Iggy Pop provoca, nessuno si scompone

Iggy Pop provoca, nessuno si scompone Iggy Pop provoca, nessuno si scompone LONDRA — Quattordici anni fa era il mito di un filone provocatorio della musica rock. Nel 1968, Iggy Pop tentava i primi riff del punk: canzoni pesanti nel ritmo, particolari più per II loro contenuto di passione aspra che per la tecnica. L'autodistruzione diventò per il cantante un modo di vivere. Un po' rimesso a nuovo, tornò alla fine degli Anni Settanta, facendo 1 conti con la «new wave» del punk. Ora Iggy Pop è tornato sul palcoscenico, per una settimana, a Londra. Il suo aspetto è terribilmente smunto, con un pesante make-up, e il divo accompagnato dalla sua band fa ascoltare l'ultimo album, «Zombie Bird- house», che contiene alcune delle sue canzoni più vecchie, come «Search and destroy». Pop sembra aver perso molta della sua capacità acrobatica. Salta e balla sul palcoscenico mentre snocciola le sue composizioni, ma non esibisce le sculettate e gli atteggiamenti scomposti che hanno fatto la sua leggenda. Si denuda, ad un certo punto, davanti al pubblico, ma tutti continuano ad agitarsi e saltare sotto 11 palco, nessuno è convinto di quel che sta accadendo. Lo spettacolo sembra più triste che scioccante: in un certo senso, Pop e 11 suo pubblico cospirano, insieme, a perpetuare un vecchio mito che avrebbe dovuto sgonfiarsi molti anni fa.

Persone citate: Bird, Iggy, Iggy Pop, Zombie

Luoghi citati: Londra