Il Tesoro potrà emettere per fine anno un supplemento di Bot (10 mila miliardi)

Il Tesoro potrà emettere per fine anno un supplemento di Bot (10 mila miliardi) Le entrate ristagnano, spese in aumento, il deficit è già a 51 mila miliardi Il Tesoro potrà emettere per fine anno un supplemento di Bot (10 mila miliardi) ROMA — Ulteriori emissioni di Bot per 10.111 miliardi potranno essere effettuate in questo ultimo scorcio del 1982. Il ministero del Tesoro è stato infatti autorizzato, con una variazione al bilancio dello Stato, ad incrementare le emissioni di titoli del debito pubblico. La variazione è stata approvata giovedì definitivamente dal Parlamento. Da quando Andreatta, in ottobre, su segnalazione della Corte dei Conti, era stato costretto a ritirare un decreto per l'emissione di Bot perché l'ammontare superava il totale stabilito per il 1982 dal bilancio dello Stato, i Bot emessi, sono stati autorizzati solo per Importi pari a quelli in scadenza e, date le difficolta incontrate nel collocamento, si è accumulato uno «scoperto» di circa 4000 miliardi tra 1 Bot scaduti e quelli assorbiti dal mercato. Se il ministero del Tesoro si avvarrà della nuova possibilità data dal bilancio di assestamento, a dicembre potranno essere emessi Bot per complessivi 26.284 miliardi: 16.153 che vengono a scadenza e 10.111 per la nuova autorizzazione. Nelle ultime aste, anche per effetto dei finanziamenti offerti dalla Banca d'Italia agli istituti di credito, il collocamento dei Bot ha presentato minori difficoltà di quelle evidenziale a fine ottobre. Anche dall'andamento delle vendite dirette della banca si nota una certa ripresa del mercato. L'autorizzazione ad emettere gli ulteriori 10.111 miliardi di Bot era urgente. Infatti 11 fabbisogno di bilancio, a fi- ne settembre, è giunto a 51.075 miliardi. Si tratta di un aumento del 58% circa rispetto ai 32.150 miliardi registrati alla fine di settembre dell'anno precedente. Il dato, insieme a molti altri, è contenuto nella relazione di cassa per i primi nove mesi dell'anno in corso, consegnata in questi giorni al Parlamento dal competenti uffici del Tesoro. La «forte dilatazione» del fabbisogno di bilancio — rileva il documento — consegue alla «evoluzione riflessiva» degli incassi (+20,4%) e di quelli tributari in specie (+18,1%, poco di più del saggio di inflazione), contrapposta all'andamento «accelerato» dei pagamenti (+32,6%), sia correnti (+32,4%) che in conto capitale (+33,7%). Ancora una volta, poi, a formare 11 totale delle entrate, anche se deludente rispetto alle attese, hanno concorso in primo luogo le imposte dirette e, fra queste. l'Irpef. Le «dirette» sono infatti salite del 20%, ovvero di 5975 miliardi, rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno.

Persone citate: Andreatta

Luoghi citati: Roma