Arrivò anche dai greci un rapporto sui contatti dell'ex sindacalista di Liliana MadeoGuido Rampoldi

Arrivò anche dai greci un rapporto sui contatti dell'ex sindacalista Arrivò anche dai greci un rapporto sui contatti dell'ex sindacalista Una segnalazione del 1980: il servizio segreto ellenico sosteneva che Scricciolo si era incontrato con alcuni «sovversivi» - Forse il giudice Martella andrà a Sofia ROMA — La svolta si ebbe a metà giugno '82, quando nel carcere di Rebibbia il giudice istruttore Ferdinando Imposlmato mostrò a Luigi Scricciolo, improvvisamente disposto a parlare, un album di fotografie, raccolte dal controspionaggio (Sismi). Sfogliando quell'antologia delle sospette spie straniere In Italia, ritratte a loro insaputa dal nostri 007, Scricciolo si trovò davanti i volti di tre funzionari dell'ambasciata bulgara a Roma con i quali era da anni in contatto. «Sono loro», disse l'ex sindacalisl a, e incominciò a raccontare. Di due dei tre «contatti» di Scricciolo, lunedi il ministro Darida aveva fornito i nomi. Ma per un errore di trascrizione erano sbagliati, e l'ambasciata bulgara aveva avuto buon gioco a smentire. Ieri, però, si sono appresi 1 nomi esatti: Ivan Tomov Dontchev e Slmeonemon Gueorguicv. Il secondo è stato segretario dell'ambasciata dal '72 al '78. Dontchev è subentrato con le stesse mansioni fino al primi mesi del 1982, Dunque, i servizi segreti contribuirono all'inchiesta della magistratura. Il primo rapporto del Sismi arrivato al pubblico ministero Domenico Sica conteneva una segnalazione inviata dal servizio segreto greco ai colleglli italiani nel 1980. I greci sostenevano che nell'estate di quell'anno Scricciolo aveva incontrato in una città ellenica personaggi dell'estrema sinistra sospettati dalla polizia locale di «attività sovversiva». Sica cercò di ottenere dai nostri servizi informazioni più dettagliate, ma senza successo. Interrogato in proposito, Scricciolo affermò che i «souDersfvf» in realtà appartenevano alla sinistra legale. Dai nostri 007 Sica non ebbe molto di più. Non ebbe, ad esempio, informazioni su quelle «attività e contatti con l'estero» di Scricciolo che, ha detto alla Camera il ministro Lagorio, erano noti al controspionaggio da molti anni. Nemmeno la UH, dove Scricciolo ricopriva un ruolo delicato, ebbe sentore di quanto sapevano al Sismi. Né prima né dopo l'arresto dell'ex sindacalista: e la circostanza viene adesso sottolineata, in modo larvatamente polemico, dai vertici della Uil. La questione investe il ruolo e 11 modo di operare dei nostri servizi. Al ministero della Difesa ci si limita a rimarcare che 1 servizi di sicurezza sono «segreti» per definizione. Non sono organi di polizia giudiziaria, né sono tenuti a rivelare 1 loro sospetti. Anzi, soprattutto nella de si sostiene adesso elle il controspionaggio deve accentuare le caratteristiche tipiche di questo organismo. Lunedi alla Camera l'onorevole Segni, ieri in una dichiarazione l'onorevole Pénnacchlni, presidente della commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti, lasciano intendere che forse è arrivato il momento di introdurre leggi per consentire agli 007 italiani maggiore ampiezza e incisività di azione. Pennacchini cita tra gli esempi la norma, in vigore in alcuni Paesi, che punisce con processo per direttissima chiunque — fosse pure magistrato o poliziotto — ostacoli un agente segreto. Anche Lagorio, parlando alla Camera, ha sottolineato l'esigenza di rafforzare il controspionaggio. Ma ne ha fatto soprattutto una questione di potenziamento della struttura e della rete. Sul dibattito alla Camera i giudici del «caso Bulgaria' non hanno voluto rilasciare commenti. Ilario Martella, titolare dell'inchiesta sull'attentato al Papa, sarebbe propenso ad accogliere l'invito rivolto a lui personalmente dal governo bulgaro, che gli ha proposto di andare a Sofia e «parlare con le persone die vorranno». Tuttavia non ha ancora comunicato la sua decisione al ministero della Giustizia. Martella, in linea teorica, potrebbe interrogare per «rogatoria* gli amputati della sua Inchièsta che si sono rifugiati ih Bulgaria! Ma in.questo caso ie sue domande saranno poste agli imputati di¬ rettamente da un magistrato bulgaro: un «filtro» che, data la situazione, non darebbe molte garanzie. L'unico funzionario bulgaro detenuto in Italia, SergheJ Antonov, ieri ha ricevuto nel carcere di Rebibbla la visita del console di Bulgaria, Stefan Ghenev, che l'ha trovato «in buone condizioni di salute». Lo stato di salute di Antonov preoccupa invece la moglie, Rossltza Antonova, che ha scritto a Pertinl chiedendogli di interessarsi alla sorte del marito. Di un altro imputato dell'inchiesta, il turco Musa Celebl, attualmente detenuto in Germania, potrebbe essere imminente l'estradizione. Il tribunale di Bonn deciderà non prima di gennaio, ma sembra che sarà accolta la richiesta presentata dall'Italia. Celebi, uno dei capi dell'organizzazione neonazista del «Lupi grigi», avrebbe consegnato ad Agca grosse somme di denaro quando il sicario si trovava a Palma di Maiorca. Liliana Madeo Guido Rampoldi