I punti «caldi» dell'alluminio

I punti «caldi» dell'alluminio I punti «caldi» dell'alluminio ROMA — Concessione immediata all'Efim di denaro «fresco» per la copertura dell'indebitamento 1982; razionali integrazioni sovrannazionali; rispetto del criterio di commisurazione dei ricavi ai costi; un programma d'intervento per lo sfruttamento ottimale delle risorse nazionali; produzione dell'alluminio concentrata nel- due «poli» di Porto Marghera e Portovesme; riduzione della dipendenza petrolifera. Sono alcune delle «raccomandazioni» sul piano alluminio, rivolte dalla Commissione parlamentare per la ristrutturazione e riconversione industriale al governo, con un documento approvato nella sostanza. Il «piano», presentato al Cipi dal ministro delle Partecipazioni Statali De Michelis, ha tuttavia sottolineato la necessità di eliminare tutte le «strozzature» dell'apparato produttivo nazionale «rese ancor più gravi dalla dipendenza da Paesi esteri, produttori di materia prima». La Commissione ha perciò individuato alcuni «punti caldi», sui quali è necessario intervenire; tra l'altro, suggerisce al governo un «forte impulso» nelle attività di ricerca («senza tale impegno sarebbe pregiudicata la credibilità del piano»), uno «sforzo» per un risparmio di consumo energetico, e, infine, un'«energica azione» di marketing, Nel documento vengono, inoltre, ribaditi gli obiettivi di difesa dell'occupazione, già accolti dal «piano» (taglio di circa 2.200 dipendenti, senza licenziamenti, ma con il ricorso alla cassa integrazione e al prepensionamento); si insiste sul fatto che 11 settore dell'alluminiò è in crisi e perciò richiede una terapia d'urto.

Persone citate: De Michelis

Luoghi citati: Roma