In tribunale il «trasloco d'oro» di Fabbri

In tribunale il «trasloco d'oro» di Fabbri Si è iniziato ieri mattina a Sanremo il processo contro il re della carta In tribunale il «trasloco d'oro» di Fabbri Nel luglio '81 al confine di Ventimiglia furono bloccati due Tir con mobili e argenteria per un miliardo e mezzo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SANREMO — «La "Chiesa di San Zanipolo" del Guardi? E' un falso. II bronzo di Alberto Giacomelli? Alcuni esperti me lo hanno valutato 160 milioni, ma sono pronto a cederlo con uno sconto del 90 per cento perché è una copia-. Col Guardi e la statuetta, una figura femminile, c'erano altre 118 casse, pezzi definiti «rari e preziosi»: mobili del Sette e Ottocento, argenteria «firmala», una tavola di scuola giottesca, tappeti persiani, vasi cinesi. Valore approssimato per difetto: un miliardo e mezzo. Avevano riempito due autotreni, era «un trasloco d'oro» è slato detto. «Ma che 1ÌS casse! Cassettine. piccole con dentro tanta paglia e pochi oggetti, giusto quello che decora una casa, niente di piii-. Quando dice questo Giovanni Fabbri ha il tono risentito. SessanlEidue anni, presidente della «Fabocarl*, a ? i r l e e e i o e e o e e e i o , , che copre il 95 per cento della produzione di carta per giornali, un tempo assieme ai fratelli, editori di successo, è alla sbarra accusato di «tentala costituzione di attività patrimoniale all'estero- e «tentata esportazione di opere d'arte-. Ila già scontato ventotto giorni di carcere preventivo ed è uscito dietro il versamento di una cauzione di un miliardo e mazzo versata attraverso fidejussione bancaria. Rischia parecchio: se l'accusa vorrà provata la pena varia dai due ai nove anni. Si è sempre dichiarato estraneo e protagonista involontario di una vicenda che ha del grottesco. Non è il solo imputato. Accanto, sulla panca, sledono la moglie, Irli Elstein, 27 anni, e Francesco Fiumicelll, 46, proprietario dei camion; non c'è invece Benjamin Elstein, padre della giovane ed ex diplomatico israeliano in Italia: vive a Lugano e non se l'è senti¬ ta di arrivare fin qui. Un giorno d'estate dell'anno scorso. Irlt Elstein decide di lasciare la casa di via Crocefisso a Milano, si dice per evitare dissapori con la figliastra, Stella, sposata Rizzoli, che più o meno ha la sua età. C'è una villa in Brlanza, a Inverilo, e sembra l'ideale per la giovane che è In attesa di un figlio. Giovanni Fabbri è d'accordo, ma, la moglie ha snello la Svizzera, a sua insaputa, andrà a Zurigo senza dirgli niente cosi da metterlo di fionie al fatto compiuto. Carattere forte, quando ha preso una decisione difficilmente la ragazza torna sui suoi passi. Israeliana, «sabra» di llaifa, è stata allieva dell'istituto Weizmann, ha preso la maturità scicntilica a 16 anni e poi quella classica, quindi laurea in architettura al Politecnico di Milano. Col grado di tenente pilota ha partecipalo alla guerra dello Yom Kippur: «Ma il mio compito era di insegnare volo a terra-, spiega. Non è difficile immaginarla in divisa, malgrado gli occhi profondi e ciliari, i capelli lunghi sulle spalle; ma il viso che pure è bello e regolare non nasconde risolutezza e coraggio. Voleva andarsene a Zurigo, dice ora, e non ha pensato al guaio che slava combinando. La voce limpida, la «erre» arrotata ai giudici del tribunale dichiara: -E'slato un atto di leggerezza il mio. Non mi rendevo conto della gravità di ciò die facevo-. Per un giorno, tutto il 14 luglio, via Crocifisso rimane semibloccata per quel due camion che caricano i mobili e 11 resto. Ma la cosa sarebbe stata Ignorata, sennonché il nome di Giovanni Fabbri faceva parte dell'elenco dei «fratelli di loggia» di Piero Oelli. Come gli altri iscritti alla P2, l'industriale era sotto sorveglianza, poco era Importato alla Guardia di Finanza che avesse dichiarato subito completa estraneità alla «Propaganda 2». Cosi i camion, partili da Milano con destinazione Brianza, in realtà diretli in Svizzera via Ventimiglia, sono stati seguiti fino a Tortona e da qui gli uomini della Guardia di Finanza hanno avvertito la frontiera di Ventimiglia. Al controlo doganale, dove sono giunti il giorno 15,1 funzionari hanno esaminato le bolle di accompagnamento clic denunciavano un valore di 950 mila lire per gli oggelti trasportati, poi hanno dato via libera senza un controllo del carico. Ma, appena superala la sbarra, sono intervenuti i finanzieri, che hanno voluto esaminare il contenuto dei due Tir. Perché Francesco Fiumicelll, di Bologna, ha contalo su quella porta d'uscita? Ieri al tribunale ha dichiarato: «La scelta era mia perché uvevo motivo di ritenere di incontrare minori difficoltà. Ammetto di aver preparalo falsa documentazione d'accordo con la signora Fabbri.. A questo punto il processo si è bloccato: il presidente del tribunale, Luigi Fortunato, ha nominato un collegio di otto periti per stabilire se gli oggetti, tuttora sotto sequestro, abbiano valore commerciale, artistico e culturale e se i «reperti tipografici», cioè i libri, abbiano «carattere di rarità». Un altro collegio, guidato dal professor Federico Zeri, di Roma, si batterà per far attribuire un minimo valore a quegli oggetti. La seconda udienza 11 27 maggio, e forse sarà verdetto. Vincenzo'Tessandòri Sanremo. Giovanni Fabbri e la moglie iridi Elstcin ieri dinanzi ai giudici del tribunale (Tcicfoto)