Savasta adesso ha cambiato idea non parlerà sul caso Bulgaria? di Giuliano Marchesini

Savasta adesso ha cambiato idea non parlerà sul caso Bulgaria? Voleva tornare a Roma, ma il giudice non ha rinviato il dibattimento Savasta adesso ha cambiato idea non parlerà sul caso Bulgaria? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VENEZIA—Antonio Savasta tra due processi. Il brigatista rosso è entrato nella gabbia dei «pentiti», di fronte alla Corte veneziana, all'apertura del giudizio di secondo grado per il sequestro del generale americano della Nato, James Lee Dozier: aveva lasciato Roma, durante il dibattito sull'assassinio di Aldo Moro, rilasciando una dichiarazione con la quale rinunciava ad assistere al procedimento per la' tragedia del presidente democristiano. Ma poi ci ha ripensato: avrebbe voluto tornare indietro, insieme con la compagna Emilia Libera. Cosi, l'udienza di ieri per la rievocazione del rapimento dell'alto ufficiale statunitense s'è fatta complicata. I giudici hanno infine respinto la richiesta di rinvio del dibattimento. Il processo d'appello per 11 processo di Dozier, dunque, va avanti, ma alquanto fati cosamente. S'è consumata una parte della mattinata di ieri nell'attesa dell'arrivo da Roma di un fonogramma, con il quale si è data conferma della rinuncia di Savasta a seguire il processo Moro. Ma l'ex capocolonna delle Br insisteva per essere ricondotto nella capitale. Quindi l'Intervento del procuratore generale Augusto Nepl, il quale ha osservato che gli im¬ putati possono rifiutarsi di comparire, ma non pregiudicare il dibattimento. Antonio Savasta ed Emilia Libera, ha affermato il rappresentante dell'accusa, hanno manifestato il desiderio di venire in quest'aula e adesso non pos- sono ripristinare un preteso impedimento. Nella gabbia riservata al «duri», atteggiamento del tutto diverso: 1 brigatisti che non si sono dissociati dalla lotta armata vogliono che questo processo d'appello per il rapimento di Dozier si faccia subito. E c'è stato un «attacco» di Remo Pancelli, ultimo arrivato nel gruppo degli accusati. Pancelli pensa che «una serie di manovre* abbia ritardato la sua partecipazione al dibattito davanti ai giudici veneziani. Sono subito aperte le ostilità tra i «pentiti* e i «duri» e i fari sono puntati su Antonio Savasta, il cui comportamento è alquanto sorprendente: quello che fu uno dei «carcerieri» dell'alto ufficiale della Nato non è più disponibile per questo processo come lo era un paio di giorni fa. Ci si domanda insistentemente che cosa abbia indotto il brigatista a questo tentativo di retromarcia, e per ora da Savasta non viene alcuna risposta. Nel processo di primo grado sul sequestro di Dozier, ci fu anche quell'accenno, da parte dell'ex capocolonna giunto al pentimento, a una presunta richiesta d'inserimento della Bulgaria nella «gestioni'.,, del rapimento. Savasta, a questo proposito, parlò piuttosto sommariamente. Chissà se l'argomento verrà ripreso nelle prossime udienze davanti ai giudici della corte veneziana? E se si tornerà sul discorso della «pista bulgara», Antonio Savasta risponderà ad altre domande, oppure si limiterà alla conferma di quanto dichiarò di fronte al tribunale di Verona? Dall'altra parte gli imputati che non si sono dissociati dalla lotta armata sembrano intenzionati ad aprire, qui a Venezia, una discussione sul «caso Bulgaria» riferendosi in particolare alle recenti dichiarazioni dei ministri. Tra l'altro, secondo qualcuno degli inquirenti, già nell'ottobre dello scorso anno il progetto delle Br per il rapimento di un ufficiale della Nato sarebbe stato a conoscenza delle «autorità competenti». *Sul finire dell'udienza, gli avvocati Di Giovanni e Baccioli, che difendono 1 «non dissociati», hanno chiesto il rinnovo del dibattimento, la citazione del ministri Lagorio, Darlda, Rognoni e dei capi dei servizi di sicurezza, l'acquisizione delle dichiarazioni di Rognoni fatte In Parlamento sul caso Bulgaria. Hanno inoltre richiesto che venga inserita nel processo la parte dell'istruttoria sull'omicidio Taliercio che riguarda i colloqui tra il br Michele Galatl e 11 generale Dalla Chiesa. Il processo riprende stamane. Giuliano Marchesini