Sorpresa: torniamo a vincere, e con Mair di Giorgio Viglino

Sorpresa: torniamo a vincere, e con Mair L'ultimo successo italiano in Coppa risaliva a tre stagioni fa (Plank a Lake Louise) Sorpresa: torniamo a vincere, e con Mair Il ventenne gigante azzurro a Val d'I sére era giunto 45", nelle libere dì Val Gardena aveva ottenuto mediocri piazzamenti - Ieri ha indovinato Una prova eccezionale Bene anche Kerschbaumer e Erlacher - Male Stenmark, sfortunatissimo Mueller DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MADONNA DI CAMPIGLIO — A tre stagioni di distanza dalla vittoria clandestina di Plank a Lake Louise, a quattro dall'unica ma grandissima di Leo David a Oslo, a cinque dall'ultima affermazione sulle Alpi di Fausto Radici proprio qui a Campiglio, ecco Michael Mair, ventenne di Val Pusterìa, sbuca fuori a sorpresa nel «Super-G» a conquistare il successo più imprevisto e imprevedibile. Se un bookmaker fosse stato in azione ieri mattina, avrebbe chiuso bottega perché la quota del nostro Michael avrebbe reso miliardari gli scommettitori: nel «Super-G» di Val d'Isère Mair era arrivato 45° e nelle libere di Val Gardena aveva raccolto solo piazzamenti decisamente mediocri. ' Cos'è successo ieri? Intanto, bisogna conoscere il personaggio, questo gigante altoatesino estroverso come un napoletano, umorale nel rendimento atletico, scanzonato e impegnato ad un tempo. Fra tanti azzurri che vivono lo sci e le gare oppressi dalle responsabilità, Mair è esattamente l'opposto: una prova andata male finisce alle spalle senza rimpianti, quella chiusa bene viene salutata come un episodio fortunato. In secondo luogo, bisogna analizzare la pista utilizzata questa volta, vero compromesso perielio per mettere di fronte liberisti e glgantisti. Il segreto di Mair consiste probabilmente nell'essere stato fino a un palo d'anni fa ottimo slalomista e buon gigantlsta. Nella parte alta, avvio da gigante veloce con un salto in mezzo alle porte, Mali- s'è difeso bene arrivando all'intermedio, prima del lungo falsopiano di Patascoss, in settima posizione. Poi, l'azzurro ha saputo sfruttare l'abitudine allo scorrimento ed è filato via in mezzo alle porte che riducevano ancora la già scarsa velocita fino al muro liliale che ha affrontato, unico fra i liberisti, con perfetto dominio degli sci e buon anticipo nei passaggi. La miglior definizione del nuovo «Super-G» la può dare proprio la sintesi della gara riferita al vincitore: forte all'inizio, veloce in mezzo, in attacco alla fine. La soddisfazione per il successo di Mair è diventata quasi esaltazione quando dai numeri impossibili, in mezzo ad atleti che buscavano dai quattro agli otto secondi di distacco, sono venuti fuori Siegfried Kerschbaumer e Robert Erlacher per piazzarsi al decimo e undicesimo posto. Purtroppo, ad ogni vittoria corrisponde un rovescio della medaglia ed è spiaciuto a tutti vedere piangere come un bambino Peter Mueller, il birraio svizzero da tutti giudicato perlomeno come un bestione insensibile. Invece, il «duro» Mueller non ha rettq alla delusione di un successo sfumato a sette porle dalla fine, quando, finito in virala sullo sci interno (errore tecnico grave) s'è visto partire dal piede l'altro attrezzo (scalogna purissima) per anticipato sgancio dell'attacco. Mueller s'è rialzato dalla mezza scivolata e su uno sci solo ha fatto il resto del percorso cogliendo ancora il diciannovesimo posto. Nessuno, d'altro canto, sì sarebbe mai aspettato un crollo tanto verticale da parte di Ingemar Stenmark, finito al 75° posto, undicesimo a partire dal fondo. Penalizzatisslmo anche un altro dei protagonisti dello slalom. Krizaj (621, per cui la combinata è toccala a Pirman Zurbriggen con Stenmark soltanto setti ino, tre posizioni davanti al nostro Edalini. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Campiglio, Mali, Oslo