Nino La Rocca, la fortuna comincia a Saint-Vincent

Nino La Rocca, la fortuna comincia a Saint-Vincent Ambiziosi programmi se supera stasera Danny Paul Nino La Rocca, la fortuna comincia a Saint-Vincent DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ST-VINCENT — Il match del 30 ottobre scorso a Sanremo, nel contorno della grande notte dei pugni imperniata sul campionato mondiale Hagler-Obelmejas. probabilmente ha fatto la fortuna di Nino La Rocca. L'imbattuto peso welter mulatto (che attende sempre, con speranze che si fanno più concrete, la naturalizzazione italiana) era impegnato in quell'occasione contro l'americano Curtis Ramsey, un avversario che gli rispose per le rime sia sul piano dei pugni sia su quello dei lazzi e degli sberleffi. L'esibizione di Nino, per noi abituati a vedere 1 suoi .shows», non era stata brillantissima, ma è bastata per convincere gli osservatori americani che fanno capo a Bob Arum e che lavorano da sempre in stretta collaborazione con Rodolfo Sabbatlni. A La "Rocca sono stati offerti quattro incontri a Las Vegas, il «sotto-clou» della riunione che in febbraio terrà a battesimo in Italia Ray «Boom Boom» Mancini, una virtuale semifinale mondiale con Marion Starling, attualmente al quinto posto delle classifiche del Wbc. Per meritarsi tutto questo, che equivale in pratica a un lancio alla grande nel giro mondiale, La Rocca deve superare l'ultimo «test», questa sera sul ring del Palazzetto dello Sport di St-Vincent, in una riunione che segna il ritorno, non certamente sporadico nelle intenzioni, della Valle d'Aosta e della sua organizzazione turistica nel mondo del grande pugilato. L'avversario è un pugile di Detroit, Danny «Mad Dog» Paul: cinque anni di carriera professionistica alle spalle, con sole quattro sconfitte al passivo, l'ultima delle quali, ai punti, proprio contro quello Starling che figura nei programmi futuri di La Rocca. Dovrebbe essere qualcosa di più di un semplice collaudatore ed anche il soprannome, «Cane pazzo», indica in Danny Paul un tipo capace di rispondere a Nino sia con 1 pugni sia con le sceneggiate. La Rocca però sa fare la boxe sul serio, anche se a volte esagera nel condirla con atteggiamenti alla Cassius Clay. E questa è proprio l'occasione per badare al sodo, senza trascurare la possibilità di mettere k.o. un rivale che al tappeto ci è andato una volta sola, nel 1978, ma pensando soprattutto a convincere tutti, sulla distanza delle dieci riprese, che il suo livello è autenticamente mondiale, come dice. L'attesa è tutta per La Rocca, ma anche gli altri matches del programma valdostano meritano adeguata attenzione. Il peso medio zairese Sumbu Kalambay. da due anni imbattuto, è garanzia di spettacolo, anche se poco si sa del suo avversarlo, lo statunitense Stacy McSwain. Dell'altro americano Jimmy Jeter, che affronterà il peso massimo italo-argentino Daniel Falconi, si sa ancora meno, ma tutto l'interesse è concentrato sul gigante figlio di un piemontese che, approdato da due mesi alla corte di Rocco Agostino, ha esordito al professionismo poche settimane fa a Rapallo travolgendo in 94 secondi lo spagnolo Saavedra. In apertura Franco Cagglano, un promettente superwelter pugliese anche lui seguito da Rocco Agostino, se la vedrà con Tshiamala Kalenga, uno del tanti zairesi che vivono in Italia. Gianni Pigliata ■

Luoghi citati: Detroit, Italia, Las Vegas, Rapallo, Saint-vincent, Sanremo, Valle D'aosta