Verdi progetti per l'Europa di Alfredo Venturi

Verdi progetti per l'Europa OSSERVATORIO Verdi progetti per l'Europa Per i federalisti è il momento di stringere i tempi. Si tratta di cambiare la faccia dell'Europa, di passare dall'Europa che litiga sul burro c sull'acciaio, dalla Comunità degli eurocrati e degli egoismi sempre all'erta, all'Unione europea. Il passaggio dalla Comunità all'Unione presuppone due cose: il perfezionamento del sistema monetario fino al suo logico sviluppo, clic è la moneta comune, e l'istituzione del governo europeo. Per mettere a punto questo programma l'Unione europea dei federalisti (Uef) ha riunito a Milano, fra il verde delle sue bandiere e le note dell'Inno alla gioia, il suo undicesimo congresso. I delegali vengono da una quindicina di Paesi: i dieci della Comunità, ma anche la Spagna e il Portogallo, che saranno l'undicesimo c il dodicesimo dei Paesi membri, la Norvegia, dove il fallito referendum non ha cancellato un ideale europeista ancora diffuso fra i giovani, perfino l'Austria e la Svizzera, dove il federalismo deve fare i conti con precisi vincoli costituzionali. Sono 35 mila i cittadini europei raggruppali nell'Unione dei federalisti. Ma non sono certamente i soli a riconoscersi nella prospettiva unitaria. I sondaggi periodici nei Paesi della Comunità rivelano che quattro cittadini su cinque desiderano l'unificazione politica. Eppure l'idea d'Europa non ha sempre vita facile. Ci sono persistenze di sciovinismo alla francese, ci sono le tentazioni neoisolazionistiche inglesi. C'è una crisi economica che induce alla riesumazione, in pieno Mercato comune, di pratiche protezionistiche variamenie mascherate. C'è chi accusa i federalisti, impegnati contro l'assetto bipolare del mondo, di un terza- forzismo che metterebbe in pericolo la coesione occidentale. Come se si potesse seriamente sostenere, commenta un delegato, che un'Europa forte indebolisce l'Occidente. Il momento è quello giusto, dicono i federalisti, per fare il gran salto di qualità. E' il momento giusto perché il Parlamento di Strasburgo ha avviato una procedura riformista, incaricando la sua commissione istituzionale di preparare, di qui a un anno, un progetto dettagliato. Ispirato da Altiero Spinelli e dal suo Club del coccodrillo, il progetto si baserà sul rafforzamento dell'esecutivo e sull'attribuzione al Parlamento di reali poteri di controllo. A questo punto, ha ricordato Mario Albertini nel rapporto sullo stato dell'Europa con cui ha aperto il congresso, ognuno dovrà assumere le proprie responsabilità. Basterà che anche un solo governo faccia proprio il progetto perché nessuno possa sfuggire al. dovere di dire si o no. <E non sarà fucile dire no», aggiunge Albertini, che presiede da cinque anni all'Ucf, c sarà oggi con ogni probabilità riconfermato. Questa strategia, elaborata dai federalisti italiani, sta guadagnando consensi negli altri Paesi. Si preparano, qui e altrove, i canali attraverso cui premere sui governi perché assicurino la sopravvivenza del progetto. Qualcuno fa notare che soltanto un governo europeo potrà affrontare e risolvere, fra i tanti, i problemi connessi con l'allargamento della Comunità. E poi c'è l'altro obiettivo, la seconda fase del Sistema monetario, la consacrazione dello scudo come mezzo di pagamento internazionale, che affranchi l'Europa dalla gravosa tutela del dollaro. . Alfredo Venturi

Persone citate: Albertini, Altiero Spinelli, Mario Albertini