I sindacati meno forti nell'industria

I sindacati meno forti nell'industria Secondo i primi dati relativi all'82 comunicati dalle tre confederazioni I sindacati meno forti nell'industria Ma recuperano tessere tra i pensionati - Calo sensibile al Nord, contenuto nel Centro-Sud ROMA — Calo dèlie tessere di circa il 5 per cento nel settore industriale ma tenuta complessiva delle adesioni al sindacato: questo il privno bilancio dell'andamento del tesseramento 1982 che gli uffici organizzativi di Coll Cisl e Uil tracciano in base ai dati fino. ra pervenuti. Secondo le confederazioni, il 'malessere» del sindacato, e cioè le difficoltà nel rapporto con i lavoratori, non si è tradotto in un calo significativo e generilizzato delle adesioni Il calo delle adesioni nell'industria — e soprattutto nelle tre categorie di punta: metalmeccanici, chimici e tessili — va messo in relazione, come si afferma presso gli uffici organizzativi delle confederazioni, al ricorso massiccio a licenzia- menti, cassa integrazione e prepensionamento motivato dalle numerose crisi aziendali nel settore. Un dato comune delle tre confederazioni è il sostanziale pareggio del numero complessivo degli iscritti nel 1982 rispetto al 1981 (la Uil parla di un aumento di 1100 iscritti). Le tre confederazioni riconoscono però che questo dato è consentito da un ulteriore aumento dei pensionati iscritti Per quanto riguarda l lavoratori attivi, Cgll, Cisl e Uil non dispongono di tutti i dati: il segretario confederale della Cgil, Gianfranco Rastrelli, prevede per la sua confederazione un tre per cento in meno. La situazione dell'industria, a giudizio unanime, è preoc¬ cupante: in Cgil si indica la riduzione degli iscritti in un cinvite per cento di media (—7 per cento tra i metalmeccanici, —7 per cento tra t tessili, —5-6 per cento tra i chimici), quasi analoga la percentuale di diminuzione delle adesioni della Uil (—4 per cento tra i meccanici, —4 per cento tra i tessili, —3 per cento tra l chimici). La Cisl, pur non essendo ancora in grado di fornire dati certi per ragioni organizzative, cita lo stesso dato del 5 per cento in meno di inedia nelle tre categorie. Disaggregati a livello territoriale, i dati sul tesseramento danno questi risultati: per la Cgll !>i è un calo medio di lavoratori attivi soprattutto al Nord (—5 per cento in Lombardia, —7 per cento in Pie¬ monte, —3 per cento in Liguria) ed al Centro (—2 per cento nel Lazio, —i per cento in Emilia, —3 per cen to in Toscana) ed una tenuta al Sud (—0,5 per cento in Campania, +1 per cento in Calabria, —f,J in Sicilia, —1 per cento in Sardegna, —2,5 per cento in Puglia). Per la Uil se il calo nell'industria al Nord è maggiore (tra i metalmeccanici si arriva ad un —6 per cento), nel Centro tiene e nel Sud addirittura recupera, come dimostra lincremento delle adesioni alla Uilm in Campania. Per la Cisl non vi è calò di tessere al Centro ed al Sud, mentre al Nord, ed in particolare a Torino, in Lombardia e nel Veneto la riduzione delle adesioni nell'industria è significatila.

Persone citate: Gianfranco Rastrelli