la «Nuova camorra organizzata., di Raffaele Cutolo e la «Nuova famiglia., che raduna intorno a sé gli altri capi quali i Giuliano di Forcella, i Bardellino di Aversa, Zaza, Vollaro ed altri gruppi minori — mai come quest'anno ha provocato tanti morti. La guerra fra i «clan» ha portato la malavita a raggiungere punte di violenza cieca ben lontane dai codici d'onore che, pur nell'Illegalità, contrassegnavano la vecchia camorra di un tempo. Per fare soltanto alcuni esempi dell'efferatezza raggiunta basti pensare, oltre che alla morte di Semerari. a quella del cutoliano Giacomo Frattini, soprannominato «Bambulella». che fu dapprima strangolalo ed al quale lu «regno» di poi tagliata la testa e strappa to il cuore. E quel che è peggio è che il 1983 si preannuncia peggiore .del precedente in quanto difficilmente i gruppi avversi riusciranno a raggiungere un armistizio, o a dividersi le zone di iniluenza. Gli interessi in gioco, infatti, sono elevatissimi. Oggi al tradizionale campo di attività della malavita, rappresentato soprattutio dalle estorsioni e dal contrabbando, si è aggiunto, recentemente. il ghiotto boccone dello sfruttamento della ricostruzione dal terremoto, sul quale la camorra si è avventata già da tempo. Ricostruire è sinonimo di costruire 0. perlomeno, di ristrutturare, insomma aprire cantieri, aggiudicarsi appalti 0 sub-appalti, e quindi taglieggiare imprenditori e costruttori. E tutto ciò fa gola

Persone citate: Aldo Semerari, Ammaturo, Cutolo, Forcella, Giacomo Frattini, Raffaele Cutolo, Semerari, Vollaro, Zaza

Luoghi citati: Aversa, Caivano, Campania, Italia, Napoli, Ottaviano