La Stampa - Consultazione Archivio

A «Villa dei colli» malati inesistenti Il processo per lo scandalo A «Villa dei colli» malati inesistenti Chiesto un miliardo e mezzo come risarcimento di danni - Imputati i due fratelli proprietari Un miliardo e mezzo di lire è la cifra chiesta come risarcimento danni dalle parti civili al processo in seconda sezione penale (pres. Capirossi, p.m. Gay. cane. Zappia) per lo scandalo di «Villa dei Colli», la clinica privata chiusa nel '77 dalla Regione per irregolarità nell'assistenza ai ricoverati di tubercolosi. Sul banco degli imputati, i due fratelli amministratori-titolari della casa di cura, Carlo Mario e Sebastiano Abate, accusati di truffa aggravata e continuata, falso e lesioni. Di falso devono rispondere anche due ispettori dell'Inps. Temistocle Villa e Antonio Vecchione. Un altro imputato, Giovanni Fassone, direttore sanitario della clini- ca, è morto durante l'istruttoria. Un processo complicato, iniziato un mese fa. che si trascina con continue discussioni tra accusa e difesa. Anche l'udienza di ieri s'è aperta con accesi battibecchi tra le parti. L'avv. Florio, patrono per 9 ex ricoverati della clinica, ha ripercorso le varie fasi dell'istruttoria ed elencato le accuse mosse ai titolari della casa di cura: disponevano ricoveri ingiustificati, protraevano senza motivo le degenze o addirittura il dottor Fassone (ora morto) diagnosticava malattie inesistenti. E tutto questo per lucrare il più possibile sulle rette pagate dall'Inps prima e dalla Regione poi. Ha chiesto mezzo miliardo di risarcimento danni. Brevissimo l'intervento dell'avv. Mastropietro, patrono per l'Inps: «Ricoverati dichiarati incurabili si sono ripresi bene appena usciti dalla clinica. Altri sono diventati nevrotici ed emarginati-. Il risarcimento: 300 milioni di lire. Infine il prof. Maiorca, patrono per la Regione, ha concluso con un discorso a tratti molto tecnico e difficile da seguire. Il risarcimento: 700 milioni. Oggi tocca al p.m. Gay.