Atterrati a mezzanotte nella steppa (Dubbi sulle condizioni psichiche) di Fabio Galvano

Atterrati a mezzanotte nella steppa (Dubbi sulle condizioni psichiche) IDUE COSMONAUTI SOVIETICI, DOPO SETTE MESI TRASCORSI NELLO SPAZIO Atterrati a mezzanotte nella steppa (Dubbi sulle condizioni psichiche) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La lunga corsa nello spazio di Anatollj Berezovoj e Valentin Lebedev si è conclusa tre minuti dopo la mezzanotte (erano le 20,03 Italiane) nelle steppe del Kazakistan, quando la loro navicella Sojuz-T-7 ha solcato la notte, sorretta da un colossale paracadute, e ha posto fine a un'impresa spaziale che forse richiederà anni per essere superata. I due cosmonauti sovietici, che secondo le prime informazioni sono in buona salute, sono rimasti in orbita terrestre, sul laboratorio Saljut-7, 211 giorni 8 ore e 5 minuti. Erano partiti 11 13 maggio lasciandosi alle spalle gli sgoccioli del lungo inverno russo: tornano a terra per essere onorati in un Cremlino nuovamente coperto di neve. Hanno perso un'estate della loro vita. Nessuno, prima di loro, era vissuto tanto a lungo nello spazio: il record precedente, quello di quasi 185 giorni, stabilito due anni fa da Popov e RJumln, era stato superato quasi un mese fa, 1114 novembre, ma l'Urss In lutto per la morte di Breznev quasi non se n'era accorta. Pochi minuti dopo l'atterraggio la tv sovietica ha interrotto i programmi per dare l'annuncio del felice rientro. Un annuncio, per ora, privo di particolari: non si sono neppure viste le immagini dell'atterraggio, avvenuto 190 chilometri a Est di Dzherzkazgan. La notte dell'Asia centrale lo impediva. Nei giorni scorsi correvano a Mosca, nonostante i bollettini ufficiali più che rassicu¬ ranti, voci insistenti su problemi fisici ma soprattutto psichici dovuti alla lunga permanenza nello spazio. Buone fonti — non ufficiali, beninteso — riferivano che Berezovoj e Lebedev avessero paura del rientro, e si fosse reso necessario da terra l'intervento di una équipe di psicologi, la stessa che aveva assistito la recente spedizione alpinistica sovietica all'Everest. E' forse una spiegazione, oltre alle difficoltà tecniche delle riprese notturne, per la mancanza di immagini dei due cosmonauti. E forse per questo, si dice a ■Mosca, si è preferito mettere fine al lungo volo, senza attendere la data che pareva più indicata, e cioè la fine del mese, quando tutto il Paese sarà mobilitato per celebrare i 60 anni dell'Unione Sovie¬ tica. 'Il controllo medico dei cosmonauti — afferma un comunicato dell'agenzia Tass — ha indicato che essi hanno resistito bene alla prolungata permanenza in condizioni di gravità zero». Berezovoi e Lebedev, i primi a utilizzare la Saljut-7, hanno avuto due visite nei sette mesi trascorsi nello spazio: a fine giugno sono stati raggiunti dalla SofuzT-6 di Dzhanibekov e Ivanchenkov, sulla quale si trovava anche il primo «spazionauta» francese, Jean-Loup Chrétien; in agosto, invece, hanno ospitato Popov, Serebrov e Svetlana Savitskaja. la seconda donna nello spazio. Questo secondo equipaggio è poi rientrato con la Sojuz-T-5, Fabio Galvano /—■ Mosca. I cosmonauti sovietici Anatoly Berezovoi (a sinistra) e Valentin Lebedev hanno terminato la missione sulla «Salvili 7». La foto li ritrae prima della partenza per il volo spaziale

Persone citate: Breznev, Lebedev, Loup, Popov, Serebrov, Svetlana Savitskaja, Valentin Lebedev

Luoghi citati: Kazakistan, Mosca, Urss