Le ali spezzate del pc finlandese di Ferdinando Vegas

Le ali spezzate del pc finlandese OSSERVATORIO Le ali spezzate del pc finlandese La rottura della coalizione quadripartita di centrosinistra che reggeva la Finlandia dal 17 febbraio ha messo in crisi il governo, ma non è questo l'aspetto più importante. La vera crisi, infatti, è quella d'uno dei quattro parliti componenti la coalizione, quello comunista; ed e precisamente per questa loro ragione interna che i comunisti hanno fatto saltare l'intesa con gli altri tre partiti. Questi volevano aumentare del 19 per cento le spese previste in bilancio per la Difesa: i comunisti hanno rifiutato, provocando la rottura. In realtà, i comunisti hanno solo voluto cogliere un'occasione per sganciarsi dal governo. 11 motivo ufficialmente addotto, che si è trattalo di un «volo eli principio per il disarmo', non appare persuasivo, e resta da vedere se farà presa sui movimenti pacifisti finlandesi alle prossime elezioni parlamentari del 20-21 marzo. La manovra comunista si rivela pertanto come un tentativo di arginare il temuto indebolimento elettorale: ma l'eventuale diminuzione dei suffragi popolari i comunisti possono soliamo imputarla a se stessi. 11 pc finlandese si trova, infatti, in una situazione ano- mala, poiché in esso convivono due ali di indirizzo opposto e quindi in continuo contrasto: quella maggioritaria dei «revisionisti», detti anche eurocomunisti, e quella minoritaria degli «ortodossi.), al limite stalinisti, almeno secondo gli avversari. La divergenza fondamentale vèrte sulla via per arrivare al potere, che per i (.revisionisti» dev'essere quella parlamentare, quindi con la partecipazione ai governi di coalizione, come l'ultimo, presieduto dal socialdemocratico Sorsa. 11 dissidio, aperto dal \Qb6. quando divenne presidente del partito il <revisionista» Saarinen. si accentuò nel 1968 a causa dell'intervento sovietico in Cecoslovacchia, che fu condannato da una risoluzione fatta passare dalla maggioranza. Gli «ortodossi» reagirono e riuscirono a ottenere la convocazione di un Congresso straordinario, nel febbraio 1970. nel quale si raggiunse un compromesso: Saarinen restava presidente, affiancato, come vice presidente, dal capo degli (.ortodossi Sinisalo. Si d cosi andati avanti con una convivenza forzata, mantenuta solo per le energiche pressioni di Mosca, che appoggia ovviamente gli «ortodossi», fino a un nuovo Congresso straordinario, nel maggio di quest'anno: i due anziani rivali sono slati entrambi accantonati e presidente è divenuto un giovane. Jouko Kajanoja. ministro nel governo Sorsa, esponente della cosiddetta «.terza linea», una posizione che vorrebbe essere moderala e mediatrice. L'unità nominale è stala preservata, ma non per questo si è ristabilita una concordia sostanziale. La rottura della coalizione governativa, a quanto pare voluta dagli «ortodossi», dovrebbe quindi scaricare all'esterno le tensioni interne, convogliando l'intero partito sul fronte della battaglia elettorale. I comunisti, insomma, sperano negli effetti benefici d'una cura d'opposizione: Sorsa, con la pronta sostituzione di ministri socialdemocratici a quelli comunisti, punta invece sulla continuila e sulla stabilità. Ferdinando Vegas Il premier Kalevi Sorsa: aspettando le eie/ioni

Persone citate: Kalevi Sorsa, Saarinen, Sorsa

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Finlandia, Mosca