Il violinista vive d'arte e non d'amore Per Mrozek questo è un grande inferno

Il violinista vive d'arte e non d'amore Per Mrozek questo è un grande inferno A Milano ottimo spettacolo del CRT con la regìa di Zanussi e interpretazione di Giovanni Visentin Il violinista vive d'arte e non d'amore Per Mrozek questo è un grande inferno DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE Milano — Il polacco Krzysztof .Zanussl viene alla ribalta del teatro Poliziano a prendersi, a fianco degli attori, la sua razione d'applausi: e pare —il vislno tondo e lindo, gli occhi limpidi dietro le spesse lenji, il vestito grigio perfettamente stirato — un funzionario di banca svizzero, piuttosto che 11 pluridecorato regista cinematografico internazionale. Anche questa sua quarta regia teatrale (è la prima, In Italia) questo Mattatolo del ben noto connazionale cinquantaduenne Slawomlr Mrozek, è un poco «svizzera»: nitida, puntigliosa, distaccata ed effettuale, sullo sfondo delle scene, gelide, quasi spettrali, di un'altra polacca, Ewa Starowleyska: un Interno di casa di piccola borghesia di provincia, le pareti grigio topo, e un tetro auditorium musicale, anch'esso tra il grigio, il nero, il bianco. Sono l'interno e l'esterno, il privato e il pubblico dell'avventura esistenziale di un giovane violinista, diciamo pure di un tipico intellettuale dei nostri giorni. Vive, il nostro violinista, oppresso da una madre oastratrlce che lo vorrebbe eterno bambino (la famiglia, la religione, la tradizione, o forse tutte e tre insieme); e incapace, nella sua flagrante immaturità, di far tesoro dei sentimenti, primo fra tutti l'amore; s'esalta, Invece, in un suo culto divinizzante per l'arte, per l'arte pura, unica Verità in questa vita (e non intende la lezione di Nicolò Paganini, sceso in carne ed ossa dal suo busto di gesso, che lo esorta ironicamente ad essere uomo, uomo soltanto). Quando, riconosciuto come un genio repentino (è divenuto primo violino della filarmonica della sua citta) si troverà, bruscamente, faccia a faccia con altre verità della vita, le verità brutali della Natura opposta alla Cultura, le verità del dolore e della sofferenza, della violenza e della morte (gliele rivelerà, nel suo disar¬ mato candore, un macellaio, che squarta le sue bestie in un mattatolo a ridosso dell'auditorium), 11 nostro fragile, inerme, imberbe intellettuale non saprà far altro che imbracciarle, quelle verità atroci, come armi taglienti e con esse darsi la morte. Scritto nel 1974 (Mrozelc era appena rientrato a Varsavia dopo dieci anni d'ostracismo e d'esilio, vissuti a Chiavari e poi a Parigi), il Mattatoio risente dell'originale destina¬ tone radiofonica e anche dèi' fervore del reduce, ohe vuole, daccapo, parlar chiaro al suol compagni: 6, Insomma, un dramma In cui la parola, troppo spesso, s'attarda a chiarire, a dimostrare, a perorare. Ma è anche un dramma «lugubre, disperato, ripugnante» (la definizione non è nostra, ma dell'autore), In cui ribrezzo, pessimismo, vergogna emergono, prepotenti, da quel magma verbale, e ispirano sequenze di cupa suggestione, soprattutto nella seconda parte, tra la sala da concerto e il macello, Ivi compreso un provocatorio Invito al pubblico a mettersi nudo, per meglio assaporare lo stato di natura. La compagnia del Centro di' Ricerca per il Teatro di Mlla-I no, produttore dello spettacolo, è d'ottimo livello, e si intuisce che ha tratto profitto dalla regia quasi «scientifica» di ■Zanussi. : Eccelle 11 violinista di Giovanni Visentin, un vibrante attor giovane alla sua prima prova teatrale di grosso spicco (dopo notevoli prestazioni 'televisive, con Petrl e Missi ioli), che amministra 11 suo ruolo con assorto fervore e calibrata intelligenza. Ma anche la madre-piovra della Bartoiucci, 11' Paganini-macellaiodel De Buono, 11 direttore (d'orchestra o di coscienza) del Bonacci spassoso nella sua nudità, l'amante indifesa di Leila Costa sono, per altri versi, notevoli. Prima con pubblico di casa, entusiasti applausi. Guido Davico Bonino Giovanni Visentin e Delia Bartoiucci nel «Mattatoio» di Mrozek

Luoghi citati: Chiavari, Italia, Milano, Parigi, Varsavia