NAPOLI E FIORENTINA

NAPOLI E FIORENTINA Un allenatore ed una minaccia Due città messe spalle al muro Il football fa un salto indietro. Gli stranièri (non' [ultima molti) riportano il j nostro calcio alla bell'epa- ' que, quella delle impennate, della ribellione al giogo dei tecnici se non delle società, e giustamente si ricala nell'ambienteil simpati: ciss'lmo «Petisso*. Bruno Pesaola, scuola argentina, parlata strascicata, battuta facile, sopracciglia foltissime, giramondo'da calciatore e da allenatore, Napoli, città affezionata ai personaggi specie se si mostrano partenopei senza esserlo, lo ha richiamato. A Napoli il Petisso ha vissuto 15'anni lavorando, e tutte le parentesi ette il calcio gli ha lasciato. Giocatore per , -otto stagionU -allenatore 'jy^al'61 al "e8conunqnng%t\ ,-sosia, ancora -nei "7S~:76. Della città e della società ■ 'sw tutto: adesso gli si chiede di riaprire il colloquio con i giocatori, i dirigenti, i tifosi Dovrà dire tutte quelle parole che non ha pronunciato Giacomini, lupo soliiario, timido, introverso e troppo triste per un ambiente che vuole almeno Piedigrotta per poter sognare uno scudetto inafr ferrabile. Pesaola ha vinto il ballottaggio con Radice, a furor di popolo. Forse è meglio per il Napoli, dove la programmazione (malgrado Bonetto) è impossibile, doi>e si deve, vivere alla giornata. Il Petisso era persi» riuscito a fare andare d'accordo (per poco) Altafìni e Sivori, adesso deve ricucire una bandiera sfilacciata. II passaggio dalla coppia Giacomini-Zoratti (allenatore e preparatore atletico) a Fesaola è tecnicamente un salto indietro, ma il calcio è ancora misterioso, non è certo «scienza esatta*. Spesso le battute tmlgono più della lavagna. A Napoli sono convinti sia così, i consiglieri hanno forzato la mano a Ferlaino, ben contento di cedere. Ha vinto la «piazza*, insom¬ ma, e adesso non potrà più. protestare. , Non potranno più protestare neppure a Firenze, dove i tifosi ìianno già cominciato ieri a stendere tappeti davanti al Pontello. De Sisti, Cìiccureddu, altri dirigenti, sostengono che il presidente Ranieri e la sua famiglia non sono gente che si rimangia la parola. Li conosciamo tipi coerenti e anche duri, decisi à chiedere rispetto per iimpegno economico assunto. Resta il fatto che la loro reazione (e altre precedenti) hanno il tono di chi vuole mettere la «piazza* con le spalle al muro. «O state con noi o senza di noi», insomma. jìoniperti sorriderà nel seUtire che la famiglia Pontello, che l'aveva orgogliosamente sfidato con le parole del conte Flavio nell'aprile di quest'anno ('«Abbiamo i soldi per vincere ovunque, la vecchia signora ha stancato, ci vuole più fantasia nel calcio»), è arri-, vaia alla dichiarazione di resa. Ma agli stessi Ponlello basterà pensare al sogghigno del rivale (sono loro ad averlo disegnato come tale) per riprendere grinta. Sono orgogliosi, se dovessero abbandonare per davvero Dorrebbe dire che il budget è esaurito. Dal maggio '80 i Pontello guidano la Fiorentina. Hanno impegnato i soldi, non hanno raccolto nulla. Ma non ci convinceranno mai di mollare per la contestazione di domenica, né per ' supposte congiure. Semmai hanno preso troppe porle in faccia. Dal campionato, intanto. Prima ancora, nella campagna acquisti, da Pezzey, Cesena (Schachner), Lazio (Giordano). Intanto Boni'ek e Platini alla Juve. le vere delusioni sono queste. Una ipotesi, mail «Dallas* ambientato a Firenze può offrire ogni sorpresa. Bruno Perucca

Luoghi citati: Cesena, Firenze, Lazio, Napoli