Una lingua in cerca di utenti (A chi serve parlare tedesco?)
Una lingua in cerca di utenti (A chi serve parlare tedesco?) Una lingua in cerca di utenti (A chi serve parlare tedesco?) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Vale ancora la pena di studiare il tedesco? Dispiace scoraggiare coloro che lottano tenaci per aprirsi vn varco fra le difficoltà di questa lingua: ma è probabilmente fatica sprecata. Tale è II giudizio di uno studioso dell'Università di Bochum, il prof. Joachim H. Knoll che, in un lungo e dotto articolo sul Rhelnischer Merkur/Chrlst und Welt, esorto il governo a ridimensionare gli sforzi, spesso assai costosi, per diffondere all'estero la lingua di Lutero e di Goethe. La sua ter si è semplice e limpida, il tedesco serve poco 0 nulla fuori della Germania: Il mondo parla inglese.. Il prof. Knoll è un uomo coraggioso, perché quasi ogni Paese, e la Francia ne è l'esempio supremo, soffre di sciovinismo linguistico. Quindi, molti applausi, ma anche molte critiche. Tuttavia non occorre essere uri p-'obe-trot- ter per sapere che Knoll ha ragione. L'inglese ha superato le frontiere delle nazioni anglosassoni; si è affermato, come un nuovo latino, in tutte le parti del nostro pianeta; è divenuto il principale mezzo di comunicazione non soltanto nel business, ma anche nella cultura, nella scienza, nella politica. Il francese viene al secondo posto, ma su scala meno universale: più che avanzare, resiste. Vero è, scrive Knoll, che 102 milioni di persone parlano tedesco, ma è una cifra che non significa nulla: l'indonesiano è parlato da 107 milioni, il bengali da 112, il giapponese da 107, eppure, questi idiomi non sono diffusi nemmeno in Asia. La realtà è che il tedesco è oggi utile soltanto a chi abbia legami particolari con la Germania. «Ad esemplo, perché un cittadino di Sri Lanke dovrebbe apprendere 11 tedesco? Soltanto perché la sua isola è visitata dal nostri turi¬ sti?», domanda il professore di Bochum, e continua: «A che scopo organizzare corsi di te-, desco in Marocco o nel Qha-! na? A chi sono diretti e quali vantaggi possono mal portare1 al Paese e al suol abitanti? » Il prof. Knoll ricorda che il tedesco ha perso anche quella che fu la sua roccaforte, là scienza. «Il tedesco, come linguaggio della scienza, è scivolato dal centro verso la periferia: e quegli studiosi che tentano di resistere a tale evoluzione si condannano al provincialismo». Moiri testi sono ormai pubblicati in inglese persino all'interno della Germania, soprattutto i periodici di medicina e d'ingegneria: lo stimatissimo mensile Unlversitas ha un'edizione in inglese. Che fare allora? Arrendersi? No: ma riesaminare tutti i programmi, ridurre l'insegnamento del tedesco all'estero e migliorare quello dell'inglese in Germania. Mario Clriello
Persone citate: Goethe, Joachim H. Knoll, Knoll, Lanke, Lutero, Mario Clriello
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