Bearzot: «Bisogna finire bene l'82 per non rovinare la festa Mundial» di Bruno Bernardi

Bearzot: «Bisogna finire bene l'82 per non rovinare la festa Mundial» Bergomi in panchina mentre Dossena e Selvaggi andranno in tribuna Bearzot: «Bisogna finire bene l'82 per non rovinare la festa Mundial» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — La pipa gli sfugge di mano e 11 manico si spezza in due. Cattivo presagio? «Speriamo che la Nazionale chiuda bene questo grande 1982, altrimenti l'azzurro che ha brillato in Spagna rischia di sbiadire», dice Bearzot ricorrendo alla pipa di riserva. E potrebbe cominciare a fare altrettanto con la squadra «campeòn» se oggi la Romania dovesse negarle una vittoria che è «vitate per coltivare sperarne di qualificazione, altrimenti saremo costretti a cercare i punti in trasferta dove è moltopiù difficile». Gli infortuni a Cabrini e Sclrea già gli impongono di cambiare l'assetto della difesa mondiale, lanciando l'esordiente Franco Baresi, rinunciando a Bergoml (che andrà in panchina) in favore del rientrante Orlali il quale avrà compiti di terzino per controllare Baiaci, favorendo cosi la conferma di Marini accanto a Tardelll, che sarà opposto a Ticelahu e ad Antognoni «che dovrà creare problemi al regista attendista Baioni». Dossena, invece, andrà in tribuna Insieme con Selvaggi. Bearzot ritiene la soluzione Oriall la più logica e si augura che •l'accoppiamento sia ideale su Baiaci, il loro atipico tornante, e garantisca un certo ermetismo alla retroguardia malgrado un centrocampista in più», ed a piena fiducia in Baresi. «Ricorda Scirea e debutta con due o tre anni di ritardo—aggiunge —. E'arrivata l'occasione, non sì tratta di una scelta coraggiosa o spregiudicata. Va guardato con simpatia e ottimismo. Ha appena 22 anni, è affiatatissimo con Collovati ed un suo inserimento positivo significherebbe dare continuità alla Naziona¬ le. Ma se Baresi dovesse incappare in una prestandone poco esaltante, le qualità restano e verranno fuori». — E' un impegno delicato. Quali problemi può crearci la Romania? •Se giocassimo come con la Cecoslovacchia — risponde —mi basterebbe, ma un mancato successo ci penalizzerebbe troppo: ci vuole la mentalità delle gare decisive. Di gol? Non lo chiedo a Rossi o a qualcuno In particolare ma alla squadra che, sotto questo aspetto, m'ha sempre accontentato». Con la Cecoslovacchia si subirono dye reti evitabili. C'è lo stesso pericolo con una retroguardia semi rivoluzionata? Zoff sostiene d'essere tranquillo anche se, dopo 53 partite, gli mancherà Sclrea (oltre a Cabrini). Orlali, che ha già marcato Baiaci a Napoli ritrovandolo poi con l'Inter contro l'Università Craiova, cercherà di impedirgli di rifornire le punte e di concludere. *Non sarà facile perclié Baiaci, che ricorda un po' Rivera e un po' Mazzola e potrebbe adattarsi benissimo al nostro campionato, ha piedi buoni, e sa dribblare: Marini che l'ha affrontato una volta mi consiglia di stare attento al suo cambio di passo», osserva Oriali che proprio a Firenze, nell'ultima esibizione dell'Italia nel '79, segnò il gol vincente, l'unico in azzurro. Antognoni, che oggi raggiungerà Sandro Mazzola a quota 70 in fatto di presenze, sente (come Oraziani) la responsabilità di giocare di fronte al proprio pubblico ed assicura che gli azzurri avranno la stessa concentrazione del Mundial «per battere almeno 2-0 una Romania che è tecnicamente e tatticamente all'avanguardia ». Bruno Bernardi