Ted Kennedy annuncia: mi ritiro dalla corsa per la Casa Bianca

Ted Kennedy annuncia: mi ritiro dalla corsa per la Casa Bianca «Gravi motivi familiari rendono impossibile un impegno per il 1984» Ted Kennedy annuncia: mi ritiro dalla corsa per la Casa Bianca li senatore ha dato l'annuncio in una conferenza stampa al Congresso - All'origine della rinuncia il prossimo divorzio dalla moglie Joan che danneggerebbe la sua immagine di fronte all'elettorato - Un accenno alla possibilità di ripresentare la sua candidatura per le elezioni dell'88 - Incertezza nei partito democratico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — n senatore; Kennedy ha annunciato che non si presenterà candidato alia presidenza nell'84, e che respingerà un'eventuale richiesta del partito democratico a farlo. In una emotiva conferenza stampa al Congresso, tra applausi scroscianti che hanno ricordato 1 trionfi del suoi due fratelli morti, Kennedy ha detto ieri che in un confronto diretto potrebbe sconfiggere Reagan. Ma gravi motivi familiari, ha subito aggiunto «mi impediscono di pensare alla Casa Bianca». Il senatore, favorito nei sondaggi d'opinione rispetto agli altri pretendenti del partito, ha lamentato le pressioni imposte ai figli dalla campagna elettorale dell'80 c dal divorzio in corso tra lui e la moglie. «Il mio primo dovere — ha esclamato — è verso i miei rogassi, Patrick, Kara e Teddy». ■ La decisione di Kennedy era stata anticipata dal suo entourage l'altro ieri. Ma al Congresso, nell'industria, nelle metropoli del Nord e nelle campagne del profondo Sud, molti speravano che il senatore la cambiasse. Sconfitto nell'80 nell'acre scontro interno col presidente Carter, Kennedy era emerso i mesi scorsi come l'alfiere del partito democratico. I superstiti del new deal di Roosevelt e delle «nuove frontiere» del suoi fratelli, i «giovani leoni» chiamati dai mass media «atari democrats», ossia democrats dei giochi elettronici, erano tutti pronti a formare quadrato intorno a lui. Nel senatore l'America centrista incominciava a ravvisare il depositario del suoi valori e delle sue tradizioni, a cui appellarsi contro quella che egli stesso ha battezzato «la società dell'egoismo» dei repubblicani e «reaganauti». Il gran rifiuto dell'ultimo dei Kennedy, proprio nel momento in cui risorgeva il mito della sua «dinastia», ha scosso l'opinione pubblica americana. Essa si chiede chi potrà adesso presentarsi in alternativa a Reagan. Col partito democratico ancora in fase di ricerca di un programma, i sindacati indeboliti da strutture arcaiche e dall'economia, la massa fluttuante indecisa se restare a destra o spostarsi a sinistra, gli Stati Uniti si sentono orfani di un leader. Due figure sole si profilano tra 1 democratici dietro a quella di Kennedy: l'ex vicepresidente Mondale, però troppo legato al fallimento cartonano, e l'ex astronauta Olenn. Il senatore ha indicato con chiarezza che la sua è una pausa, non un'abdicazione. Ha fatto capire che volentieri si presenterà candidato alla presidenza nell'88: «Ho amato la campagna, .elettorale. deìVSO, e forse ci riproverò», ha affermato, E ancora: «Sarà diverso dopo otto anni». Ha avvertito gli altri pretendenti ,che sarà «attivo alla Convention», e che non abbandonerà la sua leadership in Senato, «Oggi come oggi, non appoggio nessuno, non ho un elenco pronto: ma non escludo di farlo più avanti». Ha persino tracciato a grandi linee quello che a suo parere deve essere 11 programma dell'opposizione al «reaganauti»: rilancio dell'economia, giustizia sociale, moratoria nucleare. «Voglio vedere la vittoria democratica nell'84 —, ha concluso —perché è da essa che dipende il ritorno del Paese alla tolleranza e alla grandezza». . Con ogni probabilità, al momento decisivo, Kennedy — che rifiuterebbe, ha precisato, anche la vJcepresidenza o un portafoglio di ministro — appoggerà Glenn, a meno che non emerga nel frattempo un «giovane leone», cosa che non gli sarebbe conveniente. L'ex astronauta ha, a suo giudizio, parecchi punti di vantaggio su Mondale. Non è oberato dal ricordo di Carter; gode di una enorme popolarità; il suo richiamo televisivo ò simile a quello di Reagan; il suo nome rievoca momenti fulgidi della superpotenza. L'Ideologia dell'ex astronauta è affine a, quella del senatore, semmai' un po' meno liberal, ma ciò place all'elettorato senza orientamento. Nell'84, inoltre, Olenn avrà 64 anni, Kennedy 52, la stessa età di Mondale. Se un'incognita esiste, essa riguarda la capacità oratoria dell'ex astronauta: egli non è un trascinatore, i suol interventi al Congresso sono più razionali che passionali. Senza dubbio, dietro il «no» di Kennedy alla Casa Bianca vi è altresì un calcolo politico. Il senatore ha ammesso che nell'84, come nell'80, egli sarebbe stato esposto ad accuse concernenti la tragedia di Chappaqulddlck del '69, in cui mori annegata in mare, in circostanze misteriose, la sua segretaria Jo Kopechne. Il divorzio dalla moglie Joan, dopò 22 anni di matrimonio, e la separazione dell'80, gli avrebbe Inoltre tolto molti voti cattolici. Infine, corre voce che egli, come la consorte, abbia un nuovo legame sentlmenta-; le. Tutti questi ostacoli, Ken-' nedy 11 ha riassunti nella frase:' «Assommati alla campagna elettorale, i nostri problemi sarebbero stati eccessivi per la ynia famiglia». Egli ha insistito comunque che «in una prospettiva solo politica, avrei fatto un altro annuncio», cioè avrebbe risposto si alla candidatura. Nella decisione kennediana non manca un calcolo sottile, Reagan si può battere, ha sostenuto il senatore. Ma ciò dipende dall'andamento dell'economia. Attualmente, esso è sconfortante, Il ciclo della recessione promette però di chiudersi l'anno venturo, e In questo caso le elezioni presidenziali coinciderebbero con la ripresa della produzione Industriale. 11 calo della disoccupazione e via di séguito. Le probabilità del presidente di venire rieletto sarebbero forti. Ennio Caretto Washington. Il senatore del Massachusetts Ted Kennedy ha annunciato ufficialmente elio non sì presenterà candidato per le elezioni presidenziali del 1984 adducendo motivi familiari. Ha comunque precisato che rimarrà inalterato il suo impegno al Senato (Tel. United Press International)

Luoghi citati: America, Massachusetts, New York, Stati Uniti