La Confedilizia: «Una stangata» Costruttori d'auto preoccupati
La Confedilizia: «Una stangata» Costruttori d'auto preoccupati Prime reazioni negative alla manovra fiscale di fine anno La Confedilizia: «Una stangata» Costruttori d'auto preoccupati Fiat e Renault temono che l'aumento del superbollo danneggi il mercato del diesel - Gli impresari edili: «L'imposizione sulla casa, con la nuova imposta, raggiungerà il 68% del reddito» ROMA — La decisione del governo di aumentare il «superbollo» diesel è stata accolta negativamente negli ambienti della Fiat: la casa costruttrice torinese teme infat-. ti che il provvedimento possa incidere pesantemente sul futuro del mercato diesel che Ita dimostrato un forte aumento negli ultimi mesi. Da una quota di mercato del 14,8 per cento nel 1981 (257.000 veicoli su un totale di 1.735.000), il diesel è passato infatti al 192 per cento nei primi undici mesi del 1982 (302.000 autoveicoli su un totale di 1.573.000), con una punta del 23,4 per cento nel solo mese di novembre. «Aumentare 11 superbollo — affermano gli stessi ambienti — significa compromettere la crescita di un settore che contribuisce al risparmio energetico e addossare su automobilisti che sono già penalizzati con una tassa di circolazione molto alta, nuovi pesi fiscali». Reazioni negative anche alla Renault: secondo il direttore generale della Renault Italia, Leonardo Bottali, infatti, «I clienti che fanno un numero non molto elevato di chilometri l'anno e che fino a ieri compravano autovetture diesel da oggi potrebbero essere orientati ad acquisti e auto a benzina. SI può pereto prevedere — conclude l'esponente della Casa costruttrice francese — che l'ascesa continua e spettacolare del mercato diesel in Italia possa subire un rallentamento». Industriali e commercianti sono invece in attesa di chiarimenti sulle misure fiscali varate dal governo. In particolare si chiedono dove le nuove mtsure colpiranno e quali sono i consumi che verranno considerati «voluttuari». Per l commercianti l'interesse è legato al timore che nuove tasse possano far aumentare i prezzi e provocare un'ulteriore caduta dei consu¬ mi il cui livello si è già depresso per l'inflazione nel corso del 1982. Da parte degli industriali si fa notare die se si colpiranno l generi attualmente gravati dall'Iva al 38%, il gettito sarà limitatissimo, se invece si andrà sui prodotti con Iva al 18-20%, allora saranno raggiunti anche generi di prima necessità, con conseguenze negative sull'inflazione ed inevitabili ripercussioni sul possibile andamento delle trattative che vedono impegnati sindacati, imprenditori e governo sul fronti del costo del lavoro e dell'inflazione. Gli industriali lamentano inoltre die, secondo quanto, reso noto nel corso della conferenza stampa, alla manovra fiscale non sono stati affiancati provvedimenti sulla fiscalizzazione. Un giudizio «estremamente negativo» per le conseguenze die le nuove misure fiscali sulla casa potranno avere è stato espresso dal presidente della Con)'edilizia Attilio Viziano. .Con la nuova imposta locale che potrà arrivare fino al 23% — ha spiegato Viziano — l'imposizione sulla casa raggiunge il 68%, sommandosi al 15% di Ilor e ad un 30% medio di Irpef. Lo Stato si porta dunque via il 70% del reddito già compresso che gli immobili danno con l'equo canone. In queste condizioni basta un minimo imprevisto, o qualche spesa straordinaria per annullare del tutto la rendita». «La sovraimposta comunale — ha sottolineato Viziano — interviene parallelamente, e si somma alla rivalutazione del 40% dei coefficienti catastali, che da sola sarebbe stata una misura sopportabile e giusta. In questo modo si rischia di stimolare ulteriormente il dlslnvestimento immobiliare, specie tra I piccoli proprietari».
Persone citate: Attilio Viziano, Leonardo Bottali, Viziano
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