Dialogo tra sordi Reagan-Mosca su missili atomici e Afghanistan

Dialogo tra sordi Reagan-Mosca su missili atomici e Afghanistan Alla fine dell'anno le superpotenze si scambiano messaggi ostili Dialogo tra sordi Reagan-Mosca su missili atomici e Afghanistan Il presidente americano ha chiesto il ritiro dei russi da Kabul, l'agenzia «Tass» ha riproposto la riduzione delle superarmi, secondo l'ultimo «piano» di Andropov - Le reciproche risposte sono state molto dure DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — All'approssimarsi della fine dell'anno, le superpotenze si scambiano segnali ostili. In un comunicato a ricordo dell'invasione dell'Afghanistan, il presidente Reagan ha invitato l'Urss a ritirare tutte le sue truppe. Sulla Pravda, le autorità sovietiche hanno chiesto agli Stati Uniti di accedere subito alla proposta di Andropov di riduzione delle armi di teatro in Europa. Entrambe le esortazioni hanno ricevuto risposte negative. L'agenzia di stampa di Mosca, la Tass, ha accusato Reagan di appoggiare «le bande afghane» e di volere aumentare i suoi aiuti a questi «banditi-. Il Dipartimento di Stato ha ribadito che il piano del Cremlino sugli euromissili «é inaccettabile», e che gli Usa insistono sulla opzione zero. E' difficile dire se questi scambi di moniti segnino una svolta per il peggio nel rap> porti Est-Ovest dopo il brevissimo disgelo della successione di Andropov a Breznev, o sia¬ no una manovra tattica delle superpotenze per assumere la posizione negoziale più forte. Oli eventi delle ultime settimane non conciliano l'ottimismo: in Polonia, non si è verificata l'attesa fine della repressione, e la Bulgarian connection- nell'attentato al Papa ha sollevato gravi interrogativi sull'opportunità di riprendere il dialogo. Ma non è logico aspettarsi indicazioni precise, almeno a Washington, prima del tradizionale •messaggio sullo stato del mondo» del presidente a metà gennaio. Nel suo comunicato sul terzo anniversario dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Reagan è stato insieme duro e conciliante. E' vero che ha Introdotto una nota di minaccia, come ha lamentato la Tass, là dove ha promesso che la resistenza afghana «non è, e non verrà ignorata- dagli Stati Uniti. Ma il presidente ha sottolineato soprattutto la necessità di negoziare politicamente la soluzione della crisi. -Speriamo — ha auspi- cato — che l'Urss colga le occasioni offerte dall'anno nuovo-. «M>i e il Pakistan — ha aggiunto—et siamo impegnati ad appoggiare un governo autonomo e non allineato dell'Afghanistan... che contribuisca alla stabilizzazione dell'Asia Centrale-. . Il capo della Casa Bianca ha sostenuto che «neppure 105 mila soldati sovietici sono riusciti a piegare la resistema afghana*. «L'Afghanistan è importajite — ha detto —perché è diventato il simbolo della lotta contro l'imperialismo sovietico-. Egli ha accusato l'Urss di essere ricorsa alle armi biochimiche contro i guerriglieri. Implicitamente, si è riferito al piano dell'Onu, elaborato con l'aiuto del Pakistan e dell'Iran, per le dimissioni di Karmal. lo sgombero delle truppe straniere, e la formazione di un governo di coalizione capeggiato da un leader neutrale, possibilmente del periodo antecedente il «golpe» comunista del '78. La nota della Pravda sulla riduzione delle armi di teatro in Europa ha avuto quasi lo stesso tono. La proposta di Andropov, ha scritto il giornale del pcus. «significa che decine, centinaia di missili sovietici, compresi i più avanzati, verrebbero smantellati. Le forse sovietiche e americane in territorio europeo sarebbero in pratica ridotte a zero. L'Urss conserverebbe solo l'equivalente di quelle della Francia e dell'Inghilterra-. La Pravda ha concluso che si stanno fissando le pietre miliari del futuro, e c'è bisogno di decisioni responsabili. Mentre i richiami di Washington e di Mosca sono stati moderati, le risposte, come accennato, sono state secche. Secondo la Tass, l'intervento di Reagan sull'Afghanistan «è una promessa di guerriglia non dichiarata- contro il regime comunista di Kabul. L'agenzia di stampa ha denunciato «te attività dei bandii!! mercenari clie vengono addestrati dalla da, armati dagli Stati Uniti, e mandati nell'Af¬ ghanistan a seminare distruzione e morte-. Accusando il presidente di «provocazione», la Tass ha smentito l'impiego di armi chimiche e biologiche contro la resistenza. Analogamente, il Dipartimento di Stato ha definito «propaganda- l'insistenza della Pravda sulle proposte di disarmo di Andropov. Nell'impasse che si sta profilando tra le superpotenze si è inserito ieri un autorevole politico democratrico, l'ex segretario di Stato Vaiice, con un lungo articolo sul New York Times. Vance ha sostenuto che gli Stati Uniti devono assumere l'iniziativa per il ritorno alla distensione. e. c.

Persone citate: Andropov, Breznev, Reagan