Un'operazione finanziaria che continua a provocare polemiche di Marco Borsa

Un'operazione finanziaria che continua a provocare polemiche Un'operazione finanziaria che continua a provocare polemiche Finita in tribunale l'unione tra la Centrale e la Rizzoli MILANO — «77 presidente | comunica che nei giorni scorsi ha perfezionato il contratto per l'acquisto da Angelo Rizzoli di 1200.000 azioni della Rizzoli Editore Spa, pari al 40 per cento del capitale sociale iì detta società*. Cosi 11 verbale del consiglio di amministrazione «La Centrale» nella seduta del 27 aprile 1981 annunciava l'Ingresso della finanziaria nel gruppo editoriale milanese che più ài un inno e mezzo dopo avrebbe provocato polemiche e dissensi oltre ad un'azione di responsabilità civile verso l'allora presidente Roberto Calvi e 1 suol eredi e l'amministratore delegato Michel Leemans da parte del nuovo consiglio della finanziarla. Dal verbale risulta che Calirl specificò che in realtà «La Centrale, si era garantita la possibilità di comprare la maggioranza e poteva entrare nella gestione della Rizzoli. «Il consiglio — conclude il verbale — dopo ampia discussione conferma all'unanimità l'approvazione dell'operato del presidente e demanda all'amministratore delegato il compimento degli atti necessari per dare esecuzione all'operazione...*. Martedì sera, oltre un anno e mezzo dopo, al termine dell'assemblea dei soci, il presidente della Centrale ha definito Imprudente l'operazione e ha proposto l'azione di responsabilità (solo però verso il presidente e l'amministratore delegato, assolvendo invece il consiglio). Perché? Non è stata fornita alcuna spiegazione. In un ricorso presentato alla magistratura l'amministratore delegato sotto accusa. Michel Leemans. ha cosi ricostruito l'acquisto della Rizzoli: il 19 aprile 1981 Angelo Rizzoli e Roberto Calvi firmano il primo impegno; il 22 aprile si riunisce il consiglio della Rizzoli e annuncia l'operazione ; il 27 aprile si riunisce 11 consiglio della Centrale che ratifica l'operazione proposta da Roberto Calvi. Nei due mesi immediatamente successivi due fatti importanti Indeboliscono considerevolmente la posizione contrattuale della Centrale: scoppia lo scandalo P2 che coinvolge contemporaneamente 11 vertice dell'Ambrosiano e quello della Rizzoli, mentre Roberto Calvi insieme ad un gruppo di consiglieri viene arrestato e processato per esportazione di capitali. La possibilità per La Centrale di rivendere rapidamente il pacchetto della Rizzoli sfuma mentre Michel Lee■ mans cerca di ritardare il ver¬ samento effettivo del 120 miliardi necessari all'aumento di capitale Rizzoli. L'allora avvocato di Angelo ftlzzoll, Piero 8chlesinger, diffida La Centrale dal rln/iare il versamento dei fondi iostenendo «che ogni ritardo lell'immettere nella Rizzoli i capitali necessari a consentire .1 risanamento di quell'azienia e la valorizzazione del suo oatrimonio rischia di determinare danni colossali e irreparabili, vanificando la validità operativa dell'impresa medesima*. Versando i fondi, tut:avia, i danni irreparabili rischiano di ributtarsi sulla Sentrale, come risulta dall'adone di responsabilità che sempre Schlesinger, questa volta nella veste di presidente della Centrale, propone condro l'ex amministratore delegato. Leemans ha buoni motivi per resistere dal momento :he il Tesoro e la Banca d'Italia si stanno adoperando per togliere 11 diritto di voto alle azioni Rizzoli in mano alla Centrale, con due importanti conseguenze dal punto di vista degli interessi della finanziarla: ridurre 11 peso e l'applicabilità di quell'opzione sulla maggioranza che aumentava 11 valore dell'investimento; eliminare ogni possibilità di intervento nella gestione che l'anno scorso ha registrato 1 peggiori risultati della sua storia (una perdita supcriore al cento miliardi). Legalmente, però, Leemans ha torto e deve cedere. A questo punto visto che non riesce neppure a vendere cerca di compensare il peso dell'aumento di capitale nella Rizzoli attraverso l'emissione di 90 miliardi di obbligazioni convertibili che costerebbero me¬ mo alla società del debiti bani cari a breve. I Ma l'aumento non viene j autorizzato perché signifi! cherebbe un ulteriore investimento del gruppo bancario e finanziario nell'editoria, contro l'espresso divieto del Comitato interministeriale del credito. A questo punto Leemans, nel ricorso al tribunale, si domanda perché Banca d'I| talia e Tesoro, anziché impeI dire alla Centrale di votare ! nella Rizzoli e vietare l'aumento di capitale, non abbiano obbligato il Banco Ambrosiano a vendere La Centrale stessa in modo da eliminare alla radice la ragione di tutti gli impedimenti. Beniamino Andreatta (allora ministro del Tesoro) e Carlo Ciampi governatore) potrebbero venir convocati per testimoniare in merito. Marco Borsa | Angelo Rizzoli

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