Martelli spara a zero sulla dc «Ritarda la lotta alla mafia» di Luca Giurato

Martelli spara a zero sulla dc «Ritarda la lotta alla mafia» Non c'è pace tra i partiti della maggioranza Martelli spara a zero sulla dc «Ritarda la lotta alla mafia» Il vicesegretario del psi accusa in particolare il sottosegretario Sanza, che replica: «Sono aberranti insinuazioni» - Duri attacchi del socialisti anche a Rognoni e Colombo sul caso bulgaro ROMA — Nel governo appena nato, i conflitti tra de e psi sono ripresi con tempestività ed asprezza maggiori che in quello recentemente defunto; tanto che proprio Spadolini, la vittima per ora più illustre di questa conflittualità permanente, invita a •guardare alto e lontano^. Un modo elegante, par di capire, per annunciare che, almeno secondo il pri, l'unica soluzione ragionevole sono ormai le elezioni anticipate. L'invito sarà anche dettato da esigenze di parte ma il panorama politico lo rende quanto mai plausibile: mentre Andreottl riapre la polemica sulla vicenda Eni-Petro- min chiamando in causa implicitamente i socialisti, Martelli e Felisetti hanno ripreso a sparare palle di fuoco contro Rognoni, Colombo e Sanza. Il tutto, sullo sfondo di netti contrasti sulla pista bulgara e sulla politica economica, dall'una tantum all'Enoxy. In Sicilia, il vicesegretario del psi Martelli ha duramente attaccato il ministro Rognoni per le carenze della lotta contro la mafia e il sottosegretario agli Interni Sanza per le sue polemiche con Pertini e con il psi sulla pista dell'Est; ha poi citato una frase del generale Dalla Chiesa per accusare, in modo indiretto ma non troppo, la de siciliana, e i deputati democristiani che votarono contro il decreto Formica sul petroli alla Camera, d'essere manovrati dalla mafia. «La mafia ha dettato legge in Parlamento», ha dichiarato Martelli, ad un convegno del psi al quale era presente anche il sottosegretario alla Giustizia Scarmacio, che la primavera scorsa portò il governo Spadolini sull'orlo di una crisi per aver parlato di connivenze tra la de e la camorra per il «caso Cirillo». «Lo Stato ha perso molto tempo e nell'81-82 hanno fatto più morti mafia e criminalità organizzata di quanti ne abbia fatti il terrorismo politico in tutta la sua storia — ha dichiarato Martelli al convegno siciliano del psi —. Sarebbe dovuta bastare questa evidenza per adeguare la risposta dello Stato, per mettere i suoi servitori in condizione di condurre questa lotta, di vincere questa lotta». Subito dopo, Martelli inserisce nella sua polemica antlRognoni il nome di Dalla Chiesa, anche con l'intento, assai evidente, di ricordare che il generale assassinato era vicino ai socialisti e non alla de. «Nel momento in cui il governo Spadolini nominò prefetto Dalla Chiesa, allinterno dello stesso ministero degli Interni, non sappiamo se su sollecitazioni di settori della de siciliana, si apriva un grottesco contenzioso sui poteri e sulle responsabilità da assegnare al generale». Con l'aria di chi vuol riproporre fatti e memorie che per il psi non devono essere archiviate, Martelli cosi continua: «In questa azione ritardatrice, si distinse l'attuale sottosegretario agli Interni, quell'onorevole Sanza che ieri polemizzava con Pertini e i socialisti, rivendicando sulla pista che porta ad Est una attenzione di cui nessuno si era accorto». Il vicesegretario del-psi ha poi ricordato le valutazioni fatte da Dalla Chiesa: -Se si fossero potuti conoscere i 'nomi dei 30 o 40 franchi tiratori che fecero cadere il decreto contro i petrolieri e i gabellieri siciliani delle imposte, probabilmente in quei deputati avremmo trovato anche alcuni dei padrini o dei figli o dei delegati politici della mafia». La replica di Sanza è stata immediata. Dopo aver respinto «con sdegno le aberranti insinuazioni che ancora una volta t'enoono subdolamente mosse nei miei confronti per la questione dei poteri a Dalla Chiesa», il sottosegretario agli Interni precisa: «E' banale e meschino, non avendo serie argomentazioni per contestare le affermazioni da me fatte sul caso Bulgaria, tornare su episodi vecchi in ordine ai quali ho avuto già ampia soddisfazione da tutti i gruppi politici in dibattiti parlamentari e culturali. L'on. Martelli sembra dimenticare in questa circostanza le passate aperture ad esponenti dell'area di Autonomia che non sono estranee al verificarsi di casi come quello di Scricciolo». «Le affermazioni del deputato Martelli — conclude Sanza, un -gli uomini di punta della nuuva de, vicinissimo a De Mita — partono quindi da una disinformazione legislativa, dimostrano superficialità e disattenzione sull'aztone recente e remota del governo». Luca Giurato

Luoghi citati: Bulgaria, Roma, Sanza, Sicilia