Ancona: ruspe al lavoro sulle macerie la frana avanza, allarme tra i tecnici di Ermete Grifoni

Ancona: ruspe al lavoro sulle macerie la frana avanza, allarme tra i tecnici Piove da ieri mattina, giganteschi ingorghi stradali alla periferia Sud Ancona: ruspe al lavoro sulle macerie la frana avanza, allarme tra i tecnici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANCONA — Il cielo di piombo e la pioggia che cade da leti mattina hanno sollevato apprensioni nei quartieri di Ancona squarciati dalla colossale frana. Tra il fango lavorano male anche le squadre che sgomberano gli edifici lesionati, si accentua l'angoscia di chi trasloca mobili e masserizie in locali di fortuna messi a disposizione dal Comune, e tornano le preoccupazioni per la «terra che cammina». Nella conferenza-stampa di mezzogiorno 11 sindaco Monimi ha detto che secondo i geologi il movimento (più di 3 milioni di tonnellate di terra che scivolano a mare) continua, sia pure lentamente. Il letto di melma procede alla velocità di circa un centimetro l'ora. Il fenomeno è più evidente dove la frana di lunedi notte ha aperto baratri o sollevato il terreno, facendolo arrivare, in alcuni casi, al primo piano degli edifici, che appaiono sempre più inclinati. Per questo dove c'è pericolo che una casa crolli sulla strada intervengono per demolirla del tutto le pale meccaniche dei vigili del fuoco. La scorsa notte s'era creato un certo allarme in piazza Rosselli, davanti alla stazione ferroviaria Centrale, dove sembrava che la carreggiata stradale fosse «lievitata». La stazione è a mezzo chilometro dalla zona di instabilità, e c'è stato un febbrile accorrere di mezzi e tecnici, 1 quali hanno però accertato che si trattava di «rigonfiamenti» dovuti al traffico pesante di questi giorni. La città vive comunque in un continuo stato di all'erta. I due chilometri di binario di fortuna della Bologna-Ancona, costruiti in tre giorni al piede della frana, verso il mare, vengono guardati a vista, giorno e notte, da tecnici e operai che ne controllano l'elasticità di tenuta. I treni transitano a passo d'uomo. Ogni tanto il binario viene chiuso e riaperto dopo un paio d'ore. Ieri, comunque, su questo punto critico della ferrovia adriatica sono transitati anche i primi due convogli di emigranti che tornano al Sud per le feste di Natale. Anche la situazione dei collegamenti stradali è molto pesante. La città è rimasta senza accessi da Nord: interrotte sia la vecchia statale 16 sia la cosiddetta «Postale» di Posatorti. Tutto il traffico, attraverso una variante alla statale entra ed esce da Ancona soltanto dalla periferia meridionale, dove si formano ingorghi spaventosi. Senza contare che la variante, che non può sopportare 11 gran volume di auto e camion, ha quale punto critico una galleria lunga 1430 metri, dove non sono infrequenti i malori per eccessiva presenza di ossido di carbonio. Nel pomeriggio di ieri si è normalizzata, invece, la situa-i zione dell'acqua e del gas. Per lunedi è atteso ad Ancona il ministro dei Lavori Pubblici. Ermete Grifoni Ancona. Gli escavatoli lavorano per demolire un reparto dell'ospedale gravemente dann-eggiato dalla frana - Mentre contìnua l'opera di soccorso (l'erogazione di acqua e gas è stata ripristinata) si guarda con preoccupazione alla terra che non smette di scivolare

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