Dirigenti: pagare le tasse sì ma oggi il fisca ci schiaccia

Dirigenti: pagare le tasse sì ma oggi il fisca ci schiaccia Le organizzazioni di categoria polemiche con Fanfani Dirigenti: pagare le tasse sì ma oggi il fisca ci schiaccia ROMA — «Ho già capito: i dirigenti non vogliono pagare le tasse», ha risposto il presidente Fanfani al presidente della Clda, D'Elia, che chiedeva di parlargli dei problemi più urgenti della categoria. E D'Elia, piuttosto amareggiato, ha replicato prontamente: «Le tasse le abbiamo sempre pagate, le vorremmo pagare soltanto come gli altri, non vorremmo pagarne di più. La pressione fiscale è divenuta schiacciante». Rivelando questo episodio, accaduto poche ore prima, il presidente della Clda ha aperto ieri una conferenza stampa, convocata per dare un giudizio sul programma economico del governo e presentare i risultati di un'interessante indagine statistica sulle retribuzioni dei dirigenti. «E' come combattere i mulini a vento», ha commentato D'Ella, perché «nonostante l'evidenza delle cifre e delle documentazioni, non si riesce a convincere gover-> no e forze politiche che i dirigenti sono al centro di una spirale di mistificazioni». 81 continua a considerarli una ristretta frangia, la cui situazione collima con ciò che si vuole rappresentare, ignorando completamente le reali condizioni di oltre 80.000 dirigenti, pagati certo non in misura eccessiva rispetto alle loro funzioni e responsabilità. Dall'indagine, compiuta sotto la guida del ■ prof. Quirino, dirigente del Servizio programmazione e contabilità nazionale dell'Istat, emerge la figura del dirigente-tipo, in una persona in età media di 49 anni, che fa parte di una famiglia mediamente composta di 3,7 persone, 2.3 delle quali sono risultate parzialmente o completamente a suo carico nel 1980. Questo dirigente-tipo lavora da 18 anni nella stessa azienda: 6 anni con mansioni di carattere impiegatizio o assimilabile, 12 anni nella carriera dirigenziale. Nello stesso anno. 11 dirigente-tipo ha percepito una retribuzione complessiva, al netto degli assegni familiari, di 30.856.000 lire, che, detratti gli oneri sociali e le imposte a suo ca¬ rico, si è ridotta a 21.311.000 lire nette; per il carico familiare ha mediamente incassato ulteriori L. 351.000 lorde complessive. Mediamente, quindi, il dirigente ha trovato mensilmente nella busta-paga L. 1.797,000. Ha pagato l'Irpef per L. 7.993.000, e oneri sociali per L. 1.856.000. Il miglior trattamento è stato registrato nel settore assicurativo (37.993.000 lire annue lorde), il meno generoso in quello pubblico (19.740.000). In tale situazione, anche se V«una tantum» proposta dal ministro Forte è stata sospesa, 1 dirigenti protestano fermamente contro qualsiasi altra imposizione; anzi, reclamano un alleggerimento a breve scadenza e, invece, una più efficace lotta contro le persistenti aree di evasione. «Il programma di governo, del resto — ha insistito D'Ella, insieme'al segretario generale Ciabattini — è privo di respiro strategico e di prospettive a lungo periodo. I dirigenti non accetteranno decisioni che li riguardino, prese senza consultazione della loro confederazione». Non meno duri il presidente e il segretario generale della Frdei-asicrie dei dirigenti di aziende industriali, ^emaciati e Faccin. «Il repentino campamento di rotta del ministro delle Finanze—ha rilevato Faccin — non può certamente cancellare i grossi e irrisolti problemi di fondo del sistema fiscale italiano e, in particolare, le anomalie e le inefficienze della manovra congiunturale». e. c. f.

Persone citate: Ciabattini, D'elia, D'ella, Faccin, Fanfani

Luoghi citati: Roma