Il cinema pubblico accusa le Regioni «Ci ignorate nel momento del rilancio»

Il cinema pubblico accusa le Regioni «Ci ignorate nel momento del rilancio» L'Istituto Luce richiama gli enti locali all'obbligo della collaborazione Il cinema pubblico accusa le Regioni «Ci ignorate nel momento del rilancio» ROMA — Il «richiamo» fatto alle amministrazioni regionali dall'Istituto Luce, perché privilegino l'organizzazione cinematografica di Stato per la produzione di filmati finanziati con il denaro pubblico, è considerato a Cinecittà come un atto dovuto. «Se non avessimo inviato queste diffide —r dicono — saremmo incorsi nel rigore della legge perché le amministrazioni dello Stalo, gli enti pubblici e le società a prevalente partecipazione statale debbono, per legge (n. 1213 del 4 novembre 1965) affidare al'Istìtuto Luce la produzione e la distribuzione dei film da essi finanziati. Obbligo in troppi casi disatteso*. Il «richiamo» alla legge, sollecitato dalle forze politiche, è considerato al ministero delle Partecipazioni Statali come l'avvio del nuovo corso instaurato dall'attuale vertice dell'Istituto Luce, società che con il riassetto dell'Ente Gestione Cinema dovrebbe assumere anche le funzioni del-, l'.Italnolegglo» (in liquidazione dal giugno '82) per la circolazione dei f ilm di qualità. «La diffida die ha provocato l'irritazione della Regione Piemonte — precisa Antonio Breschi, direttore generale dell'Istituto Luce—l'abbiamo inviata a tutte le Regioni, ai ministeri degli enti locali perché intendiamo riappropriarci, con, spirito di collaborazione, di un nostro diritto. Noi non vogliamo prevaricare nessuno, ma non vogliamo essere tnessi da parte in un momento in cui stiamo lavorando per il rilancio delcinema pubblico*. . .Dopo le diffide a tappeto — aggiunge -± stiamo inviando delle lettere con le quali intendiamo dimostrare la nostra disponibilità a concretizzare progetti in collaborazio¬ ne con gli enti locali. Si tratta in particolare di docugnentari sulla formazione dei giovani*. Sebbene dipenda dal ministero delle Partecipazioni Statali, l'Istituto Luce è in questo momento «aiutato» anche dal ministero dello Spettacolo. Il disegno di legge per gli interventi finanziari a favore dello spettacolo all'esame del Parlamento (270 miliardi da dividere tra cinema, teatro e musica) prevede infatti per l'Istituto Luce l'aggiornamento dei normali contributi e uno stanziamento annuo di due miliardi per investimenti produttivi del settore cinematografico e televisivo. Questi miliardi sono già. stati finalizzati alla produzione di programmi televisivi da realizzare esclusivamente con materiale dell'archivio Luce. Dei quaranta «progetti» giacenti in cassaforte, due sono in fase di preparazione («Il cinema del telefoni neri» e «L'impero dei poveri») e uno lo stanno già realizzando Carlo Lizzani e Tommaso Chiaretti e riguarda il «comportamento» dei Savoia con «C'era una volta un re (e il suo popolo)*. 'Del programma su Casa Savoia — sottolinea Fabrizio Gabella direttore dei programmi Luce — a Lizzani interessa soprattutto il popolo. Si cerca di arrivare alla verità attravèrso l'analisi dei foto- grammi ricorrendo quando è necessario allo stop del fotogramma per evidenziare situazioni paradossali: i nostri soldati nel 1938 disponevano degli stessi cannoni impiegati nella prima guerra mondiale, così come ne "L'impero dei poveri" si osserva che i nostri contadini meridionali non erano meno poveri di quelli incontrati in Etiopia dai nostri soldati*. Con «Il cinema dei telefoni neri», un programma che interessa anche la Francia, la Spagna e la Germania, si vuole dire a chiare lettere che non erano i «telefoni bianchi» ma 1 film drammatici i veicoli del messaggi del fascismo. Realizzatori di questo «progetto» dovrebbero essere Giuseppe De Santis e Massimo Mida. L'attuale attività dell'Istituto Luce non si limita perù a queste «riesumazioni» d'archivio. A Venezia, per esempio, In occasione dell'ultima Mostra del Cinema! sono stati realizzati 35 incontri con altrettanti grandi registi: da Kurosawa a Kuge, da Cukor all'ultima intervista di Valerio Zurlin i. Entro il prossimo mese di gennaio la commissione di esperti incaricata di studiare un più efficace assetto dell'Ente Gestione Cinema (cipo gruppo del cinema di Stato) consegnerà al ministro per le Partecipazioni statali te sue conclusioni. Inizialmente l'orientamento era di riunire in una sola società, le funzioni finora svolte dalle «Consore! le» Cinecittà, Istituto Luce, e Italnoleggio. Adesso però si parla di due società: Cinecittà come azienda imprenditoriale di servizio e dell'Istituto Luce a cui verrebbero affidati compiti produttivi e di divulgazione prevalentemente culturali. Ernesto Baldo

Luoghi citati: Cinecittà, Etiopia, Francia, Germania, Piemonte, Roma, Spagna, Venezia