Milano, telefonata delle Br rivela nuovi arresti nella «Walter Alasia»
Milano, telefonata delle Br rivela nuovi arresti nella «Walter Alasia» L'operazione antiterrorismo era stata tenuta segreta dalle forze dell'ordine Milano, telefonata delle Br rivela nuovi arresti nella «Walter Alasia» dal nostro corrispondente MILANO — Una nuova operazione antiterrorismo per mettere fine all'attività della colonna ..Walter Alasia» delle Brigate rosse è in corso in queste ore nel capoluogo lombardo. Sono già stati compiuti arresti, ma solo di una donna si è conosciuta l'identità attraverso una telefonata delle Br ad una radio locale. La telefonista delle Br ha detto che ad essere stata catturata è Daniela Rossetti. Da quanto è stato possibile capire gli stessi terroristi non sono ancora in grado di dire chi è caduto nella rete delle forze dell'ordine e chi, invece, è riuscito ancora una volta a scappare. Nel fascicolo sulla «Alasia» messo insieme in anni di lavoro dal giudice istruttore Antonio Lombardi i principali latitanti del gruppo sono sette: Roberto Adamoli, Radames Alberton, Adriano Carnelutti, Caterina Francioli, Pio Pugliese, Roberto Trombin e Marta Vedovelli. A loro, e ad altri, è imputata una serie impressionante di delitti e soprattutto sette omicidi: dal primo, nell'aprile del 78, del maresciallo degli agenti di custodia Francesco De Cataldo, ai tre agenti di polizia freddati in un agguato in via Schievano, al capo del personale della .Ercole Marelli» Renato Briano, al dirigente della «Falde» Manfredo Mazzanti, al direttore sanitario del «Policlinico» Luigi Marangoni ucciso dai killer il 17 febbraio 1981. Oltre a omicidi, assalti e gambizzazioni (come quella dell'esponente de Nadir Tedeschi) devono anche rispondere di «progetti di azioni», come il piano per «uccidere» un noto esponente politico locale, piano che venne lasciato cadere in quanto il gruppo decise di dedicarsi ad un assalto al carcere di San Vittore allo scopo di liberare la capocolonna allora appena catturata. Pasqua Aurora Betti. L'azione prevedeva l'intervento simultaneo di 28 terroristi divisi in 10 gruppi operativi che dovevano dare corso al piano non appena la Betti avesse esposto alla finestra della sua cella un pigiama arancione. Ma quando l'assalto a San Vittore era ormai imminente vennero i 41 arresti e 117 covi scoperti nel febbraio scorso e la «Walter Alasia» non fu più in grado di organizzare azioni cosi in grande stile. Ultimamente, però, il gruppo si era, in parte, riorganizzato e pensava di tornare a mettersi in mostra come prova il materiale recuperato nel covo-appartamento di Cinisello Balsamo dove i carabinieri hanno arrestato, tra gli altri, il latitante Antonio Ma- rocco e l'ex infermiera del «Policlinico» Ettorina Zaccheo, mentre un altro giovane, Maurizio Biscaro, nel tentativo di calarsi dal settimo piano a quello inferiore precipitò nel vuoto. I documenti trovati in quella occasione indicavano che la «Alasia» aveva preso di mira, per ucciderli, un industriale milanese e un agente di custodia. In complesso, gli imputati di questa maxi inchiesta sulla colonna milanese, sono un centinaio tra i quali nomi di capi dell'organizazione come Mario Moretti (che proprio a Milano fu preso) e Barbara Balzarani ancora in libertà. Anche Marcello Ghirlnghelli, di recente arrestato a Torino, ha avuto parte nell'attività terroristica svoltasi a Milano in questi anni. In collegamento sempre con la «Alasia» risulta che fosse affittuario di un covo a Bagnara Calabra e di uno a Pesaro. Con lo stesso nome, falso, di Luigi Eforti, lo scorso mese di agosto aveva affittato una barca con la quale avrebbe effettuato del trasporti presumibilmente di armi. m. f.
Luoghi citati: Bagnara Calabra, Cinisello Balsamo, Milano, Pesaro, Torino
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