Ancona fase due: parte la ricostruzione di Ermete Grifoni

Ancona fase due: parte la ricostruzione Da oggi al lavoro la commissione Cnr mentre s'iniziano a rattoppare le ferite della frana Ancona fase due: parte la ricostruzione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANCONA — La commissione del Cnr incaricata di studiare la frana di Ancona comincerà stamane i lavori che si protrarranno per diversi mesi e verranno a costare oltre mezzo miliardo. Oli interrogativi che si pon-. gono ora riguardano i tempi e i modi della ricostruzione e investono il futuro stesso della città. Il panorama del disastro è impressionante. Tentiamolo: 1070 famiglie per complessive 3661 persone senza casa, di cui 1562 ricoverate in alberghi: 865 abitazioni danneggiate di cui l'80 per cento demolite o irricuperabili: 182 aziende di vario genere, per buona parte artigianali, con 525 addetti senza lavoro. Sono dati di fonte comuna¬ le e riguardano soltanto i privati. Ad essi si aggiungono i danni al patrimonio pubblico (due ospedali. Università, un pensionato, strade, ferrovia, servizi, cimitero, opere igieniche) e quelli indotti sulle attività economiche e produttive Gli 80 miliardi giunti dalla Protezione civile servono già a demolire o puntellare gli edifici pericolanti, a ripristinare la viabilità interna; con I 50 miliardi già stanziati dallo Stato per l'edilizia si costruiranno 700 alloggi. Ma occorrono almeno altri 300 miliardi per ripristinare le principali opere pubbliche distrutte, senza contare i costi dello spostamento definitivo della rete dei servizi. Si arriva cosi a cifre da capogiro, che per certi versi ap¬ paiono non quantificabili. Si pensi alle case costruite con i mutui, garantiti dall'immobile che è andato distrutto. Solo se i titolari riavranno una nuova casa in proprietà ci potrà essere una rivalsa da parte degli istituti concessionari del mutuo. Altrimenti l'onere dovrebbe accollarselo lo Stato. Nei due quartieri sinistrati si pianteranno alberi e si costruiranno opere drenanti. Le prospettive di sviluppo di Ancona si rivolgeranno a Sud, nella zona di Montedago e di Brecce Bianche, dove il Comune si è impegnato a costruire alloggi su aree già urbanizzate, nel giro di 18 mesi. La brevità dei tempi è sollecitata dal costo dei sinistrati ospiti negli alberghi (30 milio¬ ni al giorno) e di quanti si sono sistemati diversamente con un sussidio alloggiativo. -I senzatetto — ha detto il sindaco Monina — non possono rimanere (né d'altro canto lo vogliono) in albergo per tempi lunghi, considerando peraltro che con la prossima estate occorrerà liberare i posti letto occorrenti all'industria turistica. Debbono allora scegliere: o accettare la casa nella zona di Montedago, o costituirsi in cooperativa e costruire in luoghi scelti autonomamente, oppure trovare un appartamento in affitto con contratto biennale garantito dal Comune. Non ci si è orientati per ora verso la requisizione dei 2000 alloggi liberi, quasi tutti offerti in vendita, esistenti in città — ha | proseguito — proprio perché confidiamo nei tempi brevi e questa è l'ultima ipotesi a cui vorremmo ricorrere*. Per la ricostruzione delle opere pubbliche il panorama è più confuso. L'ospedale oncologico sarà forse inglobato in quello di Torrette, che essendo situalo però a breve diI stanza dalla frana, avrà biso-1 j gno di un serio cheke-up. 11 corsi di Medicina riprende- j ranno per ora presso l'ospe-| dale regionale, ma per la sede di Facoltà si pensa ad un'area decentrata, verso II Taglio. Per l'ospedale geriatrico e l'annesso pensionato non ci sono per ora previsioni. Il primo funziona provvisoriamente presso il nosocomio per lungodegenti alla Montagnola. Ermete Grifoni

Persone citate: Monina

Luoghi citati: Ancona