Holly wood, sul set infuria la droga

Holly wood, sul set infuria la droga Clausole speciali assicurative contro le diffusioni di stupefacenti nel mondo del cinema Holly wood, sul set infuria la droga DALIA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — La droga ha a Hollywood Una diffusione tale che le compagnie assicuratrici Introducono clausole speciali contro 1 rischi dai essa rappresentati nelle loro polizze sulla lavorazione dei film. Nelle Industrie cinema-' tografiche e televisive c'è chi afferma che l'abuso degli stupefacenti minaccia ormai la qualità delle pellicole. Cosi il New York Times incominciava un mese e mezzo fa una massiccia Inchiesta sulla tossicomania nella mecca dello spettacolo, Inchiesta suggerita dalla drammatica morte di John Delusili il marzo scorso. Belushi, il comico più brillante dell'ultima generazione, idolo di milioni di teen-agers americani, si era praticamente ucciso In circostanza misteriose con un'overdose. Il panorama fornito dall'autorevole quotidiano newyorchese risultava inquietante: la droga, esso concludeva, è un'epidemia. Come inevitabile, all'articolo del New York Times hanno fatto seguito polemiche e scandali: a Hollywood non place di essere considerata la capitale della droga. Ma i fatti hanno dato ragione al quotidiano. Le cronache giudiziarie abbondano di processi a produttori, registi, attori, tecnici e figure secondarle del mondo della celluloide. Tra i nomi più celebri si ricordano quelli di Robert Evans, un produttore appunto, ex mari to di Ali McGrawh, di Stan Dragoti, che ha diretto un paio di buoni film, della giovanissima Linda Blair. Richard Pryor, il comico negro visto ripetutamente al fianco di Gene Wilder, oggi stella di prima grandezza, sfiorò la morte due anni fa, quando si ustionò nel tentati¬ vo di riscaldare una tremenda;| mistura di cocaina ed eroina, Se fino alla prima guerra mondiate l'alcolismo era la vera piaga hollywodlana, adesso lo èia droga. La polizia di Beverly Hllls è cosi ossessionata dallo spaccio di stupefacenti da muovere talora accuse senza avere le prove necessarie, Dopo un incidente di macchina, Richard Dreyf uss, l'eroe di 'Incontri ravvicinati del temo tipo», venne incriminato per uso di cocaina. Ma la causa si trascina senza sbocchi, con l'attore sempre più convinto di poter dimostrare la propria! Innocenza. L'uso della' cocaina o da parte del pilota ò di qualcun altro è considerato anche 11 fattore principale del tragico incidente di elicottero in cui mori Vie Morrow, un formidabile caratterista, il luglio scorso. Gli eredi di Morrow hanno sporto querela contro la casa di produzione, e invano la polizia ha cercato di raccogliere anche la testimonianza del regista Steven Spielberg, l'autore di «E.T.». In quell'incidente perirono anche due bambini vietnamiti, cosa che ha traumatizzato Jane Fonda è tra i divi immuni dall'uso della droga mente del loro vizio, come la produttrice di «Incontri ravvicinati del terzo tipo», Julia Phillips, che ha calcolato di aver speso più di 1 milione di dollari in droghe nel corso della sua vita. Uh celebre psichiatra, Ronald Siegel, che cura 1 tossicodipendenti, sostiene che ih casi estremi 1 suoi pazienti spendono fino a 12 mila dollari la settimana in cocaina, ossia 17 milioni di lire. <• La cocaina—spiega — dà un senso di felicità e benessere molto effimero. Questa è gente facilmente depressa. E' il loro stesso lavoro, che alterna periodi di Inattività ad altri di attività frenetica, a spingerli a cercare gioie che loro sfuggono». Slegel ritiene che l'epidemia «sia scoppiata nell'80». •Prima non era così—conclu-; de — (2 Visio era diffuso, ma ancora controllabile'. Il regista Glenn Jordan,' che è tra i pochi apertamente ostili alla droga, lamenta che' sia ormai impossibile radunare una équipe di tecnici in cui nessuno prenda stupefacenti. Una volta, fece svolgere un'inchiesta a una quaranti-, na di ragazze, tutte comparse, che passavano il giorno sai «set». Oltre la metà di loro furono avvicinate con offerte di narcotici. Oltre un terzo dissero di avere osservato un'intensa attività, di compravendita. «Non si creda che tutto questo sia senea conseguente — ha ammonito Jordan —. Io ho dovuto licenziare dei tecnici che erano diventati del tutto inaffidabili. Mi sono trovato con un operatore che ormai lavorava come un cane». n regista ha asserito che vi sonò due attori molto noti, che parevano destinati a diventare «superstar», relegati, a film di serie B perché Intossicati dalla cocaina. «L'unica consolatone — ha terminato Jordan — è che grandissimi attori, come Paul Newman e Jane Fonda, rifuggono dalla droga». Nel suo articolo, 11 New York Times ha riferito che vi sono spacciatori che a Hollywood vendono la loro merce girando di casa In casa su una Cadillac, come 1 gelatai fanno coi loro furgoni. Darvi Gates, U capo della polizia di Los Angeles, da cui dipende quella di Beverly Hllls, sostiene di aver arrestato una banda specializzata In questo traffico. «12 guaio — dice Gates — è che Los Angeles è il massimo mercato americano della droga dopo New York. La mafia ne ha assunto il controllo, e sgominarla non è facile: Tradizionalmente, 11 cinema è sempre stato uno degli obiettivi della «onorata società». Essa riesce talora a riciclare il proprio denaro sporco,, investe in locali pubblici, prò-; muove potenti alleanze. I le-| gami mafiosi con Las Vegas, 11! regno del gioco d'azzardo, si fanno sentire anche nella culla del cinema. I divi o aspiranti tali che «sono nel giro» tacciono, e cercano anzi di collaborare. Gates sostiene che non è difficile identificarli: «La cocaina — spiega — conferlsce a chi se ne serve un aspetto sbattuto che noi chiamiamo appunto il coca-look». la pubblica opinione. Statistiche esatte sulla tossicomania a Hollywood non ne esistono. Ma vi sono tossicomani che parlano aperta¬

Luoghi citati: Hollywood, Las Vegas, Los Angeles, New York