Una dc spaccata sceglie Morlino Io propone presidente del Senato di Giuseppe Fedi

Una dc spaccata sceglie Morlino Io propone presidente del Senato Il gruppo dei senatori gli ha dato 66 voti contro i 59 di Bartolomei Una dc spaccata sceglie Morlino Io propone presidente del Senato La contrapposizione dei due nomi ha suscitato critiche - «Bartolomei avrebbe potuto farcela se Donat-Cattin non avesse politicizzato il voto in funzione antisegretena» -> «b una vittoria di De Mita» - Piazza del Gesù smentisce: «Nessun intervento a favore di chicchessia» ROMA — Dal ballottaggio resosi necessario dopo il nulla di fatto con cui s'era conclusa anche la seconda votazlons, è uscito ieri sera il nome di Tommaso Morlino. Nello scontro per la designazione del candidato de, il vicepresidente vicario ha prevalso su Giuseppe Bartolomei con uno scarto di soli sette voti (66 a 59) e domani l'assemblea di Palazzo Madama lo nominerà presidente del Senato. «Nessuna imposizione, i senatori de hanno potuto valutare e compiere le loro scelte', ha assicurato a designazione avvenuta il capogruppo De Giuseppe. E la spaccatura fra 1 senatori democristiani? «Il gruppo sarà compatto e unito nel momento in cui dev'esserlo, cioè in aula'. Poco prima, una nota dettata alle agenzie da piazza del Gesù ribadiva seccamente che «la segreteria del partito non era mai intervenuta a favore di chicchessia-. Qual è stato il fattore decisivo nella scelta di Morlino? Le versioni sono contrastanti. Secondo una che circolava con insistenza, la maggioranza congressuale, dopo l'esito nullo del secondo scrutinio (53 vóti a. Morlino, 37 a Bartolomei e 33 a Tavianl), ha compiuto un grosso sforzo mobilitando tutti 1 senatori amici. E alla fine l'ha spuntata. Ma il senatore Carlo Romei dà un'altra interpretazione dei fatti. «Bartolomei — dice — poteva farcela se Donat- Cattin non avesse politicizzato il voto in funzione antisegreteria». «Poiché entrambi appartengono alla maggioranza congressuale — incalza il senatore toscano, vicino all'area Zac — sarebbe stato opportuno non offrire alla minoranza la possibilità di strumentalizzare una contrapposizione che politicamente non esiste. Qui — conclude Romei polemizzando duramente con De Giuseppe — c'è stato un evidente errore di governo del gruppo, sul quale non è possibile chiudere gli occhi. E' ciò che vedremo nelle prossime settimane'. Di scontenti, l'epilogo delle «primarie, ai gruppo scudocrociato ne ha lasciati diversi. «Non è più pensabile che in occasioni come questa — dice Saverio D'Amelio — si proceda a ruota libera in mancanza di una direttiva precisa, a meno che non si tx>glia far scadere la nostra rappresentanza al Senato a dépendance della Camera, come si evince dalla scarsa rilevanza numerica dei senatori de in questo governo'. Nel primo pomeriggio non pochi davano per certa la vittoria di Bartolomei in base ad una considerazione rivelatasi errata: la somma del 37 voti da lui raccolti nel secondo scrutinio cui si sarebbero aggiunti I 33 andati a Paolo Emilio Tavlani. DI conciliaboli, fuori dei locali del gruppo democristiano, se ne sono visti pochi, segno che i giochi erano già stati fatti e gli accordi perfezionati. E' una vittoria della segreteria, ha sentenziato più di un senatore della maggioranza, ricordando che, in fondo, Morlino era l'uomo su cui a piazza del Gesù avevano sempre puntato. Nessuna pressione sui senatori de: questa la replica dello staff di De Mita. La verità, precisano negli ambienti della segreteria, è un'altra: nella riunione dell'ufficio politico di venerdì scorso fu deciso di lasciar liberi 1 senatori di designare il, prpprio candidato al di fuori di Indicazioni da parte degli organi direttivi del partito. Le urne si sono chiuse alle 18 precise, quando, davanti al busto bronzeo di Luigi Sturzo, è incominciato lo spoglio. C'è stato un momento In cui i candidati marciavano alla pari: 45 voti ciascuno. Quindi, Bartolomei è arrivato a quota 48, ma è subito risalito Morlino che è rimasto in testa sino alla fine. Consacrato il vincitore fra 1 senatori democri¬ stiani, molti del quali avevano puntato sul successo di Bartolomei «per le maggiori simpatie e l'indiscusso prestigio che gode nel gruppo*, De Giuseppe ha raggiunto gli altri capigruppo per comunicare l risultati. Giuseppe Fedi garilprmseegcs Tommaso Morii no

Luoghi citati: Roma, Tavianl