Primo discorso (sui missili) di Andropov di Fabio Galvano

Primo discorso (sui missili) di Andropov Primo discorso (sui missili) di Andropov (Segue dalla 1 ' pagina) la nascita e la crescita dell'Urss: e l'altra metà per affrontare 1 temi missilistici. Degli innumerevoli problemi internazionali, che vanno dall'Afghanistan al Sud-Est asiatico, dall'Africa all'America Latina (per non parlare di Polonia e del rapporti di Mosca con la Cina), neppure una parola. Occorrerà attendere un'altra occasione perché An| dropov «si presenti» anche in I politica estera, come già aveva fatto il- 22 novembre, al «plenum», per i problemi interni. Ai piedi di un enorme busto di Lenin sovrastato dalla bandiera sovietica e affiancato da quelle delle 15 Repubbliche che formano l'Urss, davanti alla solenne seduta congiunta del Soviet Supremo, del comitato centrale, del Soviet della Repubblica Russa e di centi-i naia di ospiti stranieri (123 le delegazioni convenute a Mosca), Andropov ha sostanzialmente deluso chi s'attendeva da lui — come era stato autorevolmente indicato nel giorni scorsi — nuove Iniziative per superare l'impasse internazionale. Ha riaffermato 11 «desiderio di pace» dell'Urss e ha indicato la. via sovietica per «dissipare l'atmosfera di reciproco sospetto» fra le superpotenze: occorre, ha detto, «rinunciare all'ostilità e all'odio», ma anche «tornare a rapporti calmi e rispettosi». Occorre, insomma, «tornare alla distensione». Ed è stato questo, nell'opinione di alcuni osservatori, il momento più costruttivo del suo intervento. Sui Sali ha detto che l'Urss «cerca un accordo sincero» e ha denunciato il «dh-'erso atteggiamento,! degli americani, già accusati di avere «pericolosamente acutizzato la situazione intemazionale» con la loro «guerra economica». Washington, a suo dire, vuole una riduzione del potenziale sovietico per «avere mano libera» ; «sarebbe assurdo — ha precisato — pensare die noi possiamo accettarlo». «Siamo disposti — ha affermato Andropov — a ridurre le nostre armi strategiche almeno del 25per cento. Anche gli Usa devono però ridurle in misura analoga, affinché i due Paesi abbiano lo stesso numero di vettori strategici». E' una proposta del luglio scorso, già allora filtrata a ^Washington e mal raccolta; '.ora Andropov l'ufficializza. Ha proposto anche una «considerevole riduzione» delle testate nucleari, «a centinaia», come «punto di partenza per un'ulteriore riduzione». E ha riproposto il congelamento di tutti gli arsenali strategici. Dopo aver respinto la teoria reaganiana secondo cui il missile MX dovrebbe facilitare il negoziato per il disarmo, Andropov ha ammonito: «Nessun programma di corsa alle armi indurrà mai l'Unione Sovietica a fare concessioni unilaterali».' Al contrarlo, l'Urss sarà costretta a replicare, «con uri missile analogo all'MX e con un missile di crociera a lunga portata, che stiamo già collaudando». Non è una minaccia, ha affermato Andropov, ma e essenziale che Washington comprenda: 1 suoi passi sono falsi, se tali considera i nuovi sistemi strategici. Non ha respinto, fra le «misure di fiducia», quelle recentemente proposte da Reagan. La più concreta, ha tuttavia affermato, consisterebbe nel ridurre i pericoli In Europa. Sugli euromissili, ha dichiarato, «l'Unione Sovietica è disposta ad andare molto lontano». Come? Rinunciando a tutte le armi nucleari che possano colpire l'Europa, sia a media portata sia tattiche, se cosi farà anche l'altra parte. O, come alternativa, rlducendo a un terzo 1 suoi euromissili. L'.opzione zero» proposta dagli Usa (eliminazione degli SS-20 sovietici in cambio della rinuncia al Pershing-2 e al Cruise) è inaccettabile, ha detto, perché equivarrebbe a un disarmo sovietico. Ma Andropov comprende bene che è ugualmente inammissibile, per gli Usa, la teorìa di un'attuale parità. Dice allora, e questa potrebbe essere la nuova piattaforma quando riprenderà il negoziato di Gine- vra: «Siamo disposti ad accettare che l'Urss mantenga in Europa un numero di missili pari a quello della Gran Bretagna e della Francia (...) riducendolo di alcune centinaia, fra cui dozzine di SS-20». Gli inglesi hanno 64 Potoria, t francesi 97 altri missili : 161 in tutto. Mosca sarebbe cioè disposta a eliminare tutti i suol SS-4 ed SS-5, e ridurre lo schieramento degli SS-20 da circa 230 a 161. E' una proposta che Londra e Parigi respingono, e che comunque non riguarda la trattativa diretta Usa-Urss. Nessuna menzione si fa delle testate multiple (3 su ogni SS-20), che di fatto ristabiliscono la superiorità sovietica. Nella parte di politica interna, il capo del Cremlino ha detto che nell'Urss, dove esistono oltre cento gruppi etnici, 11 sistema socialista «ha risolto con successo, in modo definitivo e irreversibile», la questione nazionale, dando vita a un'unione «in piena parità di diritti». E questo sebbene, sul piano pratico, «iprobleml non abbiano cessato di esistere». Di qui la necessità di una «politica ponderata» del partito, affinché «la giusta fierezza nazionale (...) non degeneri in tendenza all'isolamento». Nel quadro delle celebrazioni hanno poi preso la parola 1 dirigenti delle quindi' ci Repubbliche, che s! sono al ternati con alcuni ospiti stra nlerl (11 bulgaro Zhivkov, l'un gherese Kadar, il vietnamita Le Duan, il coreano Li Detc On, 11 cubano Raul Castro). La solenne seduta, sotto 11 busto di Lenin, si concluderà oggi. Fabio Galvano