Ho Chi Minh è morto due volte

Ho Chi Minh è morto due volte L'EX MINISTRO DEL GOVERNO RIVOLUZIONARIO PARLA DALL'ESILIO Ho Chi Minh è morto due volte Le famiglie di Le Duan e di Le Due Tho si sono spartite il potere in Vietnam, i loro funzionari privilegi e prebende - Un dispotismo orientale accompagna il fallimento economico e la dipendenza dall'Urss - Intellettuali e popolo sono delusi, tra gli stessi guerriglieri si è spento il mito della rivoluzione - Il «boat people»: una lezione per la coscienza del mondo Tuong Nhu Tang, ex ministro del governo rivoluzionarlo provvisorio Vietcong, conclude qui la sua testimonianza su come 11 regime comunista di Hanoi tradì e invase 11' Vietnam del Sud. La prima puntata di questo documento storico unico è stata pubblicata l'il dicembre. Dopo la firma degli accordi di pace a Parigi nel 1973, la maggior parte di noi si preparava a dar vita a un governo neutralista, equilibrato tra il regime dì sinistra del Nord e gli elementi di destra del Sud. Noi speravamo che l'America e gli altri firmatari degli accordi avrebbero avuto una. parte importante nel garantire i patti. Certo nessuno si aspettava il Watergate e le dimissioni di Nixon. Nessuno si aspettava che gli americani abbandonassero facilmente, e in modo sorprendentemente rapido, il nostro Paese. Io stesso, che ben presto sarei diventato ministro della Giustizia, mi preparavo a una polttica di riconciliazione che escludeva esplicitamente qualsiasi rappresaglia. Ma l'improvviso collasso del regime sudvietnamita (causato in parte dalla partenza affrettata di molti leaders di Saigon) insieme con l'abbandono degli americani lasciarono me e gli altri «socialisti indipendenti» senea appoggi per controbilanciare la pesante influenza dei comunisti del Nord. Fu instaurato nel Paese un rigido autoritarismo, sostenuto dal terzo esercito del mondo in ordine di grandezza, benché il Vietnam sia tra le venti nazioni più povere del mondo. Quali sono, di fronte a tutto questo, i sentimenti del popolo? Gli ex guerriglieri, i simpatizzanti per la resistenza e quelli che aiutarono il Vietcong sono ora pieni di amarezza.. Quei, sta gente in buona fede dichiara* apertamente che se le si offrisse un'altra occasione la sua scelta oggi sarebbe molto diversa. Spesso si sentono affermazioni come questa: «Ora non darei loro neppure un chicco di riso. LI caccerei dai loro nascondigli e 11 denuncerei alle autorità». Contemporaneamente il mito di Ho Chi Mlnh, il grande patriota, si è dissolto nel nulla. La natura radicale e occulta della sostituzione da parte degli elementi del Nord è risultata dalla rimozione dal loro posti di quasi tutti i moderati e i neutralisti. Non si è fatto assolutamente nulla per mettere fine ai piani comunisti più rapaci e distruttivi. I funzionari del Nord si sono combattuti l'un l'altro, a volte anche a colpi di pistola, per i migliori uffici, le case più confortevoli, le posizioni più redditizie. Malgrado la loro disgrazia, gli abitanti del Sud Vietnam hanno mantenuto il senso dell'umorismo: essi spesso mettono in ridicolo gli slogan del partito. In passato Ho Chi Minh aveva rivolto un appello alla popolazione del Nord perché raddoppiasse e triplicasse i suoi sforzi per liberare fratelli e sorelle del Sud. Oggi si sente ripetere lo stesso slogan, leggermente cambiato in questo modo: «Ognuno dovrebbe raddoppiare 1 suol sforzi per comprare una radio e una bicicletta per 1 funzionari del partito, e triplicare la sua produzione In mòdo che 1 funzionari possano avere una casa nuova.e una bella amante». i Resistenza Nel Paese la gente ha fatto resistenza passiva alla collettivizzazione forzata. Il partito cerca di imputare il fallimento economico alle calamità naturali e alle distruzioni della guerra, ma in realtà le vere cause sono sociali e psicologtclie. Da una, parte c'è malcontento diffuso e dall'altra i fallimenti tipici di un regime totalitarie. Dietro la facciata dell'unanimità, del silenzio e della rahegnazione della gente c'è la realtà minacciosa che l'organo del partito, Nhan Dan (la Pravda del Vietnam) non, può più nascondere: «Le nostre fabbriche è gli altri elementi produttivi lavorano appena al 50 per cento della loro capacità». E' comune il furto di beni e proprietà pubblici. Non esiste alcuna stretta collaborazione tra le diverse burocrazie, e spesso c'è contrasto. Sappiamo che succederà ài questo regime se questa situazione persiste. I dirìgenti lavorano meno perché non credono più nei loro leader comunisti. Nel giugno del 1981, Hoang Tung, teorico del partito e editore di Nhan Dan, in uno sforzo disperato per salvare la situazione ha chiesto a Mosca un prestito di un miliardo di rubli per salvare il Vietnam dal collasso, una chiara indicazione della dipendenza di Hanoi dall'Unione Sovietica. In cambio Hanoi ha permesso ai sovietici di costruire un porto per sommergibili nucleari nell'ex base americana diCaiiiRanhBay. Il Vietnam praticamente è oro ' uno strumentò délVespanstonismo sovietico nel Sud-Èst asiatico. Oggi ci sono almeno diecimila consiglieri sovietici nel Vietnam.Dal momento dell'adesione al Comecon nel giugno del '78, il Vietnam è diventato parte integrante del sistema sovietico, perché i leaders di Hanoi hanno Importato In Indocina il modello sovietico dell'Europa Orientale. L'occupazione della Cam-bagia certamente non significa la fine delle ambizioni Internazionali del regime. A causa del suo consistente coinvolgimento militare eideologico nei movimenti rivoluzionari della regione e a causa del sostegno e della potenza militare dell'Unione Sovietica, Hanoi ha la volontà e i mezzi di esportare la rivoluzione oltre i confini dell'Indocina quando le condizioni lo permetteranno. In più, il partito comunista dell'Urss ha assegnato ai suol «fratelli» vietnamiti il compito di addestrare non soltanto i comunisti laotiani e cambogiani, ma pure gli altri comunisti nella regione, in particolare quelli della Thailandia e della Malaysia. Tale addestramento avviene nella Scuola Centrale delle Nazionalità di Hoa Blnh, nel Vietnam del Nord e all'Istituto Nguyen Al Quoc (nome familiare di Ho Chi Minh), la scuola di preparazione del capi del partito. Non molti credono a queste cose, cosi come non riuscivano a credere in passato che il Nord avrebbe invaso il Sud e instaurato un regime comunista. Ma la verità è che per la prima volta nella nostra storia la gente ha rischiato la vita per fuggire da.1 Vietnam: un numero tosi grande di vietnamiti non tentò mai di scappare dal Paese per sfuggire alla dominazione francese o all'intervento americano. L'esodo cominciò allinizio, quando la popolazione attiva era sistematicamente coinvolta nella guerra contro la Cambogia e nel Laos occupa-' to. Per la prima volta dal 1945, quando la fame uccise due milioni di persone, il Vietnam ha dovuto affrontare una mancanza grave e diffusa di generi alimentari perché i leaders /anatici avevano sacrificato il loro popolo per soddisfare agli obblighi dell '«Internazionalismo». La catastrofe cui assistevo mi ripqrtò alla mente il ricordo delia visìià di mio padre in prigione nel 1967, quando mi disse: «Non riesco a capire perché hai abbandonato tutto — una buona occupazione,. un brillante futuro, una famiglia felice — per unirti ai comunisti». Risposi che doveva semplicemente accettare il fatto che dava uno dei suoi cinque figli alla lotta per un Vietnam libero e Indipendente. Nel mio entusiasmo credevo nelle affermazioni di Ho Chi Mlnh secondo cui nazionalisti e comunisti potevano coesistere in una «speciale» forma vietnamita di socialismo. Commettevo un tragico errore. Satelliti Come molti intellettuali occiden tali avevo credu to che l comunisti del Nord, che avevano fatto eroici sacrifici nella lotta per la loro indipendenza, non avrebbero mai scelto di diventare dipendenti d'una qualsiasi superpotenza. Con altri «liberali» avevo condiviso la romantica convinzione secondo la quale chi ha combattuto a lungo contro l'oppressione non può a sua volta diventare un oppressore. La verità invece non è per nulla romantica. I comunisti nordvletnamltl, sopravvissuti a lunghe, sanguinose campagne contro il colonialismo, l'intervento straniero, l'oppressione, si trasformarono a loro volta in colonialisti, interventisti e architetti di uno del regimi più duri del mondo, diventando contemporaneamente satelliti dell'Unione Sovietica. L'opportunità di incanalare l'energia di 55 milioni di persone per ricostruire il loro Paese distrutto venne nell'aprile del 75, quando cessò l'intervento straniero. Quello era il momento di dare vita a una politica di riconciliazione nazionale senza rappresaglie, di creare un governo rappresentativo che comprendesse il ventaglio dei partiti politici e di perseguire una politica di non allineamento internazionale. Era il momento per stimolare uno spirito di fratellanza e per concentrare l'atienriore del Paese sull'obiettivo della ricostruzione nazionale. I comunisti però scelsero l'espansione piuttosto che la riconciliazione. Il momento della vittoria militare fu pure quello in cui cominciarono a eliminare il Fin, Molti dei miei amici dicevano: «Hanno sepolto il Fin senza neppure una cerimonia». Al semplice pranzo d'addio che formal¬ mente segnava lo scioglimento del Fin nel 1976 né il partito né il governo mandarono un loro rappresentante. Era un segno di disprezzo verso i principi nazionalisti e democratici per i quali il Vietcong aveva dato tanto sangue e che la comunità democratica internazionale aveva sostenuto con tanta partecipazione. Nel perseguimento Incessante e predatorio del loro scopo di concentrare il potere i comunisti avevano diviso II Vietnam invece di risanare le sue ferite. La loro strategia era stata quella di dilacerare il più possibile il tessuto sociale, per impedire la formazione di un'opposizione coerente. Persino il partito comunista era stato sconvolto. Un terzo del Comitato Centrale fu purgato in occasione del quarto congresso nel 1976. Poco dopo, il milione e mezzo di membri del partito del '76 era ridotto a 700 mila unità. Dal 1980 furono reclutati nuovi iscritti per portarli a un totale di circa un milione 700 mila. Con il pretesto di eliminare gli elementi corrotti e filocinesi, 300 mila membri sono stati «purgati» quest'anno durante il quinto congresso del partito. Sono stati sostituiti anche 33 membri del Comitato Centrale e sei membri del Polltburo, compreso il generale Vo Nguyen Giap, che sconfisse i francesi a Dien Bien Phu. Il potere politico ora è concentrato nella famiglia di Le Duan, nei successori di Ho Chi Minh e in Le Due Tho, l'avversario parigino di Kissinger. Le Hong, figlio di Le Duan, è capo della sicurezza in seno al Politburo. Le Anh, un altro figlio, è il comandante della difesa missilistica dell'intero Paese. Il genero di Le Duan è capo delle forze aeree, mentre suo cognato è un alto dirigente dell'apparato propagandistico del partito. Il fratello di Le Due Tho, Nguyen Due Thuan, è di Dentato segretario generale dei sindacati, mentre un. altro fratello, Mai Chi Tho, è sindaco di Città Ho Chi Minh e capo della sicurezza per il Sud. Suo cugino, Nguyen Due Tarn, è stato promosso al potente incarico di capo dell'organizzazione del partito. Mi si diede la possibilità di lavorare per questo governo. Dopo che i comunisti ebbero eliminato il Fin e imprigionato la maggior parte di quelli che consideravano potenziali nemici mi offrirono il posto di vlceminlstro per l'alimentazione. Rifiutai. Non potevo allearmi a un regime che si era dimostrato inumano e che il popolo odiava con tanta forza. Dopo aver rifiutato l'offerta del governo, vissi In una piccola fattoria fuori Saigon per sfuggire alla continua sorveglianza. Ma avevo ancora a disposizione due guardie del corpo, una macchina e fruivo di un alto stipendio. Finalmente, nel novembre del '79, riuscii a ingannare i miei uomoni di scorta e lasciai il Paese su una imbarcazione che aveva a bordo quaranta profughi. Se ho obblighi verso l miei concittadini, essi sono più grandi ora per l'oppressione di cui essi soffrono, senza precedenti nella storia del Vietnam. Le guerre contro francesi e americani, per quanto dure, avevano ancora una qualche dimensione di umanità. Oggi i vietnamiti in particolare, e gli indocinesi in generale, combattono contro i sovietici, i più duri e pervicaci imperialisti del secolo. E a Mosca non esiste alcun movimento contro la guerra. Disperazione Ciò che è peggio, l'opinione pubblica del mondo Ubero non è ancora pronta a sostenere la resistenza contro i comunisti e i loro padroni russi. C'è ancora una confusa sensazione secondo cui quelli che combattono il comunismo devono essere per forza reazionari, mentre i progressisti necessariamente appoggiano i regimi socialisti. Ma la dura lezione dei campi di concentramento vietnamiti e del boat people dovrebbe modificare questo vecchio comportamento mentale. Nessun regime precedente nel mio Paese ha portato tanta gente a un grado tale di disperazione. Non i dittatori militari, non i colonialisti, e ; neppure gli antichi despoti ' cinesi. E' una lezione che i miei compatrioti e io stesso abbiamo imparato, attraverso la testimonianza e la sofferenza dei vietnamiti, nella nostra stessa vita. E' una lezione che deve scuotere la coscienza del mondo. Truong Nhu Tang (Copyright «The Ne» York RerienofBooks» e per l'Italia «La Stampa») Un profugo vietnamita sale sulla nave americana che lo ha salvato nel Mare della Cina

Persone citate: Dentato, Hoang Tung, Kissinger, Nixon, Spesso, Truong, Vo Nguyen Giap