Missili in tavola

Missili in tavola I negoziati di Ginevra Missili in tavola Prima di quanto si pensasse, qualcosa si è mosso alla conferenza di Ginevra sugli euromissili. Il negoziatore sovietico Kvitsinski ha sottoposto qualche settimana fa al negoziatore americano Paul Nitze una nuova proposta, che gli occidentali giudicano ancora inaccettabile, ma che si differenzia in modo significativo da quella iniziale di Mosca, ripetuta dal ministro dela Difesa Ustinov nell'intervista alla Tass del 20 agosto di quest'anno. La mossa sovietica indica almeno, come ha detto il presidente Reagan, che i sovietici «sono preoccupati'), e perciò, si spera, genuinamente interessati a un negoziato serio; anche se quanto hanno proposto finora non costituisce una base di negoziato accettabile per l'Occidente. Ricordiamo che secondo i sovietici vi sarebbero oggi in Europa circa mille «sistemi nucleari di media gittata» per parte, fra missili e aerei. Gli occidentali, usando il sistema di calcolo sovietico, ne contano 3813 da parte dell'Urss e 560 da parte della Nato. Va detto che i sovietici includono nello schieramento atlantico anche i «sistemi* strategici inglesi e francesi, che consistono insieme di 162 missili e di 142 aerei con capacità nucleare e larga autonomia. Ma quasi tutti i sistemi franco-britannici non sono a disposizione della Nato, non sono mai stati inclusi in nessun negoziato, nemmeno in quello ora in corso a Ginevra, e sono controbilanciati, secondo gli occidentali, da sistemi" (inclusi nel detenente strategico [sovietico. Partendo da basi di calcolo cosi divergenti, i due negoziatori hanno messo inizialmente sul tavolo due piani altrettanto distanti. Paul Nitze ha proposto l'«opzione zero» per tutti i missili: ossia, distruzione da parte sovietica dei restanti SS-4 (sono ancora 275) e SS-5 (16 in tutto), e dei 330 e più SS-20, il cui numero continua a crescere di circa uno la settimana; e rinuncia da parte atlantica a installare i progettati 572 missili di media gittata, e cioè i 108 Pershing-2 con basi in Germania e i 464 «Cruise» con basi in Germania, Gran Bretagna, Italia (28 lanciamissili e 112 missili a Comiso), Belgio e Olanda. Quanto ai sovietici, essi proponevano di scendere, dopo cinque anni, a 300 «sistemi» per parte nel continente europeo (ossia ad Ovest degb Urali). Ma nei 300 andavano compresi anche i missili e gli aerei nucleari francesi e inglesi, che sono, come si è detto, già 300, e dei quali soltanto 48 aerei Vulcan B-2 inglesi dipendono dal comando Nato. Inoltre, i sovietici chiedevano che fosse vietata l'introduzione nel teatro europeo di nuovi sistemi nucleari e quindi l'installazione dei proArrigo Levi (Continua a pagina 2 In seconda colonna)

Persone citate: Cruise, Kvitsinski, Paul Nitze, Ustinov