Il Lago del compromesso di Luigi Rossi

Il Lago del compromesso Il Lago del compromesso Il celebre balletto con una coreografìa tradizionale dentro l'impianto scenico neo-espressionistico firmato da Svoboda TORINO — Il Regio sembra affezionato ai vari Lago dei cigni allestiti (lolla Scala di Milano. Dopo.la versione 1979, ecco che ne Importa la nuova edizione curata da Nicholas Beriozoff su Improbabili originali di Fetita e Iyanov, aggiungendovi anche il nome di Guscv, uno degli anelli della lunga catena Interpretativa del «riproduttori» del balletto di Claikovskl. E, in effetti, anche questa ui Beriozoff andrebbe designata come riproduzione di archetipi abbastanza comuni ormai a questo classico popolarissimo. L'unico enigma-che intriga 1 moderni allestitori della favola bianca e nera è il finale, solitamente tragico, ma anche felice nelle versioni sovietiche correnti. Qui resta la tristezza della sparizione di Ode t te cigno bianco, ma in un clima favolistico risolto con scarso mistero 6 con un ciglietto spelacchiato che appare già all'inizio sullo sfondo. Questo Lago' è ui.'edizione di compromesso tra una coreografia sostanzialmente vecchia e un nuovo contenitore scenico firmato da Joseph Svoboda, che ha: disegnato una scena più espressionistica che romantica (come è nel suo stile, del resto), con nere rocce che delimitano il lago sullo sfondo. Nel secondo atto le rocce girano e diventano elementi del sontuoso Interno barocco ove al svolge 11 «dlver- tlssement» del Cigno Nero. La scenografia si affida qui In gran parte a prolezioni, come gli effetti di riflesso sul lago del castello nel primo atto. Un ■plafond» scenografico abbastanza inedito rispetto alla tradizione neo-romantica del Benols e seguaci che la Scala ha adottato fino a pochi anni orsono e che sostanzialmente non lega col clima della coreografia, fin dal costumi, secchi e quasi astratti, di Jan Skalicki che abbandonano piume e scarnificano tutù. Anche a Torino, come alla Scala, si alternano nel ruolo di Odette-Odile Luciana Savignano e Anna Razzi, le due étoiles milanesi, che sono agli intipodl come personalità interpretativa. La Razzi è nella linea del lirismo tradizionale, verificato come Cigno Bianco anche recentemente al Festival del balletto dell'Avana. La Savignano, offre invece al personaggio una dimensione nervosa e moderna, nella linea della sua personalità portata verso immagini contemporanee e peraltro con una invincibile nostalgia più volte dichiarata per i ruoli romantici. Marco Plerln va maturando come uno dei nostri più interessanti «danseurs nobles» e sta diventando un autentico specialista di Siegfried che interpreta con elegante linea e con consolidata sicurezza anche come .porteur». In altre repliche, accanto alla Razzi, sarà invece l'étoile dell'Opera di Parigi Jean Guizerix. Nel ruolo virtuoslstico del Buffone si è cimentato brillantemente Bruno Vescovo, sempre popolare per la sua elevazione e la sua simpatia. Antonio Greco è un incisivo mago Rothbart. Nel folto cast meritano segnalazioni Barba Ceroidi, Annamaria Grossi, Giuliana dispari e Francesco Aldrovandi. Lo specialista In musica da balletto Michel Sasson era sul podio, forse con qualche trascuratezza musicale rispetto alle esigenze funzionali del palcoscenico. Pubblico strabocchevole, come avviene sempre per le rappresentazioni di questi classici e successo senza ombre. Luigi Rossi Luciana Savignano in un «pasdedeux» del «Lago dei cigni», il balletto della Scala in scena al Regio

Luoghi citati: Avana, Milano, Parigi, Torino