Alla Nazionale stavolta il pari non basta

Alla Nazionale stavolta il pari non basta ITALIA-ROMANIA Gli azzurri ad una svolta decisiva oggi a Firenze per la qualificazione europea Alla Nazionale stavolta il pari non basta Ancora un appello al club di Bearzot DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — In una città disamorata (o troppo innamorata?) del calcio, e dopo tante polemiche sul perché del poco football azzurro nella capitale toscana, arriva a Firenze la nazionale di Bearzot per un match più delicato di quanto si pensi. La Romania ha curato al massimo o.uesta partita, il nostro commissario tecnico ha fatto quello che ha potuto, raccogliendo come sempre quanto il campionato gli concede. Si dirà, magari domani, che ha parlato bene ma in pratica ha «rifiutato» Bettega, che ha fatto capire a Giordano che deve pazientare però dalla B non ha esitato a chiamare Franco Baresi. C'è ruolo e ruolo, in quanto a fatica, ma ci sono anche altre considerazioni. Chi ha dato il massimo (al Mundial, che è l'altro ieri e non preistoria) e chi ha aspettato disciplinatamente avrà pur diritto ad un minimo di protezione. La partita pareggiata a Milano con la Cecoslovacchia ha detto chiaramente che sul plano dell'impegno gli azzurri sono capaci di ripetere le giornate spagnole. Ma In giugno-luglio c'era altro clima (non solo 11 sole Invece della pioggia), non c'erano altre fatiche. Oggi mancano a Bearzot Cabrini, Sclrea, Bergoml (al malanno si è sovrapposta una esigenza tattica) perché pagano gli scontri e gli sforzi domenicali. Dopo 11 punto con la Cecoslovacchia, oggi la squadra deve vincere per puntare alle finali europee dell'84. Si capovolge la situazione delle qualificazioni per 11 Mundial. Allora si parti alla grande, quattro partite, quattro vittorie, otto punti, già la Spagna assicurata. La Francia, sede della stretta finale del campionato d'Europa, al momento è già difficile. Bastano quattro mesi e mezzo — dalla finale Mundial all'odierno incontro — e le situazioni cambiano. Slamo tornati a Vigo, almeno sul piano dell'incertezza, con la differenza che in Galizia bastarono tre pareggi. Non c'è che da chiedere ai giocatori di far leva sulle qualità morali. E' 11 primo passo per superare le difficoltà di formazione. Dalla squadra superbloccata (sulla Juve), per cause di forza maggiore slamo arrivati al mosaico, contro ogni regola di Bearzot. Resta un embrione di ossatura nerazzurra, milanese, che si appoggia al quartetto bianconero sparpagliato però in diverse zone del terreno. Arriva adesso, in una vigilia ansiosa, la conferma (se era necessaria) dell'utilità del lavoro di Bearzot. Il Club Italia ha una tale coesione da sopportare meglio 1 salassi perché i giocatori si capiscono, si intendono, pur se di squadre diverse. La linea d'attacco Conti-RosslGrazlanl, il centrocampo con Marini, Tardelll, Antognoni, sono esempi di unione di più forze (di club). La Romania è ad una svolta, un tecnico giovane (l'ex «star» Lucescu) guida una squadra dall'età media sui 25 anni. L'attaccante Gabordel Corvinul autore di tre gol nell'allenamento di mercoledì contro 11 Waterschei ha solo compiuto vent'anni, 11 tanto temuto Baiaci ne ha ventlsel, ventiseiennl Moraru e Lung 1 due portieri. In Belgio la squadra ha sorpreso perché si è mostrata completamente diversa dal consueto. Tradizionalmente 11 calcio romeno ci ha proposto giocatori molto tecnici ma lenti, una manovra compassata, un gioco corto fatto di passaggi fitti. Prima 11 controllo del pallone, insomma. Contro il Waterschei manovre ariose e veloci, molto agonismo, gioco in verticale, movimento a tutto campo. Lung, Stefanescu, Ungureanu, Baiaci, Donose e Geolgau conoscono bene Firenze. Con l'Unlversitatea Craiova vi hanno perso uno a zero, ma bastava per eliminare la Fiorentina che aveva perso 1 a 3 11 match di andata. Gabor invece ha un brutto ricordo dell'Italia, nella Under a Benevento ha fallito la prova. Era però stato giudicato il miglior giocatore dei mondiali juniores in Australia (il riconoscimento toccato nell'edizione precedente a Maradona) e Lucescu l'ha inserito nel Club Romania. Oggi vedremo se faranno soffrire gli azzurri. Soffrano pure ma vincano, questo è l'augurio. Bruno Perucca Giancarlo Antognoni raggiunge oggi Sandro Mazzola a quota 70 presenze in maglia azzurra