Questa Federazione unitaria è finita?

Questa Federazione unitaria è finita? E* il problema del sindacato dopo Pultima consultazione eli base Questa Federazione unitaria è finita? Cisl e UH vogliono rendere sempre più difficili le interferenze dei partiti - La Cgil vuole contare di più DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — L'ultima consultazione di base, quella sul costo del lavoro, potrebbe aver segnato la fine della Federazione unitaria Cgil-Clsl-Uil cosi com'è stata fino ad oggi. Questa prospettiva è meno remota di quanto potrebbe sembrare e sarà certamente il secondo tema (dopo quello dèi rapporto con i lavoratori che abbiamo esaminato nel precedente articolo) che si svilupperà nel mondo sindacale nell'83. Oggi se ne parla poco all'esterno perché sono preminenti le questioni dei rinnovi contrattuali e della riforma della scala mobile. Nel sindacato però il dibattito è aperto e si annuncia vivace, feUlla necessità dfcàmbiaW il segretario confederale organizzativo della Cgil, Gianfranco Rastelli (pei), non ha .dubbi: « L'ultima consultazione ha segnato probabilmente la fase conclusiva di questa Federazione unitaria-. La Cgil, che ha già avviato una discussione interna, ritiene che sia giunto il tempo di «superare la pariteticltà- (nella Federazione ogni sigla dovrebbe contare per 11 numero di iscritti che ha) e di"procedere al rinnovamento della composizione degli organi dirigenti e al funzlonanento della democrazia interna. «Analisi e proposte — ci ha detto Rastelli—saranno fatte nel dipartimento organizzativodellaCgil-. La Cisl prospetta 1 problemi del funzionamento della Federazione unitaria in toni quasi drammatici. Partendo dalla constatazione che nell'ultima consultazione sul costo del lavoro «la linea unitaria non è stata adeguatamente difesa- la Cisl prosegue con una domanda: «Visto come sono andate le cose — dice il segretario organizzativo confederale Ciancaglini — bisogna interrogarsi sul fatto se sia o no possibile proseguire una gestione unitaria fondata sul. metodo della mediazione-. In altre parole fino ad oggi Cgil-Clsl-Uil, all'interno della Federazione unitaria, sono sempre riuscite a fare sintesi che tenessero conto dei vari punti di vista. Se però queste decisioni non vengono poi difese all'esterno, il sistema della mediazione salta. Come alternativa ci potrebbe essere quello «della maggioranza e della minoranza, un sistema discutibile che però sarebbe meglio di quello delle correnti dipartito-. «Noi —afferma Ciancaglini — ci domandiamo se la Federazione è. ancora in grado di fare sintesi autorevoli e unitarie, oppure se siamo giunti al punto die si tiene conto degli interventi politici dei partiti. Bisogna affrontare il problema del rinnovamento e della rifondazione della Federazione basata su una effettivamediazio'he-. il voto è una alternativa che suscita perplessità: -Chi portasse la Federazione al sistema del voto — sostiene Ciancaglini — si assumerebbe una grave responsabilità: riaccendere le divisioni nei luoghi di lavoro. A meno die si voglia percorrere veramente la strada ipotizzata da Chiaromonte; cioè che l'unità sindacale- è revocabile tutte le volte che le decisioni del sindacato unitario non sono in si nfonia conquelledelpci-. Il segretario organizzativo della Uil, Larizza, esprime a sua volta forti preoccupazioni: «Penso che nessuno si sogni una Federazione dove si decide a colpi di maggioranza. Per esempio, che cosa accadrebbe nelle fabbriche dopo una votazione della Federazione che mettesse in minoranza la componènte sindacale comunista? Allora bisogna continuare a confrontarsi come confederazioni e avere ben chiare due cose: che l'unico modo di procedere è la mediazione e che se la mediazione si rivelasse non più gestibile sarebbe la fine della Federazione-. Il problema del rapporto con 1 partiti si pone specialmente all'esterno della Federazione: «Bisogno sapere — dice Larizza — se la mediazione raggiunta nella Federazione può poi essere impallinata all'esterno. Cioè, se ognuno è poi libero di organizzarsi per modificarla. E' evidente che un atteggiamento del genere non sarebbe più. libertà di espressione ma diventerebbe un arbitrio. Se la Federazione è portatrice di una proposta tutti devono avere la certezza che si porta ai lavoratori questa proposta e nessun'altra». Rastelli, segretario confederale organizzativo della Cgil. non mette in discussione il valore della mediazione: «Tutti sappiamo che è necessaria. Il punto vero è sapere come questa mediazione si deve fare: di vertice o con la gente? In altre parole la discus-t sione può diventare astratta e persino mistificatoria se non si chiarisce come si procede: se cioè si coinvolgono i lavoratori e le strutture oppure no, soprattutto sui problemi di fondo-. Sergio Devecchi

Persone citate: Ciancaglini, Gianfranco Rastelli, Larizza, Rastelli, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Chiaromonte, Roma