Che disgrazia per i clown se è un matto che li guida

Che disgrazia per i clown se è un matto che li guida «Arrivi e/o partenze» al Voltaire, regista il mimo Polivka Che disgrazia per i clown se è un matto che li guida TORINO — E' normale che in un manicomio arrivi in una torpida sera un matto catturato per strada, in un momento di innocua stranezza. E' normale che, ai primi sospetti di incontrollabilità, il medico gli somministri, tino psicofarmaco, così comeprescrive, con, grave disappunto di Mario Tobino, la nuova psichiatria. Un po' meno normale è che il malato costringa medico e infermieri a prendere quelle terribili plllolette che diventano, per i loro effetti, vere bombe nel cervello. Ed ecco il medico, i due infermieri e il paziente proiettati in un'avventura pazzesca (è il caso di dire), forse in un viaggio dentro se stessi e dagli sviluppi insospettati. E' l'inizio di Arrivi e/o par- tenze, règia di Bolek Polivka, presentato al Cabaret Voltaire, in prima nazionale, dalla Filarmonica Clown di Milano, una compagnia associata al Crt, specializzata nel teatro di strada ed ora alla ricerca, pur senza abbandonare le proprie caratteristiche, di un più compatto e «chiuso» lavoro teatrale. I quattro della Filarmonica trasformano perciò l'angusto ambiente dell'ambulatorio medico in uno spazio sema confini dove è possibile ogni avventura della fantasia, ogni crudeltà, ogni scempiaggine, senza neppure il timore di toccare il fondo della stupidità: la psiche è un inferno. O no? Così, di volta in volta, i quattro diventano Riccardo HI e i suol uomini in battaglia, sgangherate marionette in clima nazista, si producono negli assalti alla diligenza cari a John Ford, s'inventano una situazione da poliziesco americano, si trasformano in stellerei rock. 1 quattro della Filarmonica mettono al servizio di questo non-racconto una tensione clownesca che esplode in smargiassate tremende. Lo sciocchezzaio è il loro passepartout idea/e, il grimaldello buono per tutte le porte. In questo senso riescono a creare prodigi di comicità, ma sul resto, recitazione inclusa, è meglio sorvolare, se non vogliamo finire in mutande, come loro nel finale. o. g.

Persone citate: Bolek Polivka, John Ford, Mario Tobino, Polivka, Riccardo Hi

Luoghi citati: Milano, Torino