Al Congresso voci contro Reagan «L'Urss non fa solo propaganda» di Ennio Caretto

Al Congresso voci contro Reagan «L'Urss non fa solo propaganda» Al Congresso voci contro Reagan «L'Urss non fa solo propaganda» OAL NOSTRO INVIATO SPECIALE WASHINGTON —A 24 ore dal discorso di Andropov, gli Stati Uniti hanno invitato l'Urss «ad abbandonare 1 tentativi di dividere la Nato e di influenzare l'opinione pubblica occidentale, e a negoziare seriamente il disarmo a Ginevra». Insieme con l'invito, il Dipartimento di Stato ha ribadito il «no» dell'Alleanza Atlantica alle proposte di riduzione degli euromissili fatte dal Cremlino, ma al tempo stesso ha lasciato la porta aperta a un futuro accordo, che potrebbe consistere in una variante dell'«opzione zero». Il portavoce Hughes ha espresso la certezza che di fronte al riarmo della Nato i sovietici accederanno almeno parzialmente alle proposte' americane. A questo scopo, ha aggiunto, è però essenziale che i preparativi per, l'installazione dei Pershlng e dei Cruìse in Europa procedano celermente. - Confidiamo — ho sottolineato — che l'Urss rinunci agli esercizi propagandistici e si impegni nella ricerca della pace». Le dichiarazioni del Dipartimento di Stato hanno confermato la volontà americana di dialogo, nonostante il protrarsi delle crisi afghana e polacca, e le ambiguità del complotto contro il Papa. Esse si sono accentrate sulle armi di' teatro, c>ie costituiscono il contenzioso principale tra le superpotenze. Ma l'invito a negoziati seri ha toccato anche le armi strategiche, ossia i missili intercontinentali. Qui, ha detto Hughes, le speranze di un accordo sono più vicine e concrete. Reagan ha manifestato il suo compiacimento perché Mosca ha accettato in linea di principio una drastica riduzione dei rispettivi arsenali atomici; ma l'entità dei -tagli» è tuttora sotto esame. Alla base dello sforzo americano di lasciare la porta aperta a un compromesso c'è, oltre alla volontà di recuperare la distensione, anche un'intesa preliminare tra Reagan e Andropov — ancora da formalizzare, ma già abbastanza chiara: l'intesa sulle cosiddette misure per rafforzare la reciproca fiducia. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha insistito che il Presidente «è assai soddisfatto» della risposta ricevuta dal leader del Cremlino a proposito di un reciproco impegno alla segnalazione preventiva delle manovre militari più massicce; degli esperimenti atomici più importanti; delle entità dei vari arsenali, e dei provvedimenti desti¬ nati a migliorare le comunica-, .rioni tra le due capitali. Il Congresso, che si scioglierà con le vacanze natalizie per cedere il posto, a gennaio, a ■una nuova legislatura, si è mostrato in genere favorevole <al secco no del governo Reagan nei confronti di Andropov. Ha tuttavìa sollevato qualche critica a proposito degli euromissili: in particolare,l'ala sinistra del partito democratico non vuole che l'«opzione Andropov» venga esclusa a priori. Il suo portavoce, il senatore del Colorado Kart, candidato alla Presidenza per l'S4, e che di recente ha conferito a Ginevra con i negoziatori americani e sovietici, ha sostenuto che «la posizione dell'Urss è seria, e non può essere liquidata come propaganda». Secondo Hart, gli Stati Uniti devono innanzi tutto evitare di dare l'impressione che loro, e non i sovietici, abbiano «interesse molto limitato al disarmo». Ennio Caretto

Persone citate: Andropov, Hughes, Reagan