Guerra incrociata tra Edmondo e i critici Quel film incassa troppo: è uno scandalo!
Guerra incrociata tra Edmondo e i critici Quel film incassa troppo: è uno scandalo! Appelli sui giornali e alla tv per boicottare il film dell'attore ed esaltare quello di Demy Guerra incrociata tra Edmondo e i critici Quel film incassa troppo: è uno scandalo! PARIGI — Jean Paul Beimondo (Bcbel per gli amici) è anche nella vita quello die appare sugli sclterml cinematografici: un 'moschettiere* sema paura, simpaticamente discolo se l'occasione lo richiede, temerario, un po' sbruffone ma fondamentalmente un -duro» Ai pasta buona. Beimondo non poteva quindi lasciar passare sema reagire quello che considera un ingiusto affronto alla sua ultima fatica cinematografica, L'as des as, un film die sta battendo tutti i record di pubblico in Francia, con circa 3 milioni di spettatori in tre settimane. A scatenare la reazione di Belmondo e a innescare un -caso- forse unico e certamente singolare nella cinematografia francese è slata una discutibilissima iniziativa di 25 critici dnematografici. Questi lianno stilato una petizione, largamente pubblicizzata sui maggiori giornali e alla tv, sostenendo che soltanto gli ingenti mezzi finanziari e il martellamento pubblicitario avevano consentito a L'as des as (del quale Belmondo è andie produttore oltre che interprete) di «schiacciare" e di «dirottare il pubblico potenziale» da altri film meritevoli. e specificamente < da Une chambre en ville il film di Jacques Demy, uscito quasi contemporaneamente e, per ora, un colossale -fiascocommerciale. La petizione lasciava trasparire in filigrana almeno tre elementi di polemica. Primo: se il film di Belmondo ha suc¬ cesso è perché è slato concepito come film di cassetta, non come opera d'arte, e sorretto da un enorme budget pubblicitario. Secondo: il pubblico si è lascialo ingannare da questa campagna die lo ha distolto da un film pregevole come Une chambre en ville. Terzo: i critici lamentano die il loro .parere non sia preso in consi'derazione dai potenziali spettatori, i quali trascurano le recensioni e si lasciano strumentalizzare dalle campagm pubblicitarie. Bebel è un buon incassatore, ma sa reagire con prontezza. Ed ecco che nei giorni scorsi, Belmondo ha replicato con una vigorosa «lettera aperta» a quelli che definisce «i tagliatori di teste» riprendendo una celebre battuta di Cocteau: «In Francia, l'eguaglianza consiste nel tagliar le teste che sporgono». Difendendo il suo film di divertimento e d'evasione, Belmondo tiene perciò a precisare che L'as des as sotto la sua veste leggera mira a criticare l'antisemitismo e linlollerama. Insomma; è animato da buoni sentimenti. Ma dalla relativamente futile concorrema dnematografica lo stesso Belmondo ha posto {'.affaire- su un piano, ben più delicato affermando:«Questi metodi sono pericolosi. Essi conducono la nostra professione verso un inquadramento antidemocratico. Come si può sostenere il suffragio universale e negare poi ai francesi il diritto di acquistare 1 libri che preferiscono, di vedere i film che vogliono? A quando 11 divieto di votare per questo o quel candidato perché ha fatto una campagna pubblicitaria efficace?». Insomma la polemica è diventata estremamente seria anche per un altro singolare risvolto di questo «caso» che può spiegare molte cose. Produttrice del film Une chambre en ville è infatti Christine Gouze-Renal, ossia la cognata del presidente Mitterrand. E alia produzione ha partecipato pure la tv statale. Di qui a ipotizzare che qualcuno abbia manovrato la petizione dei critici per essere più -realista del re- e per «compiacere 1 potenti» non c'è che un passo, che Belmondo non ha compiuto. Negli ultimi giorni, la polemica si è trasformata in una -guerra di trincea-. I critici hanno fatto comparire una mezza pagina di pubblicità sostenendo lapidari che «11 film da vedere oggi è Une chambre en ville» suggellata della pomposa firma -la critica francese- dalla quale si sono poi dissociati diversi giornalisti specializzati. Bebel ha ribattuto disilluso: «Aveva ragione Bernanos. quando diceva: i falliti non falliranno mal». p. pat. Belmondo: 3 milioni di spettatori in 3 settimane
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