Code, sogni e brividi da prezzo di fronte alle vetrine di Natale di Marina Cassi

Code, sogni e brividi da prezzo di fronte alle vetrine di Natale Migliaia di persone hanno invaso il centro e la Fiera d'inverno Code, sogni e brividi da prezzo di fronte alle vetrine di Natale Via Roma con le austere colonne addobbate di sporte, pungitopo e nastri rossi al centro dell'itinerario del desiderio - In via Ventimiglia «mille idee», ma pochi spendono Via Ventimiglia sembra la Torino-Savona nel cuore dell'estate. Un serpente di auto si snoda lento verso la meta agognata: il Palazzo del Lavoro con la sua fiera «Mille Idee per un dono». Parcheggiare è un defatigante esercizio di pazienza in una zona che regge con fatica l'assalto di migliaia di auto. Quando, finalmente, vinta la battaglia del posteggio, si arriva vicino al Palazzo, s'inizia la coda al botteghino. E quando tra pestoni, gomitate e spinte si arriva all'ingresso della fiera comincia il sospirato shopping nella più grande piazza coperta della città trasformata per l'occasione in un ininterrotto richiamo commerciale. La fatica di un pomeriggio in compagnia dell'allegro vociare di altre migliaia di persone, alla ricerca dell'idea-regalo per l'amico, la nonna, lo zio e il collega è il primo scotto che si paga al Natale, data magica che devasta i bilanci, ammazza di stanchezza, stordisce nel rito sempre nuovo del «io regalo una cosa a te tu regali una cosa a me». E ieri pomeriggio la città ha fatto la prova generale del Natale '82. Improvvisamente si è accesa di luci, addobbi, rumori, e soprattutto folla. Le austere colonne di via Roma sono rivestite di sporte dorate, pungitopo in plastica e volant rosso lacca. Lungo i marciapiedi, migliaia di persone che hanno passeggiato, schiacciato, come nella più ovvia tradizione, il naso sulle vetrine per carpire dai lillipuziani cartellini il prezzo di doni meravigliosi. Intere famiglie, bambini trascinati per mano, hanno riempito una ipotetica lista di regali, scoprendo che la mazzata del carovita anche quest'anno lascerà il segno. La fiera «Mille idee per un dono» — nella giornata del primo contatto col clima delle feste — ha fatto la parte del leone. Quando i negozi hanno spento le luci, il Palazzo del Lavoro ha assorbito una quantità di persone inimmaginabile. Ma dietro la facciata della frenesia dell'acquisto si nasconde, come ormai da alcuni anni, la realtà di una To¬ rino sempre più stretta nella morsa della crisi. «Lei mi chiede se vendo inocchine fotografiche? Ma si figuri, costano un occhio, al massimo qualcuno si orienta sull'usato-, si lamenta uno standista. Immerso in vasi smaglianti di stelle di Natale il fioraio sospira: «Vendo poco; il 50 per cento in meno sull'anno scorso. La folla è immensa, ma distratta, svogliata, poco incline all'acquisto. Vanno le stelle, ma costano 5 mila lire». Sconsolati anche i ragazzi di uno stand look India ricco di statue e batik dorati. «Al massimo spendono 10 mila lire; a Genova e Milano invece stiamo vendendo abbastanza bene. Si vede die qui c'è preoccupazione». Anche la signora Tagger, che espone splendide borse, conferma la difficoltà: «Chiedono, guardano, ma poi comprano l'agendina di rettile da 5 mila*llre; per le borse impegnative giurano che torneranno quando avranno preso la tredicesima». «Noi vendiamo cose voluttuarie e infatti ne vendiamo poche» dice la venditrice di collane e monili in vetro di Murano. «Chiedono molto, si informano, ma acquistano lo stretto indispensabile» assicura anche il gestore dello stand di elettrodomestici. «Lo scorso anno in questi giorni eravamo già in tre a vendere a tempo pieno, adesso basto io sola» spiega la ragazza che espone oggetti e giocattoli in legno tra cui una trottola come quella dei nostri nonni fatta dagli artigiani della Val Susa. « Verranno forse negli ultimi giorni, già adesso qualcosa si fa, ma i nostri clienti comprano con molta oculatezza, dopo lunghe ri-' flessioni»; è il gestore di uno stand di giocattoli a fare questa considerazione mentre inesauribile spiega mille volte il funzionamento dei giochi Cosi il conto alla rovescia per 11 25 dicembre procede, sotto una patina di apparente euforia, con 11 consueto, caparbio buon senso del torinesi poco inclini a spendere quando sanno che il futuro non è roseo. Marina Cassi

Persone citate: Murano

Luoghi citati: Genova, India, Milano, Savona