Ergastolo a 2 brigatisti rossi per i delitti Gori e Albanese

Ergastolo a 2 brigatisti rossi per i delitti Gori e Albanese Venezia, processo stralcio per Nadia Ponti e Guagliardo Ergastolo a 2 brigatisti rossi per i delitti Gori e Albanese Dovranno scontare inoltre tre anni di isolamento diurno VENEZIA — Ergastolo ai brigatisti Nadia Ponti e Vincenzo Guagliardo, 16 anni a Mario Moretti. La sentenza della Corte d'assise è stata pronunciata ieri, dopo due ore di camera di consiglio,, a conclusione del processo-1 -stralcio contro le Br nel quale erano imputati Ponti» e Guagliardo per gli omicidi di Sergio Gori, dirigente del petrolchimico di Porto Marghera, e Alfredo Albanese, vicecapo della Digos di Venezia, e Moretti per traffico di armi da guerra. La corte, presieduta dal dottor Candiani, ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero Dragone anzi aggravandole con tre anni di isolamento diurno per Ponti e Guagliardo. L'udienza era iniziata con l'annuncio di revoca da parte di Nadia Ponti del difensore d'ufficio avvocato BacciolH. Per gli omicidi di Gori ed Albanese, come è noto, si era già svolto, la scorsa estate, sempre a Venezia, un primo processo contro gli altri componenti della colonna veneta1 delle Br, due dei quali — Marco Fasoli e Marinella Ventura — erano stati, a loro volta, condannati all'ergastolo, mentre agli altri erano state comminate pene varianti da 13 anni e mezzo a 19 e mezzo, con riferimento alla legge sui «pentiti». Gori e Albanese, uccisi rispettivamente il 29 gennaio ed il 12 maggio 1980, non erano 11 principale obiettivo delle Br, ma erano stati uccisi, come tsoluelone di ripiego*, in quanto le persone che avrebbero dovuto essere eliminate, (e cioè il direttore del «Petrolchimico», ing, Giorgio Cecchi, ed un ufficiale dt-i carabinieri) si erano rivelate «bersagli difficili».

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