Ginsberg, vecchia anima beat al meeting contro la guerra

Ginsberg, vecchia anima beat al meeting contro la guerra Si sono concluse a Milano le tre serate per la pace Ginsberg, vecchia anima beat al meeting contro la guerra Hanno partecipato una ventina di artisti, soprattutto poèti - Versi letti con voce roca, accompagnamenti alla chitarra, applausi MILANO — Si sono concluse giovedì le tre serate di Guerra alla guerra», manifestazione che — organizzata da Cooperativa Intrapresa, Association Polyphonix di Parigi e Radio Città, con 11 patrocinio dell'Unesco, dell'assessorato alla Cultura del Comune di Milano, della rivista Alfabeta e del Centre culturel francate—ha visto una ventina di artisti, per la maggioranza poeti, impegnati a testimoniare in favore della pace. Una costruzione medioevale, nei secoli più volte ristrutturata, e un tempo adibita a chiesa («di San Carpoforo») ha ospitato, al centro di Brera, la rassegna. Pubblico progressivamente crescente, la cui presenza ha raggiunto il culmine il 16, per Alien Ginsberg, autore che, insieme con Kerouac, «firmò» il movimento «beat, statunitense negli Anni 60-70. Accompagnato alla chitarra da un amico e da Fernanda Pivano per la traduzione, Ginsberg, voce roca e gran gestire, ha recitato versi dissacranti e provocatori, come nel suo stile. Applausi ripetuti e fischi di approvazione, da parte di una platea molto cordiale, ben disposta, che non chiedeva se non di lasciarsi coinvolgere. Ma le poesie di Ginsberg, come quelle di Ferltnghettl (lette dall'autore, con voce altrettanto roca, durante la sera precedente) sono apparse «datate»: la cappa lugubre degli Anni 80 ha coperto quel le forme di ribellione, ed altre. Venuto in crescendo, una gran parte del pubblico ha perciò perso la serata migliore, ch'era la prima, protagonista unico il gruppo iracheno Khamsa con Fawzi Al-Aledl (liuto), Guy Jacquc-t (dizione) e Hassan Massoudy (lavagna luminosa). Il 15 e 16 si sono esibiti, fra gli altri, 11 poeta Edouard Gllssant, in rappresntanza della terra d'orìgine, la Martinica; la cantante-autrice giapponese Kazuko Shiralsi; l'attrice dell'avanguardia jugoslava Katalln Lacìik; il congolese Sony Labou Tan'si. Vittorio Sereni — invitato — non s'è visto; Nanni Balestrìni non s'è potuto far vedere perché coinvolto nell'inchiesta del 7 aprile. Suoi versi, smozzicati e incomprensibili,, sono stati letti da Valerla Magli, danzatrice, e da Maria Caronla, impiegata in una casa editrice. C'erano anche Michele Lalonde, del Quebec, la francese Catherine Ringer, 11 sovietico Andrej Voznesenkij che urlava come un ossesso;' ha ripetutamente spiegato di essere amico di Pasternak, ha recitato una poesia su Goya e un'altra dedicata, appunto, a Pasternak. Traduzione dal russo all'inglese, e dall'Inglese al francese da parte del presentatore Jean-Jacques Lebel, 11 quale poi trasferiva in italiano. Il che, unito all'«ermetismo» dei versi contribuiva a complicare definitivamente il tutto. Fra gli italiani, nella sera finale, Antonio Porta; ha letto una lunga, gradevole poesia dedicata a un bambino, presumibilmente 11 figlio, il quale impara a scoprire come il cielo venga «respirato» da tutti: esseri viventi, animali e vege- tali" ' Ornella Rota

Luoghi citati: Comune Di Milano, Martinica, Milano, Parigi