Quando Cesarina invitò Diaghilev di Angelo Dragone

Quando Cesarina invitò Diaghilev Quando Cesarina invitò Diaghilev TORINO — ..La giovinetta che sposai nel 1907, Cesarina Gurgo Salice, aveva allora diciassette anni»: cosi Riccardo Gualino nel capitolo che le dedicò in Frammenti di vita, il volume au'.oblograflco edito, e presto esaurito, nel 1931. scritto nei primi mesi di confino a Lipari; , Due i cardini fondamentali sui quali posava la sua attività: la danza e la pittura. E' giusto, quindi, che nel momento in cui Renato Gualino e le sue collezioni vengono posti al centro della mostra ordinata in Palazzo Madama, si renda omaggio anche a lei; allestendo nella Sala delle Colonne del Teatro Gobetti una esposizione su Cesarina Gualino e II suo mondo che rimarrà aperta sino al 15 gennaio. Il «mondo» di Cesarina Gualino è quello nel quale hanno avuto un loro ruolo personaggi come Lionello Venturi e Alfredo Casella. Guido M. Gatti. Casorati e Gigi Chessa. Poco dopo vi fece la sua comparsa, giungendo profuga dalla Russia, anche Bella Hutter che danzava e recitava e che. coinvolgendo la signora Gualino. fini quasi col postulare la creazione del Teatrino di casa, in via Galliari (realizzato da Alberto Sartoris e da Casorati) cui segui il Teatro di Torino: due imprese culturali che impegnarono a fondo le due amiche cui s'era aggiunta intanto, anch'essa fuggila da Odessa, la sorella di Bella, Raja Markman, della quale si ricorderà il ritratto fattole da Casorati. L'allestimento della mostra, curato dagli architetti Beltramo, Chlapatti, Grossi e Carota, non poteva quindi mancare di far posto ad un'emblematica ribalta e a un sipario mentre vi si rievocano con testimonianze di ogni ge- nere, dai dipinti alle fotografie d'epoca, dal programmi degli spettacoli ad ogni altro documento quella straordinaria vicenda culturale che richiamò a Torino, anche per ia danza, quanto di meglio, e di più avanzato, potesse offrire il mondo artistico internazionale di quegli anni, da Mosca a Parigi. Ed erano i recital di Mary Wigman, gli spettacoli di Diaghilev e dei Sakharoff. il teatro del Pltoeff e quello ebraico di Habima, le danze indiane di Nyoya Iniola. La stessa Cesarina visse il suo momento «magico» sul palcoscenico del Teatro di Torino il 3 maggio 1929, accanto a Bella Hutter e a Raya, interpretando un impegnativo programma che comprendeva Bach, Haydn. De Falla, Debussy. Ravel. Alla pittura Cesarina Gualino si dedicò In maniera non casuale soltanto dopo esserne stata incoraggiata dal Venturi. Dipinse con « trepida, astuta innocenza» (Emilio Cecchi, 1942) ritratti e nature morte come «racconti di cose viste» (Libero de Libero), oltre ai paesaggi dei luoghi a lei cari, da Cereseto a Sestri Levante, dalle vedute urbane di Roma alla collina di Arcetri. a Firenze, dove dopo la scomparsa del marito, nel 1964, ha preferito rimaner più spesso: nella grande casa colma ormal del ricordi della vita ch'ella aveva cosi intensamente vissuto. E non soltanto come moglie di un uomo ch'è stato tra i più geniali imprenditori del suo tempo, ma come ispiratrice e animatrice culturale cui Torino stessa deve in buona parte quella Irripetibile stagione nella quale potè essere considerata una delle' capitali della cultura internazionale. Angelo Dragone