Assessore ma senza poteri (e poi deciderà il giudice)

Assessore ma senza poteri (e poi deciderà il giudice) La socialista Cernetti per le 4000 lettere ai «compagni» Assessore ma senza poteri (e poi deciderà il giudice) L'assistenza sarà gestita dal presidente Enrietti - Sereno, ma fermo giù■ dizio del Consiglio; ((E' un'ingenuità, ma dobbiamo censurarla» Da ieri la signora Elettra Cernetti, socialista, non è più assessore all'assistenza della Regione. Dopo le note vicende delle 4 mila lettere spedite agli amici con 11 testo della legge sull'assistenza da lei definita «socialista» e dopo la comunicazione giudiziaria, ha «rimesso la delega» come si dice In termini tecnici, nelle mani del presidente Enrietti. Il quale gestirà ora questo settore «fino a quando il giudizio della magistratura non chiarirà tutta la questione». Cosi ha chiarito lo stesso presidente durante una lunga (dalle 10 alle 16) seduta di Consiglio che, pur con comprensione per la persona, non ha lesinato, nella minoranza, duri accenti contro la giunta e la maggioranza. Elettra Cernetti resta pero assessore (e Enrietti è stato fermo: «Non accetteremo richieste di dimissioni») ma pri,va di poteri, resta cioè, per dirla ancora in termini tecnici, «nuda». Mantiene anche l'indennità di 579.039 lire lorde (che si aggiungono all'indennità di consigliere, il 60% dello stipendio parlamentare). Il caso è stato sollevato, pri ma che dal gruppi liberale e democristiano, dal giornale . interno della OgU «Il Fogliaccio» con la pubblicazione della lettera incriminata e la denuncia precisa: fotocopiata in Regione e spedita con le macchine timbratrici dall'Ente. «Se anziché scrivere caro compagno avesse messo egregio signore — ha detto 11 capogruppo del psi, Vlglione — non saremmo qui a discutere;, avrebbe svolto soltanto un compito che lo Statuto le attribuisce, cioè far conoscere una legge e invitare a rispettarla. E' stata una leggerezza» ha detto; altri (Gastaldi, pri) l'hanno definita «comportimento ingenuo, che ha provocato uno sdegno superiore al necessario»; o «discutibile» (Reburdo); o (Càrazzoni, msi) «dimostrazione di infantilismo che è comunque un atto di arroganza verso l'istituzione». La signora Vetrino, pri, ha Invitato la collega a .valutare davanti al consiglio la propria posizione» perché nel suo atteggiamento «c'era ilnterwione di confondere le istituzioni col partito». Molto duro il liberale Marchinl: «Le dimissioni sono richieste dalla collettività, rappresenterebbero un pagamento di persona per migliorare la situazione». Il capogruppo de Paganelli: • Umanamente possiamo augurare alla Cernetti di superare questa fase, ma politicamente non possiamo non rilevare e denunciare la confusione di ruoli. Alla maggioranza diciamo che è giunto il momento di cambiar rotta». In apertura di seduta la signora Cernetti aveva ammesso 11 proprio sbaglio, cioè di aver «usato un linguaggionon consono» e Enrietti aveva quantificato tra 1.818.500 e 2.210.750 lire il costo. Una cosa quasi ridicola, e, infatti nessuno ha insistito su ' questo. Tutti però, compresi i pei Revelll e .Bontemni e il psdi Mlgnone, hanno preso le distanze dal significato politico. E queste distanze sono inserite nei quattro ordini del giorno presentati: dalla maggioranza pel. psi, psdi; dall'opposizione de e pll; dal pdup che chiede di •verificare tutta l'attività passata per ac-' certare se tale deprecabile fatto costituisce pratica consolidata»; e dal msi. Il documento dc-pli insistesulle dimissioni come «atteggiamento più consono», ma è, stato respinto; approvato invece con 28 voti contro 22 quello di maggioranza