L'Iran ha eletto i «saggi» che dovranno scegliere il successore di Khomeini

L'Iran ha eletto i «saggi» che dovranno scegliere il successore di Khomeini L'Iran ha eletto i «saggi» che dovranno scegliere il successore di Khomeini TEHERAN — Sono stati resi noti ieri in Iran i risultati definitivi delle elezioni per il «Majles-e Khabregan» {l'Assemblea di saggi) che, alla morte dell'ayatollah Ruollah Khomeini, dovrà designare 1 successori. Nella circoscrizione di Teheran, che da sola ha fornito 14 degli 83 religiosi sciiti che andranno a formare l'Assemblea, e in cui concorrevano quasi'tutti i più autorevoli candidati, il primo degli eletti, con due milioni 687.844 preferenze, è risultato il presidente della Repubblica Ali Khamenei. Seguono, nell'ordine, il presidente del Parlamento, Hashemi Rafsanjani, il capo della Corte Suprema, Mussavi Ardebili, gli ayatollah AH Meshkini e Emarnie Kashani, il capo dei tribunali islamici della provincia di Teheran, Moliammcd Ghllani, e altri otto eminenti religiosi sciiti. Tra i bocciati risultano 11 procuratore militare Mohammad Rcyshahrl (responsabile fra l'altro delia condanna a morte dell'ex' ministro degli Esteri Sadegh Ghotbzadeh) e l'ex giudice islamico Sadegh Khalkali, solèrte giustiziere di «elementi controrivoluzionari-. Nel Paese, frattanto le forze moderate sembrano riprendere coraggio dopo la dura condanna degli «abusicommessi in nome della rivoluzione islamica fatta tre giorni fa da Khomeini. Nessuno, fino a questo momento, ha osato elevare la mi- nima critica al discorso del «padre della rivoluzione-, il quale nel suo intervento, ha Implicitamente ammesso l'esistenza di tutte quelle violazioni dei diritti umani che iinora tutte le autorità iraniane, anche di fronte alle precise denunce di organizzazioni come Amnesty International, avevano ostinatamente negato. Tutti, dal primo ministro Hussein Mussavi al procuratore generale islamico Mussavi Tabrizi, dal presidente del Parlamento Ralsanjani al capo della Corte suprema Mussavi Ardebili, si sono affrettati a dichiarare la propria disponibilità a realizzare i voleri di Khomeini. Anche 11 comandante dei «Pasdaran» Mohsen Rezai si è associato al «nuovo corso» annuncialo da Khomeini avvertendo che 1 trasgressori saranno puniti secondo le leggi coraniche. In questo quadro si colloca un editoriale pubblicato dal quotidiano governativo Azadegan che dà atto a Khomeini di essere intervenuto appena in tempo ;y>r salvare la reputazione del regime:

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