II Billy a Milano respingo l'Armata Rossa
II Billy a Milano respingo l'Armata Rossa COPPACAMPIONI DI BASKET Battendo i sovietici, la squadra di Peterson è tornata in corsa per la finale II Billy a Milano respingo l'Armata Rossa BILLY MILANO - ARMATA ROSSA 91-86 (48-38) — Billy Milano: D. Boselli 11 (voto 5), D'Antoni 16 (7,5), Ferracini 15 (6,5), Meneghin 18 (7), Gianelll 25 (7,5), F. Boselli 4 (5), Premier 5 (4). Armata Bossa: Eremin 4 (6,5), Lopatov 25 (6,5), Tarakanov 6 (5,5), Mishkln 15 (7), Pankraskln 4 (4), Gusev 14 (6), Kuzmin (4), Popov 6 (5), Melshkln 12 (6,5). Arbitri: Kotbleba (Cecoslovacchia); Rigas (Grecia). DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — Il Billy (uri Billy solido, compatto, ma non irresistibile, a tratti brillante in tre soli uomini, D'Antoni, Gianelll e Meneghin) ha battuto ieri sera una modesta Armata Rossa Mosca per 94-86, nel secondo turno del girone finale di Coppa Campioni, rimettendosi in corsa per l'accesso alla finalissima, r Iuri Selikov, allievo prediletto del vecchio Gomelskl e suo successore sulla panchina dell'Armata dopo il rapido fallimento del «divino» Belov cóme allenatore, aveva sorprendentemente rinunciato nel quintetto di partenza a Mlshkln, attualmente senz'altro il miglior giocatore di tutte le Rùssie. La formazione sovietica risultava cosi notevolmente bassa (Tarakanov, due metri, marcava Meneghin). Il Billy però non sembrava capace di sfruttare chili e centimetri e pativa invece la superiore agilità e la lunga gittata di tiro di Lopatov e dello stesso Tarakanov. che colpivano da lontano, dove i giganti milanesi non si azzardavano a seguirli. Era un Billy tutt'altro che ruggente, iheapace di Interpretare la permissività arbitrale nelle mischie sotto canestro (mentre venivano rego¬ larmente puniti i falli in fase di manòvra e gli sfondamenti), modesto nel tiro da fuori, Peterson alternava invano 1 due Boselli e gli schemi difensivi, poi provava a velocizzare il quintetto con Premier al posto di Ferraclnl, ma era ben presto costretto a rimangiarsi la mossa dall'inefficienza di Premier e dall'Ingresso in campo del «due e cinque» Mishkin. Eremin serviva deliziosi assist in quota a Lopatov e la difesa milanese ogni volta ab¬ boccava miseramente al «bafckdoor». Altro di bello 1 sovietici non facevano, se non qualche prodezza individuale e una difesa (a uomo e a zona, cambiando spesso) robusta e smanacclona. Eppure il punteggio restava in equilibrio, andava piti spesso avanti l'Armata (22-25 al 12', per esempio) e soltanto nel finale del tempo, grazie ad un buon momento generale di tiro ed a una serie di canestri del sornione Gianelli, il Billy si trovava in mano, finalmente e un po' all'improvvido,, un break consistente: 48-38 al riposo. Anche in avvio di riprea Selikov stupiva alternando! giocatori in campo senza un minimo di senso logico. D'Antoni trovava modo di andare a canestro per conto suo a ripetizione e di dare un'altra botta alla Armata subito 'dopo l'intervallo: 60-44 al 24', addirittura 72-50 al 28'. L'Armata si dimostrava tutt'altro che irriducibile: sbracava paurosamente, sen¬ za nerbo. Al Billy non occorreva neppure premere sull'acceleratore per lasciarla indiètro. Latitavano però sempre i due Boselli, e Premier sfoggiava una mano quadra.da^ far rimpiangere Gallinai! Cosi che Peterson e i 7 mila di San Siro trovavano ancora qualche brivido: 78-67 al 33', 85-75 al 36'. quando l'Armata azzardava pressing e tentava una reazione con un minimo di orgoglio. La difesa del Billy, tuttavia, teneva fino in fondo. Gianni Mcnichelli
Luoghi citati: Cecoslovacchia, Grecia, Milano, Rossa
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