I rapporti tra governo e sindacato oggi alla prova del fuoco sul fisco di Gian Carlo Fossi

I rapporti tra governo e sindacato oggi alla prova del fuoco sul fisco L'ombra dello sciopero generale sull'incontro di Cgil, Cisl, Uil con Bodrato e Forte I rapporti tra governo e sindacato oggi alla prova del fuoco sul fisco ROMA — A poche ore dalle dichiarazioni programmatiche di Pantani al Senato è esploso il primo, durissimo contrasto tra sindacato e nuovo governo, con il rischio che venga proclamato quasi immediatamente uno sciopero generale e che si riaccendano vivaci polemiche all'interno della maggioranza. Laina, Camiti e Benvenuto hanno contestato seccamente, in una lettera al ministro del Bilancio, Bodrato, l'intenzione di non restituire ai lavoratori dipendenti la seconda «tranche» di sgravi fiscali per il 1982. prevista in 2850 miliardi, in aggiunta a quella già corrisposta di 2050 miliardi a parziale recupero del fiscal drag. Di fronte a questa impennata, il Cipe lm Ieri rinviato a martedì una decisione sulla scottante questione e 1 mini¬ stri Bodrato e Forte (Finanze) hanno convocato per questa mattina i segretari generali della Federazione Cgil, Cisl, Uil al fine di esaminare i problemi fiscali e in particolare il nodo del drenaggio fiscale alimentato, come si su, in modo abnorme dall'inflazione. Il governo sostiene che non ci sono le condizioni fissate perché possa scattare la seconda ■ trancile.., il sindacato respinge il metodo d'accertamento e di calcolo usato dal ministero del Bilancio per giungere a conclusioni negative. Tra Forte e Bodrato emergono, tuttavia, alcune differenze e l'ex ministro delle Finanze Formica si inserisce nella vicenda affermando esplicitamente che «la restituzione della seconda trancile ai contribuenti è possibile». in attesa degli sviluppi del- la situazione, la Federazione unitaria non ha espresso nessun giudizio sul discorso programmatico del presidente del Consiglio, considerando il problema del fiscal drag il ..primo banco di prova per il nuovo governo». Da un attento esame dei dati deriva che «la non corresponsione della seconda trancile — osservano Lama, Camiti e Benvenuto nella lettera a Bodrato — non solo sarebbe basata su valutazioni quantitative inidonee, ma violerebbe lo spirito della legge 683 che intende punire dinamiche salariali reali non in linea con un programma di rientro dell'inflazione». Contestata la conclusione del documento elaborato dal ministero del Bilancio che considera «non verificate le condizioni previste dalla legge 683 per la concessione della seconda trancile del drenaggio fiscale» e ribadita la «non rinunciabililà degli sgravi fiscali», i tre leaders manifestano, però, la possibilità che le risorse finanziarie della seconda trancile (cioè i 2850 miliardi) vengano utilizzate nell'ambito della riforma strutturale delle aliquote Irpef. «E' inderogabile, infatti, il superamento — concludono Lama, Camiti e Benvenuto — del ricorso ad interventi tampone per il controllo di una pressione fiscale sulle buste paga già distorta nella sua progressività reale da un incessante e crescente drenaggio fiscale». La tesi dei sindacati sembra trovare un riscontro nel ministro Forte. Al termine della riunione del Cipe, egli ha dichiarato che «il governo e comunque impegnato moralmente a restituire gli sgravi fiscali che sarebbero domiti scattare a fine anno, inserendoli nella più ampia manovra della revisione delle aliquote Irpef per il 1983». Forte, peraltro, ha fatto presente d'accordo con Bodrato che gli sgravi fiscali non potranno scattare alla fine dell'anno in base a quanto prevede la legge. «Un primo esame dei dati — ha sottolineato il ministro — dimostra che l'aumento delle retribuzioni nel corso dell'anno è stato superiore al tetto programmato del 16%, ma con forti differenze all'interno delle singole categorie. Nella sola industria, ad esempio, l'incremento è stato del 14,5%, mentre è stato molto superiore nel settore delle costruzioni (più del 19%), nel commercio e soprattutto nel pubblico impiego». Forte ha chiesto, comunque, che la delibera del Cipe contenga anche una motivazione dell'eventuale decisione di non riconoscere la seconda quota di sgravi fiscali I sindacati obiettano che 11 tetto non risulta superato in base a più realistiche verifiche della dinamica salariale e che, in ogni caso, non si possono sottoslimare gli effetti «estremamente negaliin» per l'inflazione, derivati dagli aumenti tariffari e dell'Iva. «In queste condizioni — precisa il segretario confederale della Cgil Vigevani — di fronte a un rifiuto del governo il sindacalo dovrà subilo valutare il ricorso allo sciopero generale o, quanto meno, anticipare la settimana di mobilitazione per il /isco. Gian Carlo Fossi Guido Bodrato Francesco Forte Guido Bodrato

Luoghi citati: Roma