Burghiba ha concesso la «grazia» ai pescherecci di Mazara del Vallo di Igor Man

Burghiba ha concesso la «grazia» ai pescherecci di Mazara del Vallo L'annuncio del presidente tunisino al nostro ministro degli Esteri Burghiba ha concesso la «grazia» ai pescherecci di Mazara del Vallo Torneranno agli armatori senza che questi debbano pagare, come di consueto, pesanti ammende - Incontro nel quartier generale delPOlp tra Colombo e il rappresentante di Arafat DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE TUNISI — «Buon «Votale, al pescatori di Mazara del Vallo da parte di Burghlba. Il Presidente tunisino ha concesso «la grazia*: i ventidue pescherecci sequestrati per avere violato le acque territoriali della Tunisia sono liberi, tornano agli armatori senza che questi debbano pagare, come di regola, pesanti ammende, dai 100 al 130 milioni per ogni battello. Burghlba ha preso ieri mattina la sua decisione, invero di grande rilevanza, dopo un lungo colloquio col nostro ministro degli Esteri Colombo. L'incontro non era previsto dal protocollo, è stato il vecchio leader a sollecitarlo. Burghlba ha accolto Colombo con simpatia, gli ha dato un cordiale buffetto sulla guancia dicendogli: «L'attendevamo da un bel po'». Dopo aver rinnovato il suo invito a Pertinl (, L'aspettiamo a braccia aperte, che venga presto»;, il Presidente tunisino ha fatto con Colombo un ampio giro d'orizzonte politico, partendo, beninteso, dalle questioni bilaterali. In ultimo gli ha dato la bella notizia dell'affrancamento del pescherecci. Il nostro ministro degli Esteri ha definito quello di Burghiba (che gli ha detto di ritenersi «un Giugurta baciato dal successo»; un «atto di clemenza.. Cosi indubbiamente è, ma va detto come il gesto del leader si debba anche al lungo, paziente lavoro di Colombo, negoziatore prudente ma altresì ostinato. Tuttavia, ha dichiarato Colombo ai giornalisti che l'hanno accompagnato nel suo ra'pido e fruttuoso viaggio a Tu-, nlsi, «il generoso gesto del presidente Burghlba è anche un monito per armatori e pe- scatori di Mazara del Vallo. 8e si ripeteranno certi episodi, nessuno potrà garantire una conclusione felice come questa». La missione di Colombo ha avuto anche un risvolto diremo mediorientale: Arafat aveva chiesto, tramite il suo rappresentante a Roma, d'incontrare il nostro ministro degli Esteri. E Colombo si è visto, nella notte, con Abu Ammar, nel quartier generale dell'Olp, a Kammat, sobborgo di Tunisi. Due i temi affrontati: i colloqui Olp-Giordania, il negoziato globale sul Medio Oriente. Arafat ha detto che i colloqui con la Giordanla-«evo\gono positivamente». Continueranno nel segno di un possibile «più stretto collegamento, con Amman, n presidente dell'Olp ha però lamentato con amarezza polemica come codesto «segnale* di buona volontà da parte dell'Olp verso il piano Reagan (che ipotizza una forma federativa fra palestinesi e Giordania) non sia stato finora recepito dagli Stati Uniti. •Abbiamo constatato insieme — ci ha detto Colombo — che sommando la "Carta di Fes" alle proposte di Reagan , e ai colloqui Olp-Glordanla, 1 ' nostri punti di vista si avvicinano. Manca, per altro, ancora la possibilità di aprire un autentico negoziato.. Colombo ha fatto rilevare ad Arafat che gli Stati Uniti hanno sì un ruolo preminente ma non è che tengano tutte le chiavi. «Anch'essi sono condizionati e dalla loro opinione pubblica e dal loro rapporto con Israele, un rapporto non facile». La storia pretende realismo e coraggio: un primo passo dell'Olp verso il riconoscimento di Israele certamente contribuirebbe ad aprire nuove prospettive, gioverebbe alla causa palestinese, propinerebbe la pace in Medio Oriente «per la quale l'Italia non si - stancherà di lavorare di concerto con 1 suol alleati», Igor Man

Persone citate: Abu Ammar, Arafat, Burghiba, Giugurta, Reagan