Vivisezione, una strage silenziosa di Paolo Patrono

Vivisezione, una strage silenziosa Al Consiglio d'Europa di Strasburgo dibattito sui 200 milioni di animali sacrificati ogni anno Vivisezione, una strage silenziosa OAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — E' una strage silenziosa, ohe si svolge nel segreto dei laboratori: per il bene, si dice, dell'umanità. Ma il prezzo è altissimo, per alcuni assolutamente intollerabile e ingiusticabile: si calcola cine ogni anno vengano sacrificati in tutto il mondo circa 200 milioni di animali. Topi, conigli, coi>ie,: scimmie, ma anche creature più. vicine alla nostra vita quotidiana, marnici dell'uomo» come cani e gatti, vengono sottoposti ad esperimenti dolorosi, crudeli, spesso mortali, nei laboratori delle industrie farmaceutiche, di cosmetici e altre. Per la salvezza dell'uomo, si dice, a spese degli animali. Ma a Strasburgo, durante due giorni di accesi dibattiti nel convegno promosso dal Consiglio d'Europa sul tema «Utilizzazione degli animali vivi a fini sperimentali o industriali», gli avversari della vivisezione hanno scagliato un'accusa che ha fatto sensazione: «L'industria della salute è in realtà l'industria della morte». L'atto d'accusa è stato lan¬ ciato da gruppi di ricercatori di diversi Paesi alla presenza, nel dibattito aperto al pubblico, di nutriti drappelli di difensori della natura. Jl conto delle vittime, dunque: duecento milioni di ani'mali uccisi ogni anno nel mondo. Novanta milioni soltanto negli Stati Uniti, almeno 25 in Europa. E questo significa che altri Paesi, come Italia, Francia, Germania ne sacrificano ogni anno 4-5 milioni per le ricerche mediche e industriali. Il 50 per cento degli animali utilizzati neglt esperimenti sulla tossicità muoiono. La strage è contraddistinta ufficialmente dagli esperti con una sigla: LD-50. in concreto, nella sperimentazione di ógni nuovo prodotto, in campo farmaceutico, nella ricerca medica, nella ricerca applicata (industria dei cosmetici, settore agricolochlmico, ecc.) muoiono almeno cinque cavie. E soltanto in Italia escono annualmente 1500 nuovi prodott:farmaceutici. Sono tutti indispensabili alla salute dell'uomo? No, hrnno risposto a Strasburgo gli avversari della vivisezione citando l'Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale basterebbero 200 medicinali-base contro i 150 mila attualmente in circolazione. E se ne aggiungono 10 mila nuovi ogni anno. Ma si tratta davvero dì un inutile spreco, di una «strage degli innocenti» che in nome del progresso e della scienza viene perpetrata non soltanto per la salvaguardia della salute umana, ma per interessi industriali ben precisi? Il prof. William Patton, della Fondazione europea della scienza, ha evidenziato a Strasburgo •11 ruolo della sperimentazione animale nella ricerca fondamentale»; e il dottor Dayan, dell'Associazione delle industrie. ;armaceuticae euro- pee, ha evidenziato l'importanza di questi test. In realtà, il problema non è schematicamente quello della presenza degli animali nella sperimentazione: gli stessi ricercatori, gli stessi industriali cercano oggi un terreno dintesa con gli avversari della vivisezione. Ed è in questa direzione che si è operato al convegno di Strasburgo, con proposte precise, concrete. Gli industriali non sono difensori incondizionati della sperimentazione con animali, ne sottolineano con un certo cinismo gli elevati costi (350 mila lire per un test su un cane). I ricercatori discutono sull'affidabilità degli esperimenti con cavie per prodotti destinati all'uomo: alcuni ne mettono in dubbio l'efficacia, altri li ritengono invece indispensabili, come nel campo della ricerca sul cancro o delle malattie nervose. Gli uni e gli altri prospettano soluzioni alternative per sostituire la vivisezione con altri metodi di sperimentazione, per esempio colture di tosuri in vitro (sempre più, utiliizate per i vaccini) o test computerizzati. Si riconosce sempre più che l'uso degli animali negli esperimenti è anche un problema etico. Certe immagini rivoltanti di esperimenti con cavie hanno causato uno choc fra i partecipanti al convegno di Strasburgo. I dottori Judith Hampson e Robert Sharpe hanno evidenziato gli eccessi e delineato soluzioni alternative. L'on. Filippo Fiandrotti (psi) haprospettato davanti ai parlamentari del Consiglio d'Europa un abbozzo di soluzione articolata su questi punti principali: esclusione del settore dei cosmetici dai test con cavie, fine degli esperimenti in aula a scopo didattico, limitazione della vivisezione alla ricerca medica fondamentale, razionalizzazione (iella ricerca, creazione di panche di dati per evitare doppioni inutili , Ma resta irrisolta la ricerca di un'armonizzazione della normativa sulla vivisezione, almeno nei Paesi aderenti al Consiglio d'Europa. Questo progetto approderà forse a Strasburgo il prossimo anno, ma dovrà poi essere ratificato dai vari stati. Paolo Patrono

Persone citate: Dayan, Filippo Fiandrotti, Judith Hampson, Robert Sharpe, William Patton