Giganteschi mulini a vento produrranno corrente elettrica a costi competitivi di Remo Lugli

Giganteschi mulini a vento produrranno corrente elettrica a costi competitivi In Sardegna, nell'Alta Nurra, sorgeranno 10 aerogeneratori da 50 kW Giganteschi mulini a vento produrranno corrente elettrica a costi competitivi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SASSARI — L'Enel apre le porte al vento. Lo fa qui, nell'Alta Nurra, tra Porto Torres e Stintine-, Era già in funzione, in via sperimentale, un aerogeneratore da 50 kllowatt prodotto e montato dalla Fiat Aviazione. Ora si stanno preparando le piazzole di cemento che dovranno ospitare,altre dieci di queste macchine e si gettano le basi della centrale che riceverà l'energia gene-' rata mediante il vento. A febbraio, mentre si inaugurerà metà della vicina centrale termoelettrica di Fiume Santo, si inaugurerà anche un primo gruppo di cinque aerogeneratori. Ci incamminiamo, dunque, sulla strada della produzione di corrente elettrica attraverso l'energia eolica che è.tra le fonti energetiche rinnovabili, una delle più interessanti perché offre maggiore competitività nel medio termine con le fonti tradizionali, olio combustibile e carbone. Tuttavia questa strada non si prospetta facile né breve per la necessità di un'ampia sperimentazione. Qualche cifra indicativa: nell'80 si sono consumati in Italia 180 miliardi di kWh di energia; (178 miliardi nell'81, il primo anno in cui si è registrata una flessione, dopo una dozzina d'anni di forte incremento). Questo quantitativo è stato prodotto per circa il 72% attraverso gli impianti termoelettrici (olio combustibile, carbone, gas naturale), il 25% con gli impianti idroelettrici, 1*1.5 con il nucleare. Nell'81 sono stati consumati 18 milioni di tonnellate di olio combustibile. Un chilowattora prodotto con olio combustibile viene a costare 62 lire; con il carbone 49 lire, con la centrale nucleare 33 lire. I tecnici valutano che un kWh prodotto con un Impianto eolico verrà a costare, quando le strutture verranno montate in serie, meno di quanto costa con la nafta e sarà competitivo anche con il carbone. L'Enel ha avviato con il Centro Ricerche Fiat, che è diretto dall'ing. Carlo Eugenio Rossi, un progetto denominato «Vele», vento per l'elettricità. La prima realizzazione è stata fatta a Santa Caterina, nel Sud-Ovest della Sardegna, con una macchina da 68 kW consegnata nella primavera scorsa e seguita poi da altre due gemelle da 15 kW della Grumman americana, fornite dalla Aeritalia con alcuni adattamenti. La successiva installazione dell'aerogeneratore da 50 kW nell'Alta Nurra ad opera della Fiat Aviazione è già un passo avanti verso una produzione estesa: la macchina, provvista di generatore della Fimet di Torino, ha un rendimento allo e un costo ridotto, è adatta quindi ad essere montata in serie, come infatti sta avvenendo. Spiega l'ing. Mario Calovo- 10 della Fiat Aviazione, che di questo progetto è il coordinatore tecnico: «Il rotore e il generatore sono issati su un palo d'acciaio alto 18 metri, le due pale in vetroresina e acciaio hanno un diametro di 13,50 metri, il peso del complesso pensile è di 2500 citili. Perché 11 generatore possa immettere energia nella rete, deve raggiungere un regime di sincro-^ nismo e ciò avviene quando il vento ha almeno la velocità di cinque metri al secondo (18 hmh); alla piena potenza di 50 kW si arriva con una velocità del vento di 11,3 metri al secondo (40 kmh). Si calcola che un vento simile, nell'Alta Nurra, si abbia per mille-mlliccinquccenlo ore all'anno». Come si vede, siamo in un ordine di grandezze relativamente modesto: un generatore di questo tipo può arrivare a produrre, in questa zona, 80 rnili» kWh all'anno che, in termini di bolletta-luce, corri¬ spondono a circa 10 milioni di lire. Occorrono sette-otto anni per pagarlo, dato che costa intorno ai 70 milioni di lire, mentre la durata media della sua vita può essere di venti anni. La settimana scorsa è stato costituito un consorzio tra Aeritalia e Fiat Aviazione per lo studio di un grande aerogeneratore di potenza presumibilmente intorno al quattro megawatt. Il consorzio ha ricevuto l'ordine per la progettazione di una macchina di queste dimensioni dall'Enel a dall'Enea (l'ente nazionale per l'energia alternativa, ex Cnen); l'Enea è nelle vesti di ente promotore e l'Enel in quelle di cliente utilizzatore. Se, come tutto lascia sperare, lo studio, che deve essere concluso entro un anno, porterà ad una fattibilità, nell'85 o al massimo nell'86 la prima grande macchina eolica dovrebbe essere installata. Non si sa ancora dove: sono in corso studi per la ricerca del sito, in Sardegna, in Sicilia, in Valle d'Aosta, nel Veneto e in Toscana. Il presidente dell'Enel, Corbellini, spera che già nell'85 si possa raggiungere questa meta. Con le grandi dimensioni anche i problemi si accrescono: un aerogeneratorc da 4 megawatt dovrà essere montato su una torre di 70-80 metri di altezza e il diametro del rotore potrà arrivare a 120 metri. Ricordiamo però che ai quattro magawatt di una simile macchina si contrappongono potenze molto maggiori delle centrali tradizionali: quella di Fiume Santo che sta per essere ultimata è di 360 MW, la centrale nucleare di Caorso è di 884 megawatt. E all'estero che cosa si sta facendo in campo eolico? L'ing. Calovolo spiega che negli Stati Uniti, a Goldendale, Stato di Washington, è già in funzione una centrale di tre macchine Boeing da 2,5 MW, altre dello stesso tipo sono in costruzione. E si studiano grossi progetti: in California si vorrebbero istallare centinaia di aerogeneratori. La Germania ha in allestimento due macchine, una da 3,5 e una da 5 MW. La Svezia ha istallato due prototipi, uno nell'isola di Gotland da 2 MW e l'altro a Maglarp da 3. L'Olanda sta sperimentando macchine di potenza ridotta. 200 kW. clic pompano acqua da un bacino a un altro di quota più elevata, producendo poi l'energia a mezzo di turbine per caduta; gli olandesi si propongono l'installazione di migliaia di macchine. La Gran Bretagna sta montando un generatore eolico da 3 MW in una delle isole Or- kney- Remo Lugli

Persone citate: Carlo Eugenio Rossi, Corbellini, Fiume Santo, Mario Calovo